Milan-Cagliari finisce sul risultato di 1-0 a San Siro in questo ultimo turno d’andata della nostra Serie A. Decide un gol di Carlos Bacca su assist e di Lapadula. Una vittoria poco meritata ma fondamentale per Montella che ora può davvero sognare in grande dopo un 2016 finito al meglio. Sfortunato invece il Cagliari che perde ancora fuori casa e ora sente la pressione da sotto dopo una bella andata. Dopo la vittoria della supercoppa era attesa la squadra di Montella ad una bella prestazione. L’allenatore conferma le sue scelte schierando ancora i giovani Locatelli-Pasalic in mezzo al campo. Anche i Rastelli punta sui giovani schierando Barella al posto di Joao Pedro. I primi dieci minuti del Milan sono ad altissimo ritmo e dopo appena due minuti arrivano le prime due occasioni. Prima Romagnoli impegna Rafael di testa e sugli sviluppi ci prova anche Bacca ma il suo tiro è impreciso. Dopo un quarto d’ora di gioco ci prova anche Niang da fuori, tiro potente e alto di poco. Al ventiquattresimo un infortunio non permette di continuare la partita ad Abate che esce per un problema al ginocchio, al suo posto Antonelli. Durante l’assenza del terzino buona occasione anche per il Cagliari con Barella che calcia ma viene parato da Donnarumma. L’ultima occasione del primo tempo è sui piedi di Bonaventura che va vicino al gol su calcio di punizione. Palla ad un passo dal palo. Nella ripresa entra bene il Cagliari che va vicino al gol con Dessena, ma il suo tentativo termina alto. Al cinquantesimo e al sessantesimo due grandi opportunità arrivano da Suso con dei tiri cross insidiosi che terminano di pochissimo a lato. Quattro minuti più tardi bel gesto tecnico di Niang che stoppa col petto e calcia al volo su suggerimento di Pasalic, palla a lato. Quando siamo vicini ai venti minuti dalla fine passa in vantaggio il Cagliari con Isla ma dopo qualche secondo il guardalinee segnala il fuorigioco, che è corretto. A dieci minuti dalla fine ci prova da fuori Suso, Rafael si distende e mette in angolo. Agli sgoccioli una mischia in area creata da Lapadula libera Bacca da solo davanti al portiere e il colombiano non sbaglia. Nel finale rosso diretto a Bruno Alves per fallo da ultimo uomo. (Francesco Gallo)
LAtalanta vince la sua undicesima partita in campionato: al Bentegodi la Dea apre lanno solare proseguendo nella sua incredibile stagione e demolendo il Chievo per 4-1. Una grande prestazione per la squadra di Gian Piero Gasperini che, nonostante le assenze (Caldara e Gagliardini tenuti in panchina, Kessie partito per la Coppa dAfrica) schianta lottima organizzazione di Rolando Maran. Nel primo tempo Alejandro Gomez impazza: il Papu segna una doppietta sfruttando gli assist di Freuler e Spinazzola e si porta a 5 gol in campionato, al 42 arriva anche lo 0-3 firmato da Andrea Conti e la partita sostanzialmente finisce lì. Sergio Pellissier prova a riaprirla sfruttando lassist di Floro Flores (terzo gol nelle ultime quattro gare), ma non basta: sette minuti più tardi Remo Freuler sigilla il risultato. Solo due gli ammoniti per una partita sostanzialmente corretta, anche perchè appunto già decisa dopo pochi minuti; da segnalare che al 90 minuto Gasperini ha dato spazio anche ad Alberto Paloschi, concedendogli se non altro il recupero nel suo vecchio stadio e probabilmente sancendone il commiato (lattaccante è in partenza). I due allenatori hanno effettuato tutte le sostituzioni a loro disposizione; nel Chievo Rolando Maran ha messo in campo anche il classe 97 Sofian Kiyine, centrocampista belga che gioca con la Primavera (5 gol in 11 partite) e ha così fatto il suo esordio in Serie A. (Claudio Franceschini)
La Lazio supera 1-0 il Crotone e continua a inseguire il quarto posto in classifica. A decidere la sfida dello stadio Olimpico è un gol di Ciro Immobile che approfitta di un brutto errore della difesa calabrese e, battendo lincolpevole Marco Festa, ritrova la rete dopo oltre due mesi regalando i tre punti ai suoi. Partita bella e piena di episodi: nel primo tempo larbitro Fabio Maresca assegna un calcio di rigore a favore della Lazio ma Lucas Biglia centra la parte interna della traversa e il pallone rimbalza in campo senza aver nemmeno avvicinato la riga bianca. Nella ripresa il Crotone prende coraggio e sfiora anche il colpo grosso: Marcus Rohden viene lanciato in profondità e batte Marchetti con una conclusione precisa, ma il guardalinee segnala un fuorigioco che forse non cè. Alla fine vince la Lazio, ma il Crotone avrebbe meritato almeno un punto nonostante le ottime parate di Marco Festa, portiere di riserva che oggi sostituiva lo squalificato Cordaz. Sono quattro gli ammoniti della gara, due per parte; entrambi gli allenatori hanno utilizzato le tre sostituzioni a loro disposizione, va segnalato sicuramente lesordio in Serie A di Alessandro Rossi, classe 97 ed ennesimo prodotto della Primavera. Come Cristiano Lombardi, che oggi ha invece giocato dal primo minuto (annullato anche a lui un gol allinizio della partita, ma larbitro aveva fischiato prima che lesterno infilasse il pallone in porta). (Claudio Franceschini)
La sfida tra Sassuolo e Torino si è conclusa con un deludente pareggio senza reti, un 0 a 0 inatteso alla vigilia viste le tante reti messe a segno fino a quest’oggi da entrambe le formazioni che oggi non hanno certamente dato vita ad un match memorabile. La partita inizia subito con la formazione ospite scesa in campo con la voglia di conquistare l’intera posta in palio, la squadra di Mihajlovic è riuscita difatti a prendere il predominio del campo subito ed ha sfiorato il vantaggio già al 5′ quando Benassi ha crossato dalla destra trovando al centro dell’area di rigore Obi che tutto solo ha colpito malamente di testa mettendo ampiamente sopra la traversa. Sono propri gli inserimenti dei centrocampisti granata a mettere in difficoltà la retroguardia emiliana che rischia di capitolare già tre minuti dopo all’8′ quando questa volta è stato Barreca a crossare trovando l’inserimento di Benassi che ha colpito di testa mettendo anche lui sopra la traversa. Dopo i due pericoli corsi, mister Di Francesco ha provato a cambiare qualcosa per cercare di limitare gli inserimenti dei centrocampisti avversari passando ad un 4-2-3-1, allargando Ragusa ed accentrando Politano alle spalle di Defrel. Il Torino controlla il gioco ma non riesce a creare pericoli concreti negli ultimi venti metri e nonostante la grande mole di gioco bisogna attendere il 28′ per vedere un’altra occasione da rete creata dallo scatenato Zappacosta che ha crossato ottimamente per Ljajic che però ha sprecato tutto sbagliando il controllo del pallone all’interno dell’area rigore, un errore che ha permesso a Consigli di bloccare in uscita. La pressione degli ospiti aumenta e al 32′ sfiorano il vantaggio con bomber Belotti che, dopo aver controllato ottimamente l’illuminante lancio in profondità di Valdifiori, ha calciato con potenza sopra la traversa. Al 42′ è ancora il centravanti ospite ad andare vicino al gol con una spettacolare rovesciata tentata sull’ennesimo cross dell’inesauribile Zappacosta che termina di non molto fuori dallo specchio. L’ultima emozione del primo tempo arriva proprio allo scadere quando l’evanescente Ljajic riesce finalmente a far intravedere la sua classe liberandosi sulla linea di fondo di un avversario e a servire Rossettini che ha sfiorato la rete con una deviazione di prima intenzione finita fuori di poco. E così dopo un minuto di recupero si è chiusa la prima frazione di gioco sul punteggio di 0 a 0, un risultato bugiardo visto che il Torino avrebbe ampiamente meritato di passare in vantaggio. La ripresa si apre senza sostituzioni, i due allenatori decidono così di dar fiducia ai ventidue protagonisti scesi in campo nel corso dei primi quarantacinque minuti di gioco. Il Torino è pero cambiato, il suo ritmo non è lo stesso del primo tempo ed infatti gli uomini di Mihajlovic invece di sfondare con brevi fraseggi provano ad affidarsi ad inutili lanci lunghi che vengono sempre ottimamente gestiti dall’attenta retroguardia emiliana. I padroni di casa riescono così a soffrire meno ma non riescono comunque ad affacciarsi nella metà campo avversaria e così per la prima emozione bisogna attendere il 68′ quando Mihajlovic effettua il primo cambio inserendo l’ultimo arrivato Iturbe al posto del deludente Ljajic che ha fatto infuriare il tecnico serbo con l’ennesimo dribbling tentato vanamente. Il nuovo acquisto granata ha immediatamente un buon approccio al match visto che già al 70′ riesce a crossare con precisione per Belotti il cui colpo di testa è terminato ampiamente fuori dalla porta difesa da Consigli. Al 72′ arriva anche il momento del rientro del gioiello di casa Berardi che torna in campo dopo quasi quattro mesi di assenza al posto di Politano. Al 77′ prima occasione per i padroni di casa che nasce da una punizione calciata da Sensi bravo a trovare appostato sul secondo palo Ragusa la cui deviazione volante è stata bloccata senza problemi da Hart. Al 78′ doppia sostituzione: Matri ha preso il posto di Ricci mentre Baselli quello di Obi per gli ospiti. All’84’ ultima sostituzione per il Torino che, quando stava per mandare in campo Maxi Lopez al posto di Benassi ha dovuto cambiare inserendo Castan al posto dell’infortunato Moretti che ha subito un brutto colpo dal neo-entrato Berardi. Proprio Berardi all’85’ ha anche incassato il cartellino giallo per un fallo commesso su Baselli; sulla seguente punizione Iago Falque ha calciato ottimamente dando l’illusione del gol ai suoi tifosi visto che ha colpito la parte esterna della rete. Prima della fine c’è ancora il tempo per vedere un tentativo non molto convinto di Ragusa che ha cercato il gol con un tiro a giro dal limite dell’area che Hart ha controllato mentre usciva all’88’. Ultima emozione quella creata da Lirola al 92′ quando l’esterno spagnolo ha provato un tiro che ha sfiorato la traversa del ben piazzato Hart. Dopo quattro minuti di recupero il direttore di gara Irrati ha decretato la conclusione di un match deludente viste le premesse che sono state disattese un pò per l’imprecisione degli ospiti che non sono riusciti a concretizzare la grande mole di gioco ed occasioni create nel corso del primo tempo e per i padroni di casa che hanno assolutamente bisogno di recuperare tutti gli effettivi per poter risalire una classifica che oggi è assolutamente deludente anche se le attenuanti non mancano. (Marco Guido)
La Roma supera l’ostacolo Genoa al Luigi Ferraris e apre il 2017 con una bella vittoria. Si comincia subito con due occasioni importanti, una per Laxalt e una per Dzeko. Protagonisti i due portieri, con Perin che al nono è costretto ad alzare bandiera bianca per un problema al ginocchio. Al suo posto entra Eugenio Lamanna. La Roma prende il pallino del gioco e inizia a macinare con determinazione sul fronte offenisvo. Ci prova prima con Nainggolan e poi con Dzeko dal limite dell’area con un tiro potente, ma la riserva di Perin risponde presente. Il Genoa si fa vivo sul fronte offensivo con Ocampos, tuttavia sono i giallorossi a sbloccarla con un cross di Bruno Peres che viene deviato nella propria porta da Izzo. Nel finale di tempo Szczesny salva la Roma con una bella parata su Ninkovic, poi nella ripresa Dzeko va vicino al raddoppio con un colpo di testa che si stampa sul palo. La Roma preme e sciupa con l’ex di turno Diego Perotti. Il Genoa resta inefficcace sul fronte offensivo, con Simeone che tocca pochi palloni. Juric mette dentro Mauricio Pinilla, la Roma prova difendere i tre punti. I capitolini rischiano grosso nel finale con Szczesny che compie l’ennesimo miracolo sulla giocata acrobatica di Ocampos. (Jacopo D’Antuono)
L’Inter vince alla Dacia Arena per 2-1, superando un’Udinese coriacea ma distratta negli episodi chiave. Nel primo tempo l’Udinese parte subito a mille all’ora, con Jankto che calcia sul fondo dopo un errato rinvio di Handanovic. Al 5′ il portiere sloveno si riscatta alzando sopra la traversa un bolide da fuori di Fofana, mentre l’estremo difensore nerazzurro non può niente sul gol di Jankto, al 17′. Samir parte da lontano, vede il taglio del compagno e lo serve con un assist perfetto: il centrocampista friulano si infila tra D’Ambrosio e Murillo e fa secco l’incolpevole Handanovic. L’Inter è nel pallone e rischia di subire la seconda rete: la deviazione a centro area di De Paul termina sul palo (20′) mentre un’altra bella iniziativa dello scatenato Jankto si spegne sul fondo di un soffio (22′). Nel finale di tempo De Paul chiama Handanovic a un complicato intervento con un tiro-cross deviato da Perisic. Sul corner seguente Widmer sbuca all’altezza del secondo palo ma manca incredibilmente il facile tap-in per il raddoppio. Nel primo dei 2′ di recupero concessi da Doveri, l’Inter riesce a pareggiare: assist di Icardi per Perisic, che all’altezza del dischetto beffa Karnezis con un tiro non proprio irresistibile. Nella ripresa l’Inter torna in campo con un atteggiamento diverso e sfiora subito il 2-1 con Banega. Candreva mette in mezzo un traversone insidioso dalla destra, il pallone attraversa tutta l’area di rigore e arriva sul secondo palo, dove l’argentino, liberissimo, fallisce la conclusione vincente. Dall’altra parte l’Udinese risponde con Duvan Zapata: Kondogbia perde la sfera a centrocampo, il colombiano entra in area e cerca il tiro. Il suo tentativo finisce fuori di un soffio. Al 70′ Perisic fa venire i brividi a Karnezis con un calcio di punizione insidioso mentre all’82’ Widmer salva a pochi passi dalla linea di porta un tiro ravvicinato del neo entrato Joao Mario. Nel finale Perisic raccoglie un calcio di punizione dalla destra dello stesso Joao Mario e trova di testa la rete che vale il 2-1 definitivo. L’Udinese non meritava la sconfitta ma paga le palle gol fallite nel primo tempo. Dall’altra parte, l’Inter ottiene la quarta vittoria consecutiva: la rincorsa al terzo posto dei nerazzurri continua. (Federico Giuliani)
Il Napoli centra una grande rimonta ai danni della Sampdoria, vince 2-1 al San Paolo e apre bene l’anno solare proseguendo la sua marcia in classifica. Una partita che i partenopei hanno dominato nel secondo tempo; passati in svantaggio al termine della prima frazione a causa di una sfortunata autorete di Elseid Hysaj, che ha deviato nella sua porta il cross ravvicinato di Schick, i partenopei hanno reagito negli ultimi minuti: prima il gol di Manolo Gabbiadini su suggerimento di Callejon, poi il tocco vincente di Lorenzo Tonelli a sfruttare l’assist di Strinic. Ironia della sorte, il Napoli vince la partita grazie alle seconde linee: Gabbiadini si può sostanzialmente considerare un ex e ha giocato solo perchè Pavoletti – comunque in panchina – non ha ancora ultimato la fase di recupero dall’infortunio, mentre Tonelli era all’esordio assoluto con la maglia azzurra. La Sampdoria recrimina per l’espulsione di Matias Silvestre al 61′: il difensore italo-argentino ha ricevuto la seconda ammonizione per aver disturbato il rinvio di Pepe Reina (anche se sembra non toccare il portiere spagnolo), ingenuità costata carissimo ai blucerchiati che, con l’uomo in meno, sono stati assediati da un Napoli che alla fine è riuscito a portare a casa i tre punti. Da segnalare che in tutta la partita l’arbitro Di Bello ha ammonito solo due giocatori: appunto Silvestre e, nelle fila del Napoli, Hysaj. (Stefano Belli)
L’Empoli vince per 1-0 una gara importantissima in ottica salvezza e si porta a più sette dal Palermo. Decide un calcio di rigore guadagnato e realizzato da Maccarone. Proteste nel finale per un contatto (che non c’è) tra Rispoli e Krunic che portano all’espulsione dell’allenatore Corini. Rispettano dunque le previsioni prima dell’inizio del match le due squadra, che giocano senza scoprirsi e senza rischiare troppo rendendo noiosa e nervosa la partita. Gli allenatori mantengono le scelte della vigilia. Martusciello conferma il buon tandem composto da Marilungo e Mchedlidze lasciando in panchina Maccarone e Pucciarelli. Risponde Corini che preferisce Morganella e Henrique a Aleesami e Diamanti. I ritmi di inizio partita sono molto bassi e le prime conclusioni arrivano circa al venticinquesimo. Una buona azione dell’Empoli porta al cross basso dalla sinistra di Pasqual con Goldaniga che riesce ad anticipare per poco Mchedlidze. Sugli sviluppi dell’angolo calcia da fuori area molto bene Bellusci ma Posavec si distende e nega il gol al difensore. Successivamente ci prova anche Diousse su suggerimento di Cosic, palla alta di pochissimo. Primo tempo che si chiude dunque con un buon Empoli e un Palermo mai affacciatosi dalle parti di Skorupski. La ripresa comincia esattamente al contrario. Al cinquantasettesimo gran botta da fuori di Jajalo, palla alta di pochi centimetri. Dieci minuti più tardi azione in velocità di Quaison che supera un difensore e calcia benissimo verso la porta, Skorupski si stende e mette in angolo. Al settantasettesimo cambia totalmente il senso del match: grande sponda di Mchedlidze per Maccarone che viene trattenuto e atterrato da Cionek. Valeri ci pensa e grazie al collaboratore di linea concede il calcio di rigore all’Empoli. Intuisce Posavec ma dal dischetto non sbaglia Massimo Maccarone. Nel finale bella progressione di Balogh che non riesce però ad angolare il tiro. (Francesco Gallo)
30′ aut. Hysaj (S), 77′ Gabbiadini (N), 95′ Tonelli (N).
Reina; Hysaj, Chiriches, Tonelli, Strinic; Allan (59′ Zielinski), Jorginho (72′ Gabbiadini), Hamsik; Callejon, Mertens, L. Insigne. All. Maurizio Sarri.
Puggioni; P. Pereira, Silvestre, Skriniar, Regini; E. Barreto, Torreira, Praet (76′ Linetty); R. Alvarez; Quagliarella (51′ Muriel), Schick (65′ Dodò). All. Marco Giampaolo.
Marco Di Bello.
Hysaj (N).
61′ Silvestre (S) per somma di ammonizioni.
Skorupski; Laurini, Bellusci, Cosic, Pasqual; Krunic, Diousse, D. Croce; Saponara (65′ Pucciarelli); Marilungo (76′ Maccarone), Mchedlidze. Martusciello.
Posavec; Cionek (81′ Diamanti), G. Gonzalez, Goldaniga; Rispoli, Jajalo (83′ Balogh), Gazzi, Morganella (74′ Aleesami); Bruno Henrique, Quaison; Nestorovski. Corini.
Laurini (E); Morganella, Cionek, Bruno Henrique (P).
nessuno.
1′ (pt) e 5′ (st).
Marcatori: 36′ aut. Izzo
Perin (8′ Lamanna); Izzo, Burdisso, Munoz; Lazovic (77′ Pinilla), Cofie, L. Rigoni, Laxalt; Ninkovic (62′ Edenilson); Ocampos, G. Simeone. All. Juric.
Szczesny; Rudiger, Fazio, Jesus; Emerson P., Strootman, De Rossi, Peres (85′ Manolas); Nainggolan (88′ L. Paredes); Perotti (77′ El Shaarawy), Dzeko. All. Spalletti.
Arbitro: Nicola Rizzoli di Bologna.
Ammoniti: 27′ Cofie (G), 38′ Rudiger (R); 49′ De Rossi (R), 66′ Strootman (R), 81′ Ocampos (G), 84′ Fazio (R).
17′ Jankto (U), 45’+1′ e 87′ Perisic (I)
Karnezis Widmer, Danilo, Felipe, Samir Fofana, Kums (62′ Hallfredsson), Jankto De Paul (71′ Perica), D. Zapata, Thereau (79′ Matos). A disposizione: Scuffet, Perisan, Angella, Faraoni, Alì Adnan, Bovolon, Magnino, Heurtaux, Ewandro. Allenatore: Luigi Delneri
Handanovic D’Ambrosio, Murillo, Miranda, Ansaldi Brozovic, Kondogbia (82′ Eder) Candreva, Banega (54′ Joao Mario), Perisic (89′ Andreolli) Icardi. A disposizione: Carrizo, Palacio, Biabiany, Ranocchia, Santon, Gnoukouri, Nagatomo, Barbosa. Allenatore: Stefano Pioli
Daniele Doveri
64′ Kondobia (I), 74′ Jankto (U), 74′ Thereau (U), 85′ Brozovic (I), 86′ Fofana (U)
90′ Immobile
Marchetti; Basta, De Vrij, Hoedt, Radu; Parolo, Lucas Biglia (82′ A. Rossi), Milinkovic-Savic; C. Lombardi (77′ Kishna), Immobile, Luis Alberto (81′ Cataldi). All. Simone Inzaghi.
M. Festa; Sampirisi, Ceccherini, G. Ferrari, Martella (90’+1′ Simy); Rohden, Crisetig, Barberis; Stoian (52′ Palladino), Falcinelli, Trotta (81′ Rosi). All. Davide Nicola.
Fabio Maresca.
C. Lombardi (L), M. Festa (C), Rohden (C), Immobile (L).
Consigli; Lirola, Letschert, Acerbi, Peluso; Aquilani, Sensi; Ragusa, F. Ricci (dal 33′ s.t. Matri), Politano (dal 26′ s.t. D. Berardi); Defrel. (Pomini, Pegolo, Adjapong, Terranova, Erlic, Dell’Orco, Duncan, Franchini, Iemmello, Pierini). All.: Di Francesco.
Hart; Zappacosta, Rossettini, E. Moretti (dal 39′ s.t. Castan), Barreca; Benassi, Valdifiori, Obi (dal 34′ s.t. Baselli); Iago Falque, Belotti, Ljajic (dal 23′ s.t. Iturbe). (Padelli, Cucchietti, De Silvestri, Avelar, Lukic, J. Martinez, Boyè, Maxi Lopez). All.: Mihajlovic.
Irrati di Pistoia.
Belotti (T), Valdifiori (T), D. Berardi (S), Ragusa (S), Baselli (T).
Marcatore: 88′ Bacca
G. Donnarumma; Abate (27′ Antonelli), Paletta, A. Romagnoli, De Sciglio; Pasalic (79′ Lapadula), Locatelli, Bonaventura (65′ Bertolacci); Suso, Bacca, Niang. Vincenzo Montella.
Rafael A.; Pisacane, Ceppitelli, Bruno Alves, M. Capuano; Isla, D. Di Gennaro, Dessena (90+2′ Giannetti); Barella; Farias (78′ Joao Pedro), Sau (73′ Borriello). Massimo Rastelli.
Nessuno.
90+4′ Bruno Alves (C) per rosso diretto
Marcatori: 4’ A. Gomez (A), 23’ A. Gomez (A), 42’ A. Conti (A), 62’ Pellissier (C), 69’ Freuler (A)
Sorrentino; N. Frey, Gamberini, Dainelli, Gobbi; De Guzman (46’ Bastien), Radovanovic, Castro; Birsa (84’ Kiyine); Meggiorini (46’ Floro Flores), Pellissier. In panchina: Bressan, Confente, Depaoli, B. Cesar, Spolli, Vignato, Izco, Inglese. Allenatore: Rolando Maran
E. Berisha; Toloi, A. Masiello, Zukanovic; A. Conti, Freuler, A. Grassi (68’ Konko), Spinazzola; Kurtic; Petagna (90’ Paloschi), A. Gomez (88’ D’Alessandro). In panchina: Sportiello, Bassi, Bastoni, Caldara, Konko, Melegoni, Migliaccio, Gagliardini, Pesic. Allenatore: Gian Piero Gasperini
Arbitro: Federico La Penna
Ammoniti: A. Grassi (A), N. Frey (C)