Anche negli Stati Uniti i cittadini hanno non pochi problemi con le intercettazioni. In misura, sembra, decisamante più allarmante che nel nostro Paese. Sembra, infatti, che i dati delle telefonate di milioni di americani siano stati registrati dell’Agenzia per la sicurezza nazionale, la Nsa. E’ stato il Guardian a dar voce allo scandalo, raccontando di aver avuto accesso ad un’ordinanza giudiziaria top secret risalante allo scorso 25 aprile e indirizzat a Verizon, uno dei maggiori gestori telefonici del Paese. Nel documento viene imposto al gestore di consegnare tutti i dati in suo possesso relativi alle telefonate effettuata dai suo clienti, sia che si tratti di chiamate avvenute entro in confini nazionali che all’estero. Sembra, tuttavia, che Verizon non sarà costretta a comunicare dati sensibili, come i nomi e cognomi dei cittadini, i loro numeri di telefono o la durata delle conversazioni. Quanto verrà consegnato, tuttavia, sarà sufficiente per ricostruire lo schema del traffico telefonico che parte dagli Usa. L’anomalia del provvedimento consiste nel fatto che non è giustificato da alcuna minaccia terroristica concreta o esplicita. La disposizione si basa sul Patriot Act voluto dall’amministrazione Bush, e dimostra all’opinione pubblica come anche Barack Obama abbia perpetrato una logica indiscriminata di raccolta dei dati dei cittadini. Ma, per il momento, la Casa Bianca si è trincerata dietro un secco no comment.