Il match tra Pietro Aurino e Billy Corito attirerà oggi lattenzione di tutti gli appassionati di boxe e non solo per il contenuto strettamente agonistico dellincontro di pugilato che andrà in scena questa sera. Tecnicamente infatti Aurino vs Corito non sarà nemmeno lappuntamento principale del riccocartellone della riunione pugilistica di oggi, sabato 25 marzo che il promoter romano Davide Buccioni organizzerà nell’impianto dell’Atlantico, nel quartiere capitolino dell’Eur. Questo onore infatti spetterebbe allincontro tra Vincenzo Bevilacqua e Luciano Abis, con in palio il titolo italiano dei superwelter, ma gli occhi di molti saranno puntati appunto sull’ex campione d’Europa dei massimi leggeri Pietro Aurino, che affronterà il greco residente a Malta Billy Corito. Sul quadrato dell’Atlante salirà anche l’ex sfidante al titolo mondiale Michele Di Rocco, pugile di origini gitane che incrocerà i guantoni con Avakyan Mikheil, russo residente in Georgia.
Il match che lo attende sarà però a dir poco speciale per Pietro Aurino, che ha scontato in carcere una pena di 8 anni per concorso esterno in associazione camorristica: il suo ritorno sul ring è avvenuto dopo uno stop di 9 anni. Dopo un primo collaudo nel novembre scorso con una vittoria lampo, ottenuta per Ko già al primo round su Elidon Galba, oggi sarà il primo match di un certo livello per Aurino, che ha già lanciato il guanto di sfida a Corito: “Sono ancora il più forte di tutti”. La velocità di esecuzione di un welter nel corpo di un peso massimo leggero in effetti facevano un decennio fa di Aurino un talento straordinario. Aveva poco più di trentanni, era stato campione dEuropa, aveva sfiorato un Mondiale, esaltava tutti con un talento sopraffino che però univa a unindolenza pari soltanto alle qualità tecniche: Se cè da giocare a calcetto, non chiedetemi di andare ad allenarmi tra le corde è una frase che la diceva lunga sul suo impegno.
Poi, un giorno di giugno del 2007, ecco larresto per concorso esterno in associazione camorristica, traffico di droga e di armi. Aurino prende dieci anni, poi ridotti a otto. Appena uscito dal carcere ecco però che la boxe diventa forse più importante di quanto lo fosse prima: Voglio tornare a combattere, perché so fare solo quello. Ho sbagliato, ho pagato duramente e adesso merito una seconda opportunità. Voglio dimostrare che sono cambiato come uomo, ma non come atleta: sono ancora il più forte, aveva dichiarato mesi fa alla Gazzetta dello Sport. Le parole indicano una grande voglia, da questa sera Pietro Aurino ha loccasione di dimostrarlo con i fatti e di provare a recuperare almeno in parte il tempo perduto.