Arriva oggi, venerdì 24 febbraio 2017, la notizia della scelta da parte di Fabrizio Miccoli del rito abbreviato nell’udenza preliminare per il processo per estorsione aggravata da metodo mafioso. L’ex calciatore di Palermo e Juventus è stato difeso dagli avvocati GIampiero Orsini e Giovanni Castronovo. Come riprota il GiornalediSicilia Fabrizio Miccoli ha sempre negato di essere a conoscenza che Mauro Lauricella avesse delle parentele mafiose. Miccoli secondo la Procura avrebbe incaricato il figlio del boss della Kalsa di recuperare un credito da dodicimila euro dovuto da Giorgio Gasparini, ex fisioterapista del Palermo, ad Andrea Graffagnini all’epoca socio nella gestione della discoteca di Isola delle Femmine ”Paparazzi”. Sempre il Giornale di Sicilia avrebbe sottolineato come Lauricella abbia usato metodi violenti per arrivare a riscuotere i soldi. Staremo a vedere come andrà a finirela situazione.
La notizia della scelta del rito abbreviato di Fabrizio Miccoli nel processo per estorsione aggravata da metodo mafioso ci porta a ripercorrere la storia di un calciatore che ha dato tanto dal punto di vista sportivo al calcio italiano. Fabrizio Miccoli passa dalle giovanili di San Donato e Milan per affermarsi nel Casarano dove debutta in Serie C1 e dove lo nota la Ternana. Quattro anni in Serie B sono per lui definitivo trampolino di lancio verso la Serie A con la Juventus di Luciano Moggi che lo va a pescare e lo gira in prestito al Perugia. La sua avventura in bianconero inizia l’anno successivo e dura un solo anno con un totale di dieci reti all’attivo di cui una indimenticabile in Champions League. La Juventus decide allora di mandarlo a giocare a Firenze dove Miccoli ritrova gol e continuità. Dopo due anni abbastanza anonimi in Portogallo al Benfica inizia per lui una seconda carriera in Italia al Palermo dove gioca sei anni realizzando settantaquattro reti in Serie A. Conclude la sua carriera con due stagioni nella sua Lecce e una conclusiva a Birkirkara a Malta.