Giro dItalia 2018, il Gran Sasso ha dato i suoi verdetti: Simon Yates è in vetta e non ha intenzione di mollare, mentre Chris Froome e Fabio Aru per il momento non pervenuti. Il ciclista venticinquenne ha conquistato la tappa davanti a Pinot e Chaves, consolidando il suo primo posto. Terribili, invece, le prestazioni del grande atteso Froome e del ciclista nostrano Aru, arrivati con oltre un minuto di ritardo. E la salita dello Zoncolan sarà già decisiva, con i due big chiamati allultimo appello: dovranno infatti necessariamente recuperare terreno dalla vetta, lasciando da parte gli alibi che li hanno rispettivamente riguardati. Una salita che li obbliga a una pedalata più aggressiva, con Yates e Chaves che non sembrano lasciare niente al caso. E attenzione anche a Tom Dumoulin: seppur in difficoltà, latleta olandese non ha perso troppo terreno e si è assestato al terzo gradino della classifica generale.
GIRO D’ITALIA 2018 VERSO LO ZONCOLAN
Nonostante le difficoltà incontrate in avvio, Fabio Aru non ha intenzione di arrendersi e anzi rilancia. Il ciclista sardo, come riportato da Rai Sport, ha fatto il punto della situazione dopo la debacle vissuta ieri sul Gran Sasso: Ieri non avevo le gambe, ma le somme le tireremo a Roma, assieme alla squadra: è inutile affrettare le conclusioni. In due week-end di Giro d’Italia possono accadere tante cose e verificarsi veri ribaltamenti: 2’36” di ritardo dalla maglia rosa non è poco, ma nemmeno un’eternità. Vincitore della Vuelta a España 2015, suo primo Grande Giro, il classe 1990 di San Gavino Monreale ha poi analizzato: “La mia grinta è quella di sempre, ieri ho pensato a salvarmi, non ho perso poco, ma qualcosa di più di un minuto non è un dramma. Anche perché, il Giro d’Italia è ancora lungo. Ci sono tante tappe che possono cambiare tutto. Ancora non è finita”.