PRONOSTICO CECCHINATO THIEM. E’ un incontro che tutta l’Italia del tennis e non solo del tennis aspetta, la semifinale al Roland Garros 2018 tra Marco Cecchinato e Dominic Thiem. La corsa del palermitano a Parigi ha dell’incredibile: a fine aprile aveva vinto a Budapest il primo titolo Atp della carriera, arrivato a 25 anni e dopo appena un pugno di match vinti in tutto il circuito. Poi, l’exploit: eliminati Marius Copil e Marco Trungelliti, poi Pablo Carreno Busta (testa di serie numero 10) e David Goffin (8) prima del capolavoro contro il 12 volte campione Slam Novak Djokovic, magari non al 100% ma pur sempre nettamente superiore. L’ultimo giocatore capace di una semifinale al Roland Garros con un ranking più basso di Cecchinato era stato Andriy Medvedev, che nel 1999 aveva perso contro Andre Agassi una finale che stava vincendo per due set a zero prima della pioggia; Corrado Barazzutti rimane l’ultimo italiano capace di questo risultato negli Slam (1978, a Parigi) e aspettiamo un Major dall’Adriano Panatta del 1976, ovviamente sempre sulla terra francese. Nicola Pietrangeli invece il Roland Garros lo ha vinto nel 1959 e 1960 e ci ha giocato altre due finali: IlSussidiario.net lo ha contattato in esclusiva per un commento sul torneo di Cecchnato e per un pronostico sulla semifinale contro Thiem.
Cosa si può dire di Cecchinato in semifinale al Roland Garros? Posso solo dire che ha fatto un incontro bellissimo contro Djokovic, ha giocato alla grande. E’ vero che non era il Djokovic dei tempi migliori, ma è anche vero che è stato Marco a battere il serbo e non Nole ad aver perso!
Come si spiega questo exploit di Marco? Non conosco bene Marco e non ho visto l’incontro con Goffin; sper che non sia una meteora. Certo per quello che ha dimostrato quest’anno a Parigi, soprattutto contro Djokovic, Cecchinato ha meritato ampiamente questo risultato.
Come potrebbe essere la partita tra il tennista palermitano e Thiem? Niente di particolare, dato che a differenza di un tempo tutti giocano allo stesso modo, con la sola eccezione di Federer e Nadal. Non c’è proprio più nessuno che va a rete nel tennis, il tennis è cambiato e ormai nessuno predlige la tattica del serve & volley…
Quanto conterà la preparazione fisica dopo un torneo così lungo in questo match? Quello della preparazione fisica è proprio un aspetto che non capisco: i tennisti di adesso sono superallenati, seguiti in tutto. E’ un problema che secondo me non si pone.
L’entusiasmo potrebbe essere una carta a favore di Cecchinato? In parte sì, ma in parte potrebbe esserci tanta pressione perchè in Italia ormai da tempo aspettiamo il grande campione nel tennis. Non è però una cosa dovuta: può arrivare come non arrivare.
Dopo tanto tempo però sarebbe bella una finale a Parigi… Sarebbe bello sicuramente; abbiamo avuto una generazione di tenniste che hanno fatto grandissime cose, sarebbe fantastico se scoprissimo di nuovo un grande campione anche tra gli uomini. Io dico sempre che Gesù Bambino dovrebbe mandarci un campione forte come Federer…
Thiem può arrivare a dominare sulla terra, su livelli vicini a quelli di Nadal? Non lo so, vedremo. Nadal è eccezionale sulla terra battuta, riesce a fare cose sensazionali; poi saranno i prossimi anni a dirci quali saranno i progressi di Thiem ma anche degli altri tennisti.
Il suo pronostico sulla semifinale? Secondo me sarà un match alla pari, almeno sulla carta: Cecchinato e Thiem partono al 50%.
Pietrangeli a Parigi ha fatto la storia due vittorie nel 1959 e nel 1960: quali sono i suoi ricordi? Qui ho vinto due volte: prima contro il sudafricano Ian Vermaak, non certo un grande giocatore, poi contro il cileno Luis Ayala, uno che sulla terra battuta era veramente difficile da battere. Ho fatto anche due altre finali, posso dire che sono di casa…
Cosa significa vincere al Roland Garros? E’ qualcosa di speciale, che non puoi neanche dedicare a nessuno. Sono sensazioni che puoi tenere solo per te, sono solo tue; ti fanno entrare però nell’albo d’oro del Roland Garros, nella storia mondiale del tennis, dello sport, e sono vittorie che restano nella storia.
(Franco Vittadini)