Prosegue la conferenza stampa di presentazione come nuovo allenatore dellInter affermando che non gradisce la definizione di normalizzatore, perché lInter non ha bisogno di essere normalizzata. Infatti il mister ha fiducia in una squadra che ha grande qualità a sua disposizione, anche se è consapevole che i ritmi da qui a Natale renderanno difficile lavorare a fondo. Pioli ha poi parlato di Mauro Icardi, un attaccante che sarà felice di allenare, ma ribadendo che non crede che lInter sarà dipendente dal suo capitano in zona gol, puntando ad esempio sugli attaccanti esterni e anche su Gabigol. Vuole essere ricordato come un allenatore che non lascia nulla al caso, lavora tanto con il suo staff e cerca di tirare fuori il massimo dai giocatori a disposizione. Pioli sottolinea il suo debito di gratitudine verso Giovanni Trapattoni, che gli ha insegnato tanto, e ritiene che lapprodo in una grande squadra come lInter sia arrivato al momento giusto della sua carriera. Espressa la sua gratitudine verso Parma, dove ha iniziato la sua carriera sia come calciatore sia come allenatore, si torna sullattualità parlando del ruolo del regista. Pioli ribadisce che la mentalità è decisiva anche in quel ruolo, che non deve dipendere da un solo giocatore puntando su una manovra fluida, veloce e soprattutto imprevedibile. Lallenatore poi spende parole importanti per Walter Samuel, che egli stesso ha voluto inserire nello staff per le sue qualità sia tecniche sia umane, oltre che per la conoscenza dellambiente e del club. Lunica distinzione che vuole fare tra i giocatori è quella intelligenti o poco intelligenti, ma naturalmente non ha ancora avuto tempo di giudicarli. Da Banega si aspetta che dia tante possibili soluzioni al gioco nerazzurro. Pioli chiede a tutti di spendere le energie per lavorare bene con lobiettivo di raggiungere traguardi importanti. Non vuole dunque pensare al futuro o alla durata del contratto: il pensiero è di dare tutto per il bene dellInter. Quanto alla fase difensiva, sottolinea limportanza che tutta la squadra giochi con attenzione e che non sia passiva quando non è in possesso palla. Bisognerà lavorare su tutto per poter poi scendere in campo con le idee chiare ed essere pronti a reagire ad ogni situazione di gioco che si venisse a creare.
Ha iniziato la conferenza stampa di presentazione come nuovo allenatore dellInter parlando di grande gioia: Sono felice, è una grande responsabilità ma sono molto motivato. La prima domanda chiede subito del suo rapporto con Candreva, ma Pioli spazza ogni ipotesi di problemi: Un grande professionista, sta facendo bene e sono sicuro che darà tutto per questa causa. Io lo stimolerò a dare ancora di più. Pioli identifica come una priorità il pensare ed agire come una squadra: ogni giocatore dovrà mettere il proprio massimo a disposizione, giocando con tanta passione per andare anche oltre le qualità tecniche dei singoli. Si comincerà subito con il derby, partita importante sia per la classifica sia per il prestigio; in tutto saranno ben otto partite prima di Natale, quindi Pioli non ritiene un problema una rosa formata da ben 29 giocatori. Alla domanda su cosa serva allInter per tornare grande, Pioli risponde puntando su una mentalità vincente per riuscire a giocare un calcio che dia dei vantaggi rispetto agli avversari, insistendo ancora sul tasto della passione e della determinazione. Lobiettivo è chiaro: raggiungere la Champions League. Al momento la classifica non sorride, ma mancano ancora 26 partite e Pioli, pur non volendo illudere nessuno, ritiene che la rimonta sia ancora possibile. Il nuovo allenatore ha trovato grande supporto e grande unione nella proprietà cinese e in tutta la società. Si accenna anche al modulo, ma Pioli preferisce parlare più di atteggiamento e modo di giocare, anche perché al momento il nuovo allenatore deve fare i conti con le assenze dei convocati in varie Nazionali, che riavrà solamente a ridosso del derby. In questo momento il mister sta cercando di identificare le carenze sulle quali sarà necessario lavorare, chiedendo alla proprietà di essere molto vicina alla squadra, che dal canto suo dovrà lavorare molto duramente ogni giorno.
E finalmente arrivato il momento di Stefano Pioli: il nuovo allenatore dellInter si presenta ufficialmente alla Pinetina e le sue prime dichiarazioni sono molto attese, anche perchè si tratta del terzo tecnico nel solo 2016-2017 (considerando anche Stefano Vecchi, che ha traghettato per due partite). Pioli ha già tenuto le prime sedute di allenamento e si è detto piuttosto soddisfatto; si potrebbe dire che per lui la sosta per le nazionali capita a fagiolo, perchè avrà più tempo per ambientarsi nella nuova realtà Inter e avrà dunque più tempo per studiare le ideali soluzioni per il derby contro il Milan che lo aspetta in campionato. Questo è il rovescio buono della medaglia; quello meno buono riguarda ovviamente il fatto che tanti giocatori hanno lasciato Appiano Gentile per rispondere alle convocazioni delle loro rispettive nazionali, e dunque il lavoro in questi giorni sarà a ranghi ridotte. Sono dubbi e punti di domanda che magari qualcuno solleverà nella conferenza stampa di oggi; ora parola a Stefano Pioli, che si presenta come nuovo allenatore dellInter.
Si presenta come nuovo allenatore dellInter con numeri di tutto rispetto. Abbiamo già parlato dei suoi traguardi, ma studiamo le sue cifre nel dettaglio: in Serie B lemiliano ha allenato Salernitana, Modena, Grosseto, Piacenza e Sassuolo per un totale di 211 partite di stagione regolare più quattro di playoff. Le vittorie sono 89 (il 42% del totale); in Serie A invece le presenze sono 196 e dunque a metà dicembre, ospitando il Genoa, Pioli raggiungerà la cifra tonda di 200. In questa lunga carriera il nuovo allenatore dellInter ha ottenuto 70 vittorie (il 35,7%); una percentuale identica a quella delle sconfitte, il che ovviamente ci dice che Pioli ha ottenuto 56 pareggi nella massima serie, presentandosi come un allenatore che preferisce aggredire la partita piuttosto che provare a tenere un risultato (nella prima stagione con la Lazio ha pareggiato soltanto 6 volte), e questo nellepoca dei tre punti per vittoria può sicuramente essere un fattore importante e utile. Per quanto riguardala dimensione internazionale, sono 21 le partite di coppa in cui Pioli ha allenato: 11 di queste le ha vinte, poi ci sono 6 pareggi e 4 sconfitte. In Champions League ha disputato soltanto il playoff contro il Bayer Leverkusen; lo scorso anno ha raggiunto gli ottavi di Europa League venendo però eliminato dallo Sparta Praga nonostante un ottimo 1-1 esterno (perse 3-0 allOlimpico).
Diventa allenatore dellInter dopo lesperienza con la Lazio. Non è la prima volta che succede: ci sono due allenatori che nel nuovo Millennio hanno compiuto lo stesso discorso. Il primo fu Alberto Zaccheroni che, subentrato in corsa a Formello, era stato lartefice del 4-2 che aveva tolto allInter uno scudetto quasi cucito addosso; proprio lui fu chiamato nellottobre 2003 a sostituire Hector Cuper, con i nerazzurri fu quarto e arrivò in Champions League, ma si dimise a fine stagione. Gli subentrò Roberto Mancini, che arrivava dalla Lazio: con i biancocelesti il Mancio aveva appena vinto la Coppa Italia e condotto la squadra a una semifinale di Coppa Uefa e una partecipazione in Champions League (dove però era stato eliminato al girone con lultimo posto). Pioli arriva allInter dopo aver guidato la Lazio per quasi due anni, riuscendo ad arrivare al playoff di Champions League come abbiamo già detto ma calando vistosamente nella seconda stagione. Lazio e Inter del resto hanno sempre avuto buoni rapporti sul mercato: basti pensare a tutti gli scambi di giocatori avvenuti nelle ultime stagioni (Giovanni Simeone, Hernan Crespo, Christian Vieri, Sinisa Mihajlovic e Sergio Conceiçao solo per citarne alcuni).
Rafa Benitez, Leonardo, Gian Piero Gasperini, Claudio Ranieri, Andrea Stramaccioni, Walter Mazzarri, Roberto Mancini, Frank De Boer, Stefano Vecchi e ora Stefano Pioli: lInter è al decimo allenatore nelle ultime sette stagioni, il nono se vogliamo non considerare Vecchi che ha semplicemente traghettato la squadra per due partite (una vittoria e una sconfitta). Nove allenatori dal giugno 2010: quasi un record che non compete a una società storica come quella nerazzurra. I tifosi – e non solo – la chiamano la maledizione di José Mourinho: da quando lo Special One ha lasciato la Pinetina, con tanto di Triplete conquistato, lInter non ha più trovato un allenatore che fosse in grado di dare stabilità. I nerazzurri erano convinti di averlo trovato in Andrea Stramaccioni, il giovane lanciato dalla vittoria della NextGen Series con la Primavera: vinse allo Juventus Stadium spezzando la serie di 49 partite utili dei bianconeri, vinse il derby, non bastò. Walter Mazzarri fu unottima suggestione: arrivò quinto tornando in Europa con alcune buone prestazioni e un super Palacio, ma lanno dopo naufragò tra cattivi risultati e dichiarazioni rivedibili. Il ritorno di Roberto Mancini aveva fatto sognare: un allenatore capace di vincere scudetti e coppe, aprendo di fatto il ciclo poi sublimato da Mourinho. La lunga estate 2016 che ha portato alladdio ha aperto le porte della Pinetina a Frank De Boer, e sappiamo comè finita. Adesso tocca a Pioli: un sincero in bocca al lupo nella speranza che possa durare a lungo, contrariamente ai suoi recenti predecessori.
Sarà presentato ufficialmente giovedì 10 novembre, presso la sala Angelo Moratti del centro sportivo di Appiano Gentile. Il nuovo allenatore dellInter rilascerà le prime dichiarazioni alla stampa: è lui luomo scelto per prendere il posto di Frank De Boer. Prenderà in mano la squadra dopo la sosta per le nazionali, e inizierà dalla partita più sentita di tutte: il derby contro il Milan.
Pioli eredita unInter che in 12 partite di campionato ha centrato 17 punti (5 vittorie e altrettante sconfitte, con 2 pareggi) e che in Europa League occupa lultimo posto in classifica con due sconfitte in tre partite, ma ancora con la possibilità di qualificarsi ai sedicesimi. Dopo Pioli, dunque, De Boer: fallito il progetto di un allenatore giovane e da far maturare – al quale dunque non è stato dato il tempo di far valere davvero e concretamente le sue idee – lInter si affida a un tecnico di 51 anni che ha iniziato la sua carriera nel 2003, quando fu chiamato a guidare la Salernitana dopo aver fatto benissimo con gli Allievi del Bologna (vittoria dello scudetto) ed essere passato dalla Primavera del Chievo.
Due realtà che tornerà a frequentare, non prima di aver centrato i playoff a Salerno e aver fallito a Parma (esonerato con 15 punti in 22 partite nella stagione del miracolo targato Ranieri). Un passaggio a Grosseto (insperata salvezza da subentrato), poi Piacenza e Sassuolo in Serie B, con i neroverdi fu il primo a raggiungere i playoff (quarto posto) venendo eliminato in semifinale dal Torino. La grande occasione, con tanto di debutto in Serie A, arriva con il Chievo: nel 2010-2011 guida i veronesi ad una tranquilla salvezza e li porta ad avere la quarta miglior difesa della Serie A.
Non va altrettanto bene a Palermo, dove Maurizio Zamparini lo esonera dopo le due partite del preliminare di Europa League; il rilancio si chiama Bologna, dove arriva sostituendo Bisoli alla sesta giornata e porta i felsinei al nono posto in classifica, solo parzialmente replicato lanno seguente (tredicesimo). Esonerato a metà della terza stagione, nel giugno 2014 viene chiamato dalla Lazio e qui centra il suo capolavoro: alla fine dellanno i biancocelesti si classificano al terzo posto e, dopo otto anni, tornano a disputare la Champions League.
Il doppio impegno però si fa sentire: Pioli fallisce il playof perdendo contro il Bayer Leverkusen e retrocede in Europa League, dove supera girone e sedicesimi ma viene fatto fuori dallo Sparta Praga agli ottavi. Ad aprile perde il derby 4-1 e, con la squadra ottava in classifica, viene sollevato dallincarico. Adesso cè lInter: una squadra non sua e che dovrà essere bravo a plasmare il prima possibile.
La diretta tv della presentazione di Stefano Pioli sarà trasmessa, salvo variazioni di palinsesto, su Inter Channel alle ore 14; trovate il canale al numero 232 del bouquet satellitare, e tutti gli abbonati potranno anche avvalersi del servizio di diretta streaming video, che sarà attivabile grazie allapplicazione Sky Go su dispositivi mobili come PC, tablet e smartphone senza costi aggiuntivi.