La gara Sampdoria Torino termina col risultato di 1-1 alla fine di 90 minuti in cui entrambe le compagini hanno provato a vincere. E’ Lucas Torreira a sbloccare la contesa al minuto 11 grazie a una punizione calciata con grande intelligenza. In barriera infatti si mettono due calciatori della Samp che al momento del tiro, forte ma non troppo angolati, si abbassano in modo da rendere difficile a Salvatore Sirigu veder partire la conclusione. I granata ci mettono poco a pareggiare, infatti dopo appena quindici minuti Afriye Acquah con una deviazione supera Emiliano Viviano. Il match viaggia su buoni ritmi, ma non ci sono grandi occasioni, fino a quando proprio il centrocampista ghanese si fa espellere. Siamo al minuto 73 e la gara si infiamma con la squadra di Marco Giampaolo che cerca in tutti i modi di vincerla, ma alla fine si deve accontentare di un pareggio anche grazie a un Toro davvero molto grintoso e che riesce a chiudere tutti i varchi.
LE DICHIARAZIONI
Al termine di Sampdoria Torino Walter Mazzarri si può dire molto soddisfatto della prestazione dei suoi, sottolinea a Sky Sport anche come ha vissuto gli ultimi minuti di difficoltà: “L’espulsione di Acquah? Eravamo in dieci e mi sono arrabbiati per un colpo alla testa preso da De Silvestri. L’arbitro infatti ha fatto continuare a giocare con la Sampdoria che era entrata in area di rigore. Il fischio del direttore di gara è arrivato solo su una nostra ripartenza. Volevo solo segnalare al quarto uomo quello che era successo”. Analizza poi la partita: “Abbiamo fatto una grande prestazione sul piano del gioco contro la Sampdoria che è tra le migliori in questo fattore. Dispiace aver preso solo un punto. Questi ragazzi che lavorano con me giocano come se fosse la Playstation”.
Alla fine della gara Marco Giampaolo è soddisfatto della sua squadra anche se non è arrivato il risultato: “E’ stato un match fisico, di contatto, molto muscolare. I miei però hanno mostrato una gara di carattere. C’è stato molto traffico in mezzo al campo e magari ci avrebbe fatto comodo un calciatore con le caratteristiche di Praet. Venivamo da un bel tour de force e da partite toste contro squadre molto difficili”. Sulle polemiche dopo l’uscita di Duvan Zapata sottolinea: “E’ stato educato. Io li saluto sempre i miei calciatori quando escono. Personalmente non sono mai plateale nel richiarmarli davanti a un errore. Ho grande considerazione dei miei calciatori e intendo tenerli motivati sempre tutti. Aveva giocato 90 minuti a Roma, ho quattro attaccanti e cerco di integrarli tutti. Nel momento in cui noto che uno di questi è a corto di energie ne metto un altro”.