Sul rischio di una terza guerra mondiale ha parlato anche l’ultimo presidente dell’Unione Sovietica, il leader russo e protagonista della perestrojka Mikhail Gorbaciov: fu proprio lui che due anni prima della caduta del Muro firmò un decisivo patto per il disarmo nucleare con il presidente Ronald Reagan che di fatto pose fine alla Guerra Fredda. Ebbene, oggi il leader russo vede ancora il mondo sull’orlo di uno scontro potenzialmente atomico: «in Corea del Nord i rischi sono enormi. Non voglio esagerare, ma la nuova corsa agli armamenti è già realtà e può portare il mondo alla catastrofe. Trent’anni fa il senso di responsabilità e il buon senso hanno prevalso. È quello che desidero augurare ai nostri attuali successori», spiega a Repubblica in una intervista Gorbaciov. «Questa situazione non può essere risolta con un tocco di bacchetta magica. Per questo mi appello ai leader mondiali, e ai presidenti di Stati Uniti e Russia innanzitutto, perché riprendano nelle loro mani il processo di disarmo nucleare. Per iniziare, basta riconvalidare l’adesione al Trattato sui missili a medio e corto raggio e risolvere i problemi che si sono venuti a creare sul loro controllo. Sono convinto che si possono risolvere se c’è buona volontà. E, poi, andare avanti. Oggi nel mondo si sono accumulate fin troppe armi», conclude l’ex presidente dell’URSS. (agg. di Niccolò Magnani)
GIAPPONE “CORRE AI RIPARI”
Anche il Giappone ha deciso di correre ai ripari contro la Corea del Nord e per questo ha in serbo di comprare dei missili a media e lunga gittata da Stati Uniti e Norvegia. Un modo per eliminare le sempre più massicce minacce che giungono da Pyongyang e alle quali si potrebbe far fronte con missili terra-aria offensivi. Lo ha reso noto Quotidiano.net che ha anche spiegato quali sarebbero gli intenti del ministro della difesa di Tokyo, Itsunori Onodera, il quale ha spiegato le intenzioni del suo ministero di chiedere un budget speciale per l’anno fiscale che prenderà il via il prossimo aprile. Soldi che serviranno precisamente per l’acquisto di missili di lunga gittata da impiegare sui caccia. La notizia inevitabilmente accenderà un ampio dibattito sul piano politico. Al tempo stesso sembra rientrare il timore iniziale di non vedere gli Stati Uniti ai prossimi Giochi olimpici in Corea del Sud. Dopo le iniziali titubanze, infatti, Sarah Sanders, portavoce della Casa Bianca, ha dichiarato che “gli Stati Uniti non vedono l’ora di partecipare ai Giochi olimpici invernali in Corea del Sud nel 2018”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
COREA DEL NORD CERCA COLLOQUI DIRETTI CON GLI USA
La Corea del Nord avrebbe ribadito la sua volontà di avere colloqui diretti con gli Stati Uniti al fine di poter avere maggiori garanzie sulla propria sicurezza da parte di Washington. E’ quanto avrebbe fatto sapere il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov al segretario di Stato americano, Rex Tillerson, nell’ambito del loro incontro che si è tenuto nelle passate ore a Vienna. A riferirlo è stata l’agenzia di stampa russa Ria che ha ribadito come Russia e Stati Uniti non avrebbero modificato di un millimetro la loro posizione rispetto all’attuale situazione con Pyongyang ponendosi un solo ed unico obiettivo: porre fine, in via definitiva, alle provocazioni di Kim Jong-un. Al termine dell’incontro tra Lavrov e Tillerson, a margine della riunione dell’Osce a Vienna, proprio il ministro russo ha ribadito le intenzioni del proprio Paese, restando fedele agli intenti iniziali intrapresi con gli Usa. “Abbiamo spiegato di come riteniamo fattibile la road map russo-cinese sulla de-escalation della tensione e la creazione di tutte le condizioni che renderebbero possibile l’avvio di negoziati in qualsiasi formato che le parti coinvolte dovrebbero accettare”, ha dichiarato Lavrov. Secondo il ministro degli Esteri russo, la Corea del Nord sarebbe attualmente “la prima di tutti gli interessati al dialogo sulle garanzie di sicurezza con gli Stati Uniti”. Quindi si è detto pronto a “sostenere questa posizione e a promuovere a questi negoziati”.
TERZA GUERRA MONDIALE, OMBRE SUI GIOCHI OLIMPICI A DUE PASSI DA PYONGYANG
Se le tensioni tra Usa e Corea del Nord non accennano a diminuire, a dimostrazione di come il clima sia molto complicato è anche l’ultima notizia che metterebbe in dubbio la partecipazione degli Stati Uniti ai prossimi Giochi Olimpici invernali che si svolgeranno tra il 9 ed il 25 febbraio 2018 a PyeongChang, in Corea del Sud. L’America teme per i suoi atleti e il clima da terza guerra mondiale avrebbe sollevato anche sospetti sulla questione sicurezza. Nelle ultime ore, dunque, si è aperto un nuovo duetto tra politica e sport. Come riporta La Stampa, infatti, Trump avrebbe minacciato di disertare i Giochi olimpici in Corea per non mettere a rischio i propri atleti a causa delle tensioni con Kim. Ancora nulla di certo, sia chiaro, ma le parole di Nikki Haley, ambasciatrice all’Onu, sarebbero state chiarissime: la questione sarebbe ancora aperta. E questo lascerebbe intravedere anche un rifiuto del Presidente Usa e che potrebbe passare davvero alla storia. “Faremo in modo di prendere ogni precauzione possibile per assicurarci che gli atleti siano al sicuro e per sapere tutto quello che succede intorno a loro”, ha fatto intanto sapere Haley a Fox News. Questo ovviamente non fa che amplificare l’ombra della guerra anche sulle Olimpiadi che si svolgeranno nei prossimi mesi proprio a due passi da Kim Jong-un.