Che siano tutti contro Theresa May, o quasi, in Regno Unito è ormai abbastanza assodato: a livello politico, la premier Tory è una delle meno amate e meno stimate della storia inglese. Su tutte, è la Brexit e la gestione delle trattative con l’Unione Europea a non convincere, con un piccolo “record” poco invidiabile: è riuscita infatti a scontentare maggioranza e opposizioni in Parlamento Uk oltre che non soddisfare le richieste della stessa Unione Europea. Nei giorni scorsi il capo negoziatore della Brexit per l’Ue, Michel Barnier, ha messo in forte discussione la proposta della May, specie sull’accordo doganale e l’area di libero scambio. La risposta dei burocrati europei è sempre più negativa rispetto alle tempistiche e fragilità del Governo Tory, con il “no-deal” che si avvicina visto che lo stesso Barnier ha fissato per dicembre il termine-ultimatum per le richieste fatte da Bruxelles e finora non “mantenute” dalla premier Theresa May. (agg. di Niccolò Magnani)
UN SECONDO REFERENDUM SULLA BREXIT?
Un secondo referendum in Regno Unito su Brexit? Difficile e complicato, ma non impossibile. Nelle ultime settimane, come sottolineato dai colleghi de IlPost, l’indiscrezione circa una nuova chiamata al voto dei cittadini britannici, per decidere sull’uscita o meno dall’Europa, sta circolando sempre più con insistenza, al punto che molti sono convinti che alla fine un referendum bis si possa realmente fare. A far ben sperare i supporters inglesi dell’Europa, è la decisione del parlamento britannico, che starebbe pensando di respingere l’accordo che la prima ministra Theresa May starebbe raggiungendo con l’UE, circa appunto l’uscita dall’Unione.
BREXIT PERICOLOSA SENZA ACCORDO
Senza tale accordo la Brexit risulterebbe decisamente pericolosa, e trova sostegno solamente in pochissimi personaggi. Sono diversi i sostenitori di un nuovo referendum, a cominciare ovviamente dagli oppositori dell’uscita, che tra l’altro sottolineano come i fautori della Brexit abbiano mentito durante la campagna elettorale, eccedendo il tetto di spesa stabilito (per tale motivo è arrivata una multa). Non è quindi da escludere una nuova votazione, che potrebbe porre agli elettori tre diverse alternative: rimanere nell’UE, uscire con l’accordo di May, oppure, uscire senza accordo, con tutto ciò che ne consegue. Referendum o meno, il parlamento sembrerebbe sul piede di guerra, ed è pronto a rifiutare ogni accordo sulla Brexit della May, a meno che non vengano accettate sei condizioni, praticamente impossibili.