Il problema vero sarà quello di superare la diffidenza, o addirittura l’ostilità, dei mercati all’apertura delle Borse nella prossima settimana. L’impressione che forniscono i quotidiani di Inghilterra, Francia e Germania è che uno dei maggiori responsabili della crisi dell’Eurozona sia il premier italiano Silvio Berlusconi. E il fatto lascia per lo meno perplessi. Perché è vero che Berlusconi, con il suo Governo, non stia proprio brillando nell’affrontare il caos della finanza e dell’economia europea e della complicata situazione italiana. Anzi, sembra che si comporti come il celebre “Tafazzi” nel farsi del male o dimostrandosi inconsistente e dilettantesco. Ma da qui a farlo diventare il playmaker della crisi internazionale ce ne corre.
Il battistrada nelle critiche al nostro primo ministro viene, come al solito, dall’autorevole Financial Times, il quotidiano economico inglese che è quasi scambiato per la “Bibbia” dei traders e dei nuovi turbo-finanzieri del mondo. Questa volta il Financial Times scomoda, parafrasa, addirittura Oliver Cromwell e invoca in un editoriale: “In nome di Dio, dell’Italia e dell’Europa, Berlusconi vattene”. Al termine di un G20 che è sembrato una riunione di condominio litigioso, dove alla fine non si è ottenuto nulla di concreto, l’attacco del Financial Times sembra un pochino sopra le righe. Ma c’è l’oggettività dei grandi poteri del mondo dell’informazione anglosassone. Chi si è mai permesso di contestare la linea del Financial Times? E questo avrà un peso sull’apertura delle Borse lunedì.
Sempre restando a Londra, il vecchio Times, malamente “ringiovanito” dal gruppo Murdoch, parla di “Italia sulla linea del fuoco”, mentre il Guardian fa notare che “i leader del G20 stanno facendo pressione sull’Italia perché accetti il controllo del Fmi sul programma di tagli”. Secondo il Guardian sarebbe addirittura il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, a guidare un gruppo di “leader mondiali che di fatto stanno ordinando a Berlusconi di accettare la sorveglianza del Fondo monetario internazionale sulle misure di austerità”. E’ molto più duro del Guardian, l’Indipendent che scrive di “passo umiliante”. In sintesi Berlusconi ha dovuto acconsentire al “passo umiliante di accettare il controllo del Fmi sotto la dura pressione dei mercati finanziari e degli altri Paesi dell’Eurozona”. Passiamo dalle sponde del Tamigi a quelle della Senna, da Londra a Parigi. Anche in questo caso non c’è nessun “giallo” sulla missione del Fmi, se cioè sia stata chiesta dall’Italia o imposta dai soci europei.
Si parla apertamente di imposizione. Il titolo de “Le Figaro” non lascia spazio a interpretazioni o a spiegazioni complicate: “L’Europa e il Fmi vogliono sorvegliare l’Italia”. Secondo “Le Figaro” il summit del G20 si è trasformato in un vertice europeo “per regolare la questione italiana”. Peccato che il famoso quotidiano parigino si dimentichi di parlare anche della “rissa notturna” tra Angela Merkel e Nicolas Sarkozy sul nuovo ruolo che dovrebbe avere la Bce, sulla macchinosità di questo Fondo salva-Stati che impiegherà qualche mese a entrare in funzione veramente e non si sa bene per quale ragione: cioè se per comperare titoli di Stato o per salvare le banche, soprattutto quelle francesi e tedesche, che hanno in portafoglio miliardi in titoli greci. Sempre sulla stampa francese c’è una piccola stoccata anche per il nuovo Presidente della Bce, l’italiano Mario Draghi, che avrebbe dovuto fare un passo in più nel taglio del costo del denaro.
Peccato, anche in questo caso, che i francesi si dimentichino del predecessore di Draghi, il loro connazionale Jean Claude Trichet che, sulla politica dei tassi di interessi, dalla primavera del 2008 a oggi, ha fatto quasi ridere tutto il mondo. Più secco il giornale Liberation: “Il Fmi piazza l’Italia sotto sorveglianza”. Mentre l’autorevole Le Monde (più letto all’estero che in Francia) spiega: ”Dopo la Grecia l’Italia, è la terza economia della zona euro che sarà messa sotto sorveglianza”. Non scherzano neppure i “boches”, cioè i tedeschi secondo il nomignolo che gli affibbiano i francesi.
La Bild parla di un’umiliazione per Berlusconi. Adesso l’Europa tiene d’occhio l’Italia. Più equilibrato il vecchio Spiegel: “L‘Fmi prende il comando della crisi, dovrà assegnare i crediti, vigilare sull’Italia e contribuire al fondo di salvataggio dell’euro”. Infine la Spagna, nella “felice” (per i finanzieri d’assalto) condizione di avere un indice di disoccupazione endemico oltre il venti per cento.
Anche gli spagnoli vogliono dare lezioni. El Mundo sottolinea che “L’Fmi supervisionerà assieme a Bruxelles l’applicazione delle riforme italiane”. El Pais invece scrive: “Il Fondo monetario mette sotto sorveglianza l’Italia” e osserva che i “soci europei hanno deciso di alzare la pressione”. Ripetiamo. Che Silvio Berlusconi riesca ormai da solo a “scavarsi la fossa”, lo avevano compreso quasi tutti. Ma che i giornali di paesi guidati da un’altrettanto filarmonica di “dilettanti allo sbaraglio” evitino di titolare sull’inconsistenza del G20 e titolino solo contro Berlusconi e quindi, in questo momento, contro l’Italia, ha il sapore quasi di “insider trading”.