Le basi militari in Italia sarebbero state poste in massima allerta.
Lo sprofondamento nel caos della Libia rischia di coinvolgere, anche se non è ancora chiaro in che misura, l’Italia. Da una lato, il governo, per bocca del ministro della Difesa Ignazio La Russa, annuncia: «Abbiamo predisposto l’invio di una piccola unità logistica in Libia: martedì sera avremo una riunione interministeriale con Maroni e Frattini, con cui sono in contatto continuo». Frattini, dal canto suo, aveva auspicato che l’Europa non intervenissimo, confidando in una riappacificazione e nella redazione di una costituzione come affermato dal figlio di Gheddafi. «L’Europa non deve esportare la democrazia. Noi vogliamo sostenere il processo democratico, ma non dobbiamo dire: questo è il nostro modello europeo, prendetelo. Non sarebbe rispettoso dell’indipendenza del popolo, della sua ownership», aveva detto Frattini.
Ma la cosa, in effeti, più preoccupante e significativa, il fato che le basi militari sul suolo italiano sono state messe in stato di massima allerta, dopo che oggi due elicotteri e due aerei libici sono atterrati a Malta. Aerei militari italiani si starebbero spostando nel sud del Paese.
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«Con tutto quello che accade nel mondo Berlusconi si preoccupa solo dei suoi problemi con la giustizia. Ha vantato per anni il rapporto privilegiato con Gheddafi: bene, intervenga ora per scongiurare che la rivolta non sia repressa nel sangue», è stato, intanto, il commento del capogruppo alla Camera del Pd, Dario Franceschini. Critico Romano Prodi con l’Europa, non per «la responsabilità nella vicenda in se stessa» ma per «la difficoltà nel poter offrire soluzioni e nel non avere legami culturali e rapporti politici quotidiani» . Ancora più duro Antonio DI Pietro, che così attacca il premeir. «l’unica cosa che ho sentito da Berlusconi, di fronte ad un mondo che sta crollando, è stato che non voleva disturbare Gheddafi. In Italia, invece, se c’è una persona che deve andare a casa per non disturbare più i cittadini è proprio Silvio Berlusconi».