Vittorio Zucconi ha commentato per l’edizione online de La Repubblica la storica unione delle due Coree che sfileranno insieme alle Olimpiadi invernali 2018. Una scelta che secondo lui però contiene delle contraddizioni di fondo. Spiega: “Per una volta almeno le Olimpiadi manterranno la promessa della loro storia e cioè fermare la guerra o metterla in frigo tra il 9 e il 25 febbraio con la sfilata comune delle due delegazioni. Queste due nazioni che sembravano sull’orlo di una possibiel guerra nucleare abbasseranno la temeperatura di un’acqua in ebolizzione che era arrivata a debordare. Ora tutto si calma ma rimane a bagno maria. Sfileranno insieme e giocheranno con una stessa squadra a hockey. Sarà la rappresentazione dell’unità tra le Coree lontanissima. Naturalmente come accade alle Olimpiadi è un bell’abito messo su un corpo brutto. Nulla cambia i negoziati in corso non vanno da nessuna parte e perché gli americani temono che l’abbandono della linea dura, inasprita da Trump che aveva promesso furia e fuoco sulla Corea del nord, cosa che naturalmente i nord coreani non faranno. Questo ha reso tutti decisi a trattare con loro. Godiamoci lo spettacolo di quello che non c’è”. Clicca qui per il video. (agg. di Matteo Fantozzi)
LA TREGUA REGGER?
Le due Coree sfileranno unite alle prossime Olimpiadi Invernali. Perfetto, ma non è la prima volta e dunque, purtroppo, non è cambiato nulla nel recente passato. Anzi. Dunque perché questa volta dovrebbe essere diverso, con la guerra nucleare che rischia seriamente di saltare in aria nei prossimi mesi? Ancora non lo sappiamo e non lo sanno forse nessuno dei principali attori in campo in questo enorme caos mondiale: Nord Corea e Corea del Sud hanno sfilato insieme anche alle Olimpiadi di Sydney 2000, Atene 2004 e alle Invernali di Torino 2006, eppure i rapporti non sono minimamente migliorati, anzi. «La presenza nordcoreana a Pyeongchang aiuterà a migliorare i rapporti fra i due Paesi, ha spiegato il presidente di Seul, tra i principali protagonisti di questo accordo storico. Di certo, ad un passo dallo scontro nucleare, lo sfilare assieme assume un significato del tutto più importante del passato: non resta però che vede se la tregua verrà rispettata anche dopo i Giochi Olimpici e se Cina, Usa e Russia riusciranno a dialogare realmente con Pyongyang (e tra di loro) per confermare la pace duratura sul Pacifico. (agg. di Niccolò Magnani)
LE DUE COREE SFILERANNO INSIEME
Olimpiadi invernali 2018, grande attesa per la manifestazione più seguita al mondo: appuntamento a Pyeongchang, in Corea del Sud, dall8 febbraio 2018 al 25 febbraio 2018. A tenere banco negli ultimi mesi la questione tra Corea del Nord e Corea del Sud, al centro di una tensione internazionale che coinvolge anche gli Stati Uniti dAmerica. Negli ultimi tempi si è vociferato di una possibile unione dei due Paesi, per stemperare gli animi e tentare la riappacificazione, e arrivano importanti aggiornamenti come sottolineato Repubblica. Le due Coree, infatti, sfileranno insieme alla cerimonia di apertura in programma il prossimo 9 febbraio 2018 sotto la bandiera della Corea unita. Una nota congiunta ha sottolineato che la delegazione nordcoreana sarà composta da 550 membri: 230 cheeleader, 30 atleti di taekwondo e 150 atleti delle Paralimpiadi. Ma non solo: lunedì 15 gennaio 2018 è stato raggiunto laccordo per linvio di una orchesta di 140 musicisti che si esibirà a Seul e in unaltra delle località interessate delle gare (Gangneung).
UN’UNICA SQUADRA FEMMINILE DI HOCKEY
Un buon modo per avvicinarsi alle Olimpiadi invernali 2018, con il team della Nord Corea che entrerà in Corea del Sud via terra attraverso Keasong, area chiusa dallinizio del 2016. Ma le buone notizie non sono finite: i due Paesi daranno vita ad ununica squadra di hockey su ghiaccio femminile, nonostante la contrarietà di Sarah Murray, coach della squadra sudcoreana. Dopo lufficialità dellaccordo tra i due Paesi, sarà necessario il via libera del Comitato olimpico internazionale. Il prossimo 20 gennaio 2018 in Svizzera, a Losanna, è in programma lincontro tra lorganizzazione dei Giochi olimpici e una delegazione delle due Coree: a presiederlo ci sarà Thomas Bach, presidente del Cio. Un summit molto importante, in cui verranno decise le modalità di partecipazione alle Olimpiadi degli atleti e dei funzionari nordcoreani: i termini per liscrizione sono infatti scaduti e sarà necessario trovare una soluzione, e sarà anche necessario mettere a punto i dettagli sullinno, la bandiera, il cerimoniale e le divise.