Una bozza di legge verrà presto esaminata dal parlamento birmano su iniziativa del presidente Thein Sein. Si tratta di una proposta di legge che in teoria dovrebbe tutelare la minoranza islamica nel paese a maggioranza buddista, ma che in realtà limita i matrimoni tra persone di fedi diverse e le conversioni da una fede all’altra e promuove il controllo delle nascite. La legge è stata ideata dopo che monaci buddisti hanno presentato una petizione firmata da quasi un milione e mezzo di persone con lo scopo dichiarato di “proteggere la razza e la religione della nazione a maggioranza buddista”. Dietro, secondo gli esperti, il Movimento 969 che da tempo compie azioni violente contro gli islamici. La Chiesa birmana ha protestato nelle parole dell’arcivescovo di Yangon. Ha chiesto che lo Stato non interferisca con il diritto individuale a scegliere la propria religione. Questa legge, ha detto “limita la libertà religiosa in Myanmar in un momento in cui i cittadini stanno guadagnando libertà in altri settori. La conversione è un fatto di coscienza, che nessuno può coartare”.