Il 21 agosto scorso il regime siriano utilizzò a Damasco armi chimiche su larga scala contro i civili, tra cui anche molti bambini. Lo hanno confermato gli ispettori Onu nel rapporto recentemente consegnato al segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon. In particolare, è stato reso noto che l’85 per cento dei campioni di sangue prelevati dalle vittime è risultato positivo al “sarin”, potente gas nervino classificato come arma chimica di distruzione di massa. Anche 34 campioni di tessuto sui 36 prelevati da pazienti ricoverati hanno mostrato la presenza di tracce di veleno. Infine, come ulteriore conferma, gli ispettori Onu hanno rilevato il sarin anche su gran parte dei frammenti dei missili superficie-superficie lanciati quel giorno a Damasco. Secondo una fonte diplomatica citata nelle scorse ore dalla Cnn, sarebbero stati utilizzati circa 350 litri di gas nervino, in un attacco che avrebbe provocato la morte di oltre 1400 persone: il rapporto verrà comunque illustrato oggi verso le 19, ora italiana, dal segretario generale ai membri del Consiglio di Sicurezza Onu. Lo stesso Ban ki-moon, parlando di una relazione che “fa venire brividi”, ha definito l’attacco “il più significativo coi gas contro civili dal 1998, quando Saddam Hussein li usò ad Halabja”.