Tanti i colleghi che hanno voluto omaggiare Aldo Biscardi, spentosi quest’oggi a Roma ad 86 anni. Il noto conduttore del Processo del Lunedì ha lanciato diversi volti noti di oggi, a partire da Ivan Zazzaroni: “Addio, Aldo. Mi lanciasti in tv nel ‘91. Denghiu. #Biscardi”, le sue parole su Twitter. Tramite il social network anche Simona Ventura ha voluto ricordare il molisano: “Te ne potevi andare solo ora, dopo che hai visto che la moviola in campo (VAR)ha preso forma.Ti voglio e ti vorrò sempre bene Aldo #Biscardi”. Opinionista affermata, Selvaggia Lucarelli ha voluto salutare Biscardi con una sua frase storica: “È morto Aldo Biscardi. E ora, nel ricordare quanto fosse simpatico e naif, NON CI ACCAVALLIAMO!”. Non poteva mancare anche il commento ironico, seppur triste, del comico Gene Gnocchi: “Anche la moviola conferma. Biscardi purtroppo è in fuorigioco. Ciao Aldo #Biscardi”. Un personaggio che ha unito e divertito tutti per il suo modo di fare televisione, anche il leader della Lega Nord Matteo Salvini: “Addio inimitabile Aldo #Biscardi! Che rimpianto per il calcio di quegli anni… “. (Agg. Massimo Balsamo)
LE PAROLE DI SARA VENTURA
Aldo Biscardi ha fatto epoca anche perché ha introdotto la figura delle “vallette”. In ogni edizione del suoProcesso del Lunedì aveva al suo fianco una giovane donna priva di un vero ruolo. Se ne contano una trentina, tutte più o meno silenti. Tra queste Sara Ventura, che fu notata da Biscardi nel 1996: «Non credo fosse sessismo da parte di Aldo: era un perfezionista micidiale», riporta l’Ansa. Il silenzio delle vallette era dunque frutto del timore di far arrabbiare il giornalista: «Io davanti a ospiti preparatissimi non riuscivo a dire nulla per timore di quelle inesattezze che lui odiava e che gli avrebbero rovinato il programma». Sara Ventura ha lavorato con Aldo Biscardi per quattro edizioni: «Ha detto che ero una sua “‘valletta” preferita». In effetti nel 2010 venne chiamata per un programma sui Mondiali, poi per altre stagioni del Processo. «È sempre stato affettuosissimo anche negli anni in cui non abbiamo più lavorato insieme», ha concluso Sara Ventura.
IL RICORDO DI XAVIER JACOBELLI
Aldo Biscardi è scomparso questa mattina a Roma ed il mondo del calcio si è unito per ricordarlo. Xavier Jacobelli, presenza fissa del suo Processo, lo ha ricordato così ai microfoni di Tuttomercatoweb: “Con Aldo ho condiviso l’esperienza del Processo per 13 anni, dal ’93 al 2006, passando dalla Rai a Tele+ fino a La7. Biscardi ha cambiato il modo di parlare di sport in televisione”. Biscardi, che tra un mese avrebbe compiuto 87 anni, ha rivoluzionato i codici del giornalismo calcistico in tv come sottolinea Jacobelli: “Ha cambiato il linguaggio e ha consentito a molti giornalisti di proseguire la loro carriera. Ha inventato la figura del giornalista tifoso. E’ stato lodato e sbeffeggiato, anche per il suo lessico. Ha avuto centinaia di tentativi di imitazione mal riusciti”. Tutti conoscono il Biscardi giornalista, ma Jacobelli ha voluto sottolineare anche il lato umano: “Umanamente è stato molto generoso, ha aiutato tante persone anche se – conclude Xavier Jacobelli – non lo ha mai fatto sapere”. (Agg. Massimo Balsamo)
IL COINVOLGIMENTO IN CALCIOPOLI
Aldo Biscardi si è spento oggi, domenica 8 ottobre 2017. Il noto giornalista, autore televisivo e conduttore ha scritto la storia con il celebre Processo del Lunedì, in onda su Rai 3 per la prima volta nel 1980, poi trasformatosi nel Processo di Biscardi con il suo passaggio a Tele Più, poi Tele Montecarlo e La 7, fino a finire a 7 Gold. Celebre per la richiesta della moviola in campo, vittoria ottenuta con la nascita del Var, Biscardi è rimasto coinvolto nel 2006 in Calciopoli. Il conduttore di Larino è stato intercettato in comunicazioni con Luciano Moggi, ex direttore generale della Juventus, che gli chiedeva di modificare la moviola del lunedì e altri favori. Una vicenda che non ha avuto ricadute nel penale, ma che ha visto Biscardi lasciare l’Ordine dei giornalisti nell’ottobre del 2006 in seguito alla sospensione inflittagli di sei mesi nel settembre dello stesso anno. Una triste vicenda, con Biscardi che ha lasciato anche la conduzione del programma su La 7, poi rinato nel 2013 su 7 Gold.
GUINNESS WORLD RECORD
Il Processo del Lunedì, poi divenuto con il passaggio a Tele + e Tmc Il Processo di Biscardi, ha ricevuto record e riconoscimenti anche oltre il semplice ambiente sportivo: il grande e compianto Aldo Biscardi ha saputo inventare un genere, il talk-polemica in tv che fino a quel momento non c’era. Anche per questo i giornalisti di politica e spettacolo non possono che ringraziare (o maledire, simpaticamente ovviamente!) il buon Aldone che dall’altro dei suoi record al Processo si è fatto amare e ammirare per circa 40 anni di carriera televisiva. È del 1980 l’ideazione del programma “Il processo del lunedì”, primo talk show sul mondo del pallone di cui divenne anche conduttore nel 1983, moltiplicandone il successo: nel 2013 arriva il prestigioso riconoscimento del Guinness World Records per il record di 33 edizioni consecutive di una stessa trasmissione con lo stesso conduttore. Due anni dopo arriva l’addio alla tv e al suo amato Processo, anche se con una traccia e un solco che rimarranno indimenticabili per ogni possibile talk tv che si rispetti. «Con Aldo Biscardi scompare oggi un grande giornalista, ideatore e conduttore di trasmissioni sportive che hanno cambiato il modo di raccontare il calcio in tv», commenta la Rai nel dare il triste annuncio della morte di Aldo Biscardi.
L’ADDIO, LA VAR E IL SORRISO
Aldo Biscardi non c’è più, è morto all’età di 87 anni dopo aver rivoluzionato il mondo del calcio commentato, del calcio parlato e del calcio polemizzato: giornalista, conduttore tv, agitatore di folle (calcistiche) quel pel di carota in testa per oltre 30 anni ha rappresentato il meglio del peggio delle polemiche tv in salsa bonaria e genuina, come anche i non-estimatori gli hanno sempre riconosciuto. Il Processo del Lunedì ha rappresentato per anni il capofila – e lo è tutt’ora – dei commenti e revisioni il giorno dopo la giornata di Campionato. Oggi, con lo spezzatino e le coppe ad ogni ora della settimana, quel “processo” biscardiano rappresenta un simbolo da guardare per costruire le trasmissioni sportive con quel “quid” in più di polemica che non guasta mai in una nazione di pallonari e allenatori (al bar). Aldo Biscardi è morto a Roma, dopo mesi di “oblio” dalla tv forse proprio per una sua malattia mai sbandierata. Esattamente un anno fa a La Vita in Diretta sulla Rai era intervenuto già facendo intravedere un eloquio più lento e i riflessi non più quelli di un tempo: si vociferava una sua malattia. Bene, ha retto un altro anno con spirito e sagacia, forse un “dono dal Cielo” per vedere finalmente quel suo sogno da sempre sbandierato, «la moviola in campo!».
IL VAR E IL SUCCESSO DELLA “SUA” MOVIOLA IN CAMPO
Il Var, la Var, chiamatelo come volete ma non potete non dare una piccola parte di merito per la grande rivoluzione del Video Assistant Referee al buon Aldo Biscardi: nel suo Processo del Lunedì da almeno gli anni Ottanta in poi ha portato avanti, prima, dopo e durante i grandi scandali calcistici sul campo (Calciopoli e non solo) la sua personale battaglia della moviola in campo. Con la comparsa del Var, giusto qualche settimana fa, a Libero Quotidiano aveva commentato così: «mia vittoria? In parte sì, Ma è anche la vittoria della trasparenza, perché finalmente si potrá fare luce sugli episodi più controversi. Da anni mi batto per la moviola in campo e finalmente il calcio ha capito verso quale direzione bisognava andare». Come ha del resto ha ammesso lo stesso “Biscardone”, la polemica rimarrà sempre il vero sale del calcio, «Analizzare gli episodi di una partita è un diritto per ogni tifoso ed è un attestato di democrazia. E poi, il calcio vive di chiacchiere. Non si puó rinunciare al bar sport, sarebbe come cancellare una fetta della nostra storia, una parte di noi». Non cambiava mai il grande Aldo e ora, dopo la sua morte, quel suo genuino e strombazzato urlo alla “lealtà sportiva” non ci sarà più. C’è addirittura un Processo di Biscardi senza Biscardi, iniziato in questi giorni su 7Gold con Giorgia Palmas, segno di come cambiano i tempi: lui ora guarderà tutti dall’alto, con la sua “moviola” in cielo e, ce lo immaginiamo un po’ così, con quel senso di chi forse avrebbe voluto rimanere ancora un altro po’ per vedere compiuto per intero il “suo” Var, la sua moviola, il “suo” successo. Potrebbe dire, «Chi mi ha portato via da qui? C’è un “gombloddo” in atto….». (Un nostro omaggio al grande Aldo, ci perdonerà).