SOFIA GOGGIA, COPPA DEL MONDO DI SCI. Comincia oggi a Solden, sperando senza scherzi dal meteo, una nuova Coppa del Mondo di sci: sta dunque per cominciare una nuova avventura che ci terrà compagnia fino a marzo, anche se l’attenzione di tutti gli appassionati sarà catalizzata soprattutto dalle Olimpiadi, che a febbraio attireranno sulla Corea del Sud gli occhi degli sportivi da ogni parte del mondo. Per l’Italia si annuncia una stagione da non perdere, perché la squadra azzurra è sicuramente fra le più forti del mondo: fra le nostre stelle spicca Sofia Goggia, dalla quale molto ci aspettiamo. Bergamasca, classe 1992, l’anno scorso è arrivata terza nella classifica generale di Coppa del mondo con due vittorie (entrambe sulle piste olimpiche di Jeongseon in discesa e super-G) e altri 13 podi per un totale di 1197 punti – numeri importanti, perché sia il numero di podi sia i punti sopno il record di tutti i tempi per un’italiana nel Circo Bianco. Ciliegina sulla torta, il bronzo vinto in gigante ai Mondiali. Forte in quattro specialità (combinata compresa) e in grado di fare grandi cose sia in Coppa sia ai Giochi: Sofia ha tutto per diventare la nuova stella dello sci e un personaggio anche lontano dalle piste. Per introdurre la nuova stagione, ecco cosa ci ha detto proprio Sofia Goggia in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Cosa ti aspetti dalla nuova stagione in Coppa del Mondo? Mi aspetto di continuare sulla stessa linea della scorsa stagione, mi rendo conto che è stata incredibile a livello di risultati, ma punto ad avere lo stesso tipo di atteggiamento in gara. Ho lavorato duramente, in palestra e in pista: la preparazione è cominciata il 3 maggio scorso, mi sono impegnata tantissimo per crescere ancora e spero di poter raccogliere i risultati di questo lavoro.
Quali sono i risultati dell’anno scorso che ti hanno dato più soddisfazione? Tutti, dal primo all’ultimo podio. Certo le due vittorie in Corea sono state incredibili, l’emozione di essere sul gradino più alto del podio, davanti a una delle più grandi atlete del nostro sport come Lindsey Vonn, è enorme. Ma devo dire che anche la medaglia di bronzo Mondiale ha un sapore speciale.
Su cosa ritieni di dover migliorare ancora per puntare alla classifica generale di Coppa? Una stagione è lunga, essere in gara per la classifica generale ti mette alla prova sia dal punto di vista fisico che mentale. Ho puntato a prepararmi bene dal punto di vista fisico-atletico per farmi trovare pronta sugli sci. Devo lavorare sulla continuità, che comunque già ora non è male.
Come ti definiresti dal punto di vista tecnico? Una discesista, con una buona tecnica anche in Gigante e Super-G.
Quali sono i segreti del tuo boom proprio in discesa nella passata stagione? La velocità è sempre stata nel mio Dna. Mi sento una velocista, per cui non è stata una sorpresa per me.
Per la prima volta ai Mondiali hai vissuto un grande evento da protagonista: cosa ti hanno insegnato? Mentalmente molto, un evento come i Mondiali ti mette sotto pressione. Io corro sempre per i colori italiani, ma in queste competizioni senti ancora di più la responsabilità e l’orgoglio di rappresentare al meglio il tuo Paese. Sono stata brava a reagire dopo le prime tre gare andate male e il bronzo è stata una grande emozione.
Bronzo in gigante, oro sfiorato in discesa: cosa ci puoi raccontare di queste gare così emozionanti e diverse negli esiti? Dopo la discesa ero disperata, piangevo perché avevo l’oro ormai a portata di mano, per questo sono stata felicissima dopo il bronzo in gigante perché mi ha permesso di riscattarmi dopo una grandissima delusione.
Quest’anno preferiresti la Coppa o l’oro olimpico? Posso prendere tutte e due? Mai accontentarsi!
In Corea hai vinto due volte: come ti sei trovata (sulla pista e fuori) a Jeongseon? Ti preoccupano le notizie di cronaca? Mi sono trovata davvero a mio agio tecnicamente, è una pista che si adatta alle mie caratteristiche. Siamo tutti preoccupati per le notizie che sentiamo, però un evento come le Olimpiadi dovrebbe essere al di fuori di ogni tema politico o ideologico. Di certo lo sport non può risolvere problemi di questo tipo, ma almeno in parte spero che le Olimpiadi possano aiutare a distendere un clima così teso.
Quanto aiuta allenarsi in una squadra che ha tante atlete di primo livello? Tantissimo, perché sei sempre stimolata a fare bene anche in allenamento, lo standard è sempre altissimo. Da questo punto di vista il confronto interno aiuta.
Tanti record, personali e di squadra, nella scorsa stagione: può nascere una nuova Valanga Rosa? Forse è un po’ prematuro paragonarci alla Valanga Rosa, ma di certo siamo la squadra più forte al mondo di gigante e in Discesa siamo tra le migliori. Possiamo sicuramente iniziare un ciclo positivo, e la competizione fra di noi fa bene al gruppo.
Cosa ti hanno insegnato i tanti infortuni che hai dovuto affrontare negli anni scorsi? Che non bisogna mollare mai, che dopo la sconfitta si riparte verso una nuova vittoria. Cerco sempre di pensare positivo, anche quando tutto va storto, una tenacia che alla fine mi è tornata utile in pista.
Sei anche diventata un personaggio: ti piace o ci sono degli aspetti negativi? Al momento lo vivo come una cosa divertente, che però non ha cambiato né il mio impegno né il mio obiettivo principale, che è vincere in pista. Certo mi piace vedere l’attenzione che viene riservata di nuovo al mondo dello sci e mi rende orgogliosa pensare di poter essere un esempio per le ragazzine di 8-10 anni che sognano di diventare campionesse.
Quali sono le tue passioni fuori dallo sci? Le passioni normali per una ragazza della mia età: mi piace ascoltare musica, uscire con gli amici, leggere, passeggiare con il mio cane Belle. Cerco di approfittare dei rarissimi momenti liberi per rallentare e ritagliarmi degli spazi da dedicare a me stessa.
Come immagini Sofia Goggia dopo la fine della carriera? Non ci ho ancora pensato, mi auguro di avere ancora tanti anni di carriera davanti. Sicuramente voglio laurearmi, sono iscritta a Scienze Politiche ma al momento, tra gare e allenamenti, non riesco a dedicare allo studio il tempo che vorrei. Per il resto si vedrà, ma troverò sicuramente nuovi progetti a cui dedicarmi, non sono certo il tipo di persona che resta con le mani in mano.
(Mauro Mantegazza – Franco Vittadini)