Con il passare delle ore cresce il bilancio delle vittime dell’infermiera inglese Rebecca Leighton, che ha avvelenato diversi anziani con delle soluzioni saline contaminate con l’insulina.
I PAZIENTI CONTINUANO A MORIRE – In tutto cinque i pazienti assassinati, secondo gli accertamenti avvenuti finora, su 14 cui erano state applicate le fiale sospette. Ma i detective hanno deciso di indagare su dozzine di altri decessi avvenuti nello Stepping Hill Hospital, dove lavorava la Leighton. L’inchiesta sta assumendo dimensioni sempre più vaste dopo la morte di un altro paziente cui erano state date le soluzioni all’insulina, l’83enne Derek Weaver. Cui potrebbe aggiungersi anche un sesto decesso collegato all’inchiesta, quello di Vera Pearson, 84 anni. Come scrivono James Tozer e Louise Eccles sul Daily Mail, la Pearson non faceva parte dei 14 pazienti che la polizia credeva inizialmente fossero stati trattati con 36 fiale saline contaminate con insulina. E questo fatto ha sollevato timori sul fatto che possano esserci delle altre vittime. Una volta iniettata nelle vene dei malati, la sostanza avvelenata provocava infatti un brusco abbassamento negli zuccheri del sangue portando in alcuni casi alla morte. Il primo caso è stato registrato due settimane fa. La Leighton, 27 anni, era stata arrestata con l’accusa di essere responsabile dei decessi di Tracey Arden, 44 anni, George Keep, 84, e Arnold Lancaster, 71. La Leighton era dipendente da anni dell’ospedale di Stockport e viveva a poca distanza.
DOPPIA PERSONALITA’ – Un altro paziente di 41 anni è in gravi condizioni: anche lui avrebbe ricevuto la soluzione salina contaminata. Sulla sua pagina di Facebook, l’infermiera parlava spesso con gli amici del fatto che i turni di notte le impedivano di uscire e divertirsi come avrebbe desiderato. Ora le indagini, legate all’inizio a tre decessi, si stanno allargando. Come dichiarato da fonti della polizia, citate dall’Adnkronos, «anche se il focus della nostra indagine è sulle morti avvenute questo mese, riesamineremo un certo numero di morti verificatesi nella struttura nelle settimane e nei mesi scorsi, per capire se ci sono elementi sospetti». L’inchiesta sarebbe partita da un’altra infermiera, che ha osservato un numero anomalo di pazienti con un’inspiegabile carenza di zuccheri nel sangue. La Leighton lavorava in uno dei reparti al centro dell’inchiesta, e sui tabloid inglesi sono uscite diverse foto che riprendono la 27enne durante le sue folli serate nei locali. Intanto proprio su Internet si moltiplicano gli attestati di stima e fiducia della famiglia e degli amici della giovane, descritta dai colleghi come «diligente» e «devota». Non è chiaro però devota a che cosa, soprattutto se si guardano le sue foto pubblicate su Facebook. Fatto sta che lo zio della Leighton, Goeffrey Sweetman, ha dichiarato riferendosi alla nipote: «Becki è una ragazza amabile, dal cuore d’oro, un membro amichevole e amabile della famiglia. Non credo che sia un’assassina».
(Pietro Vernizzi)