Caroselli di macchine hanno salutato ieri a Teheran la notizia del raggiunto accordo sul nucleare tra Stati Uniti e Iran, un accordo che significa soprattutto la fine delle sanzioni contro il paese islamico. La ratifica definitiva ci sarà solo alla fine di giugno, ma intanto l’ok definitivo è stato dato. Non solo Stati Uniti, in quanto il gruppo di nazioni che ha portato avanti fino ad oggi i colloqui sul nucleare era composto da Russia, Francia, Cina, Gran Bretagna, i paesi che hanno diritto di veto all’Onu, più la Germania, oltre agli Usa, il cosiddetto 5+1. Via dunque tutte le sanzioni contro l’Iran mentre il paese islamico non potrà sviluppare la temuta bomba atomica. L’Iran dovrà quindi “depotenziare” diversi stabilimenti nucleari, alcuni di essi verranno convertiti in siti per la ricerca in fisica senza più l’uso di materiale fissile. Ci sono voluti diciotto mesi di intense discussioni, il commento del segretario di Stato americano: «Un grande giorno: Unione europea, 5+1 e Iran hanno ora i parametri per risolvere le questioni più importanti sul programma nucleare. Presto di nuovo al lavoro per un accordo finale». Ma Israele non ci sta e definisce l’accordo un “errore storico”.