La Lazio si salva allultimo secondo, anzi oltre, e pareggia 1-1 contro il Bologna: andiamo subito a vedere quali sono le pagelle della partita dello stadio Olimpico, con i voti a tutti i giocatori che sono scesi in campo oggi pomeriggio per lottava giornata di Serie A. Finale al cardiopalma all’Olimpico dove la Lazio riesce ad agguantare il pareggio contro il Bologna proprio all’ultimo secondo di gioco, al 97′, quando Wallace è stato abile a sfruttare la clamorosa indecisione del duo Masina-Oikonomu e a guadagnare il rigore che Immobile ha trasformato con freddezza. Un pareggio che non accontenta nessuna delle due formazioni dato che i capitolini, viste le occasioni e la mole di gioco, avrebbero meritato ampiamente di conquistare la vittoria, mentre gli emiliani hanno visto scappare la vittoria proprio all’ultimo secondo a causa di una grossa ingenuità.
I capitolini hanno disputato una bella gara nella quale sono riusciti, soprattutto nella ripresa a creare tantissime occasioni da rete vanificate dalla straordinaria giornata di grazia di Da Costa che si è arreso solamente all’ultimo alla freddezza di Ciro Immobile bravo a regalare un punto ormai insperato. Bella prestazione degli emiliani che hanno giocato un bel primo tempo concluso in vantaggio per il coraggio mostrato in avvio d’incontro quando i ragazzi di Donadoni hanno cercato di giocare un calcio pro-positivo. Nella ripresa hanno sofferto il ritorno dei padroni di casa e solo un miracoloso Da Costa gli ha permesso di arrivare in vantaggio fino al 97′ quando Masina e Oikonomu hanno commesso un clamoroso errore che è costato due punti ai rossoblu. Direzione di gara impeccabile conclusa con la corretta decisione di attribuire il calcio di rigore che ha deciso la sfida dell’Olimpico. Avrebbe forse dovuto ammonire maggiormente nel corso del primo tempo quando ha perdonato alcuni interventi meritevoli di sanzione.
Al termine del primo tempo di Lazio-Bologna, andiamo a vedere le pagelle della frazione con i voti ai migliori e ai peggiori delle due squadre. Simone Inzaghi conferma il suo classico 4-3-3 col recuperato Marchetti (voto 6) tra i pali protetto dalla coppia centrale olandese formata da De Vrij (voto 6) e Hoedt (voto 5,5) affiancati dal giovane Patric (voto 5,5) sulla destra al posto dell’indisponibile Basta e Radu (voto 5). Il regista della squadra è Parolo (voto 5,5) che sostituisce l’infortunato Biglia è affiancato da Milinkovic-Savic (voto 6) e Lulic (voto 5,5). Davanti confermatissimo il tridente composto da Felipe Anderson (voto 6), Immobile (voto 6,5) e Keita (voto 6,5). Roberto Donadoni nonostante le tante assenze punta sul suo tradizionale 4-3-3 con Da Costa (voto 7) che prende il posto dell’indisponibile Mirante protetto da una linea a quattro che da destra a sinistra è formata da Mbaye (voto 5,5), Helander (voto 6,5) che sostituisce lo squalificato Gastaldello, Maietta (voto 6) e Masina (voto 6). Il terzetto di centrocampo è tutto straniero e composto dall’algerino Taider (voto 6,5), dall’ungherese Nagy (voto 6,5) e dal ghanese Donsah (voto 6) che giocano dietro al tridente tutto italiano guidato da Floccari (voto 5,5) affiancato dai giovanissimi Di Francesco (voto 6) e Verdi (voto 6).
La squadra di Inzaghi non ha giocato un brutto primo tempo ma, dopo aver pagato a caro prezzo una disattenzione sulla punizione di Verdi, è stata anche sfortunata perchè i due tentativi di Immobile hanno sfiorato di pochissimo un pareggio che finora sarebbe stato ampiamente meritato. Dopo un inizio un pò sottotono, l’attaccante cresce col passare coi minuti e va vicinissimo al gol in due occasioni nelle quali è stato strepitoso Da Costa a negargli la gioia della rete deviando sulla traversa la prima potente conclusione e respingendo poi coi piedi il secondo tentativo da dentro l’area di rigore. Il capitano biancoceleste ha ritrovato il campo oggi per l’infortunio capitato a Lukaku ed infatti dimostra di essere lontano dalla migliore condizione visto che, oltre a faticare nel contenere le sortite del veloce Verdi, perde Helander in occasione della rete del vantaggio emiliano.
Avvio di gara praticamente perfetto per la squadra di Donadoni che, dopo esser passata in vantaggio sfruttando al meglio la punizione calciata da Verdi, ha sfiorato anche il raddoppio ma che si è pericolosamente abbassata nel finale di frazione rischiando di subire la rete del pareggio in due occasioni nelle quali il suo portiere è stato miracoloso. L’estremo difensore brasiliano è stato decisivo per il risultato quando ha negato il gol a Immobile in due occasioni: prima deviando sulla traversa la botta dell’attaccante e poi respingendo una conclusione a colpo sicuro da distanza ravvicinata coi piedi. Mezzo voto in più per l’assist del gol che ha fornito ad Helander prolungando la punizione di Verdi ma anche tanta sofferenza provocata da Keita che lo ha puntato e saltato regolarmente. L’essere promosso titolare all’ultimo minuto per l’infortunio di Krafth non gli ha sicuramente agevolato l’approccio alla gara. (Marco Guido)
Il portiere capitolino non è stato impegnato molto ma quando costretto all’intervento si è fatto trovare pronto come in occasione del potente diagonale di Donsah nel corso del primo tempo. Incolpevole sul gol di Helander.
Il terzino spagnolo si fa aprrezzare in avanti con due conclusioni tentate che hanno sfiorato il palo della porta emiliana ma ha faticato non poco a contenere le accelerazioni dello sgusciante Di Francesco che lo ha messo in difficoltà con la sua velocità.
Il centrale olandese è sicuramente il perno della retroguardia biancoceleste e lo dimostra fermando puntualmente i tentativi dei veloci avversari che hanno provato a puntarlo. Esce in avvio di ripresa dopo aver preso un brutto colpo al capo in uno scontro fortuito con Floccari col quale ha anche sfiorato la rete. ( Il giovane centrocampista entra e viene piazzato da Inzaghi in cabina di regia da dove prova a distribuire il gioco nel momento di maggiore pressione della sua squadra. Spreca malamente un ottima punizione calciando debolmente)
Il centrale olandese ha sulla coscienza il gol emiliano visto che con Radu doveva occuparsi della zona dalla quale è nata la rete di Helander. Non fatica più di tanto a contenere Floccari e Sadiq e si fa vedere in avanti con una potente conclsuione che è finita di non molto fuori dallo specchio difeso da Da Costa.
Il capitano rientra dal primo tempo prendendo il posto dell’infortunato Lukaku ma dimostra di aver bisogno di tempo per ritrovare la miglior condizione visto che ha faticato non poco a contenere le sortite di Verdi. Viene spostato al centro dopo l’uscita di De Vrji ma deve abbandonare il campo per un problema muscolare. ( Il difensore brasiliano ha il grandissimo merito di conquistarsi il rigore decisivo avventandosi sul pallone lasciato colpevolmente da Masina e Oikonomu che lo ha poi steso)
Il centrocampista serbo nel corso del primo tempo ha faticato a trovare la posizione giusta per entrare nel vivo del gioco mentre nella ripresa è stato sicuramente più intraprendente ma ha sulla coscienza due clamorose occasioni sprecate da dentro l’area piccola, due errori che non possono essere perdonate ad un talento come lui. Inzaghi lo fa uscire per far entrare Luis Alberto e cambiare un pò il modulo di gioco. ( Inzaghi lo lancia nella mischia finale nel tentativo di allargare ulteriormente il gioco e le maglie della difesa emiliana che però è riuscito a limitarlo regolarmente visto che l’ex giocatore del Deportivo La Coruna non è mai riuscito a creare pericoli negli ultimi venti metri).
Il nazionale viene adattato ancora una volta nella posizione di regista dove però le sue qualità di incursore vengono annullate. Nella ripresa, con l’ingresso di Cataldi, viene alzato nel ruolo di mezzala ma non riesce mai a rendersi pericoloso nella metà-campo avversaria evidenziando un pò di stanchezza).
Il bosniaco gioca malissimo nella posizione di interno di centrocampo dove non riesce mai a trovare la posizione in campo, mentre migliora nettamente il rendimento quando viene abbassato nella posizione di terzino sinistro da dove riesce a spingere con continuità, riuscendo a mettere molti palloni al centro dell’area di rigore.
Il fantasista brasiliano gioca un pò ad intermittenza nel corso del primo tempo, dimostrando che lo spunto è quello delle giornate migliori ed infatti nella ripresa è riuscito a sfondare regolarmente sulla destra da dove, oltre a mettere tantissimi palloni al centro dell’area di rigore, ha sfiorato il gol in più occasioni nelle quali Da Costa si è letteralmente superato.
Il centravanti biancoceleste ci ha provato in tutti i modi e da tutte le posizioni riuscendo solamente al 97′ a trovare la via del gol. L’ex giocatore del Siviglia è stato difatti freddissimo a trasformare il calcio di rigore concesso all’ultimo secondo di gioco. Una traversa ed almeno tre interventi miracolosi di Da Costa gli avevano negato la gioia del gol fino a quel momento.
Dopo un super avvio di gara nel quale era riuscito a saltare regolarmente tutti gli avversari che gli si presentavano davanti, il senegalese è nettamente calato alla distanza e nella ripresa, nonostante l’assedio della sua squadra, ha faticato ad incidere e ad aiutare i suoi compagni negli ultimi venti metri.
L’allenatore capitolino le ha provate tutte azzeccando sicuramente il cambio forzato in avvio di ripresa col quale ha inserito Cataldi in cabina di regia ed arrettrando Lulic sulla linea difensiva. Il pareggio raggiunto solamente al 97′ sta sicuramente stretto per quanto prodotto dai suoi giocatori in una partita che, soprattutto nella ripresa, è stata letteralmente dominata.
L’estremo difensore brasiliano ha eretto un vero e proprio muro nella porta emiliana visto che ha effettuato almeno cinque interventi a dir poco miracolosi coi quali era sempre riuscito a negare il pareggio ai padroni di casa che sono riusciti a pareggiare solamente all’ultimo secondo con un rigore sul quale non ha potuto niente contro la freddezza di Immobile.
Il giovane laterale ha faticato non poco nel corso del primo tempo a contenere la vivacità di Keita che lo ha regolarmente puntato e saltato, mentre nella ripresa è riuscito a gestire meglio la situazione nonostante la continua spinta di Lulic sulla sua corsia. Ha anche avuto il merito di firmare l’assist del gol segnato da Helander.
Il giovane svedese viene preferito a sorpresa a Oikonomu e ripaga la scelta di Donadoni segnando il gol che stava per regalare tre punti alla formazione emiliana. Dopo la rete ha un pò faticato a contenere gli attacchi laziali ed ha dovuto abbandonare il campo a pochi minuti dalla fine per un problema ai flessori. ( Il greco entra nei minuti finali per l’infortunio che accusa Helander ma nei pochi minuti in cui è rimasto in campo è riuscito a combinare un disastro con Masina quando all’ultimo secondo ha lasciato incostudito il pallone in area di rigore sul quale si è avventato Wallace, steso poi dal terzino sinistro).
Il difensore centrale ha guidato la retroguardia emiliana con la solita personalità e, se non fosse stato per la disattenzione finale di Masina-Oikonomu, sarebbe riuscito anche a concludere l’incontro senza subire alcuna rete.
Il laterale mancino ha sofferto tremendamente la crescita di Felipe Anderson che nella ripresa lo ha regolarmente saltato. Ha infine deciso la sfida con un clamoroso errore commesso con Oikonomu quando al 97′ ha lasciato incostudito un pallone in area di rigore ed ha poi steso Wallace decidendo la sfida dell’Olimpico. E’ molto lontano dall’ottimo rendimento garantito nella passata stagione.
Il centrocampista algerino ha corso a tutto campo fino all’ultimo ed affacciandosi anche pericolosamente nella metà campo laziale nel corso del primo tempo quando è andato vicino anche al gol.
Il regista ungherese è il faro della formazione di Donadoni che, oltre a recuperare tantissimi palloni, riesce sempre ad avviare efficaciamente la manovra felsinea. Davvero un bel giocatore che se continuerà così potremmo anche vedere in squadre più importanti.
Il ghanese al rientro dopo molto tempo, dimostra di essere lontano dagli alti livelli raggiunti nella passata stagione ma prova comunque a lottare a metà campo e sfiorando anche il gol nel primo quando un suo potente diagonale è stato respinto da Marchetti. Esce nella ripresa stremato. ( Entra quando la sua squadra stava soffrendo l’enorme pressione dei padroni di casa e rischia di causare un clamoroso autogol quando ha deviato verso la propria porta un insidioso cross di Felipe Anderson ma il miracoloso Da Costa è riuscito a tirar fuori la palla dalla porta per un non nulla).
Bella partita del giovane esterno che ha dimostrato di avere le caratteristiche adeguate per affermarsi nella massima serie. Ha cercato di colpire negli ultimi venti metri con la sua squadra velocità e qualità con la quale ha messo constantemente in difficoltà la retroguardia capitolina. Ha sfiorato di pochi centimetri il gol del raddoppio quando ha tentato il tap-in sulla respinta di Marchetti nel corso del primo tempo.
Altra bella partita per il fantasista emiliano che, oltre a calciare magistralmente la punizione dalla quale è nato il vantaggio felsineo, ha provato a creare scompiglio nella metà campo avversaria insiema al compagno Di Francesco.
Il centravanti viene lanciato un po a sorpresa da Donadoni dal primo minuto ma, a parte tanto movimento non riesce a creare pericoli in avanti. Deve abbandonare il terreno di gioco dopo pochi minuti nella ripresa a causa del brutto colpo che subisce nello scontro aereo con De Vrji. ( Entra al posto di Floccari costretto ad uscire per il brutto scontro con De Vrji ma il giovane attaccante riesce a farsi notare solamente quando incassa un cartellino giallo per aver allontanato il pallone)
Nonostante le tante assenze il tecnico emiliano è riuscito a schierare una formazione che avrebbe meritato di conquistare i tre punti visto che questi sono svaniti proprio all’ultimo secondo di gioco per una clamoroso ingenuità di Masina e Oikonomu. Al completo potrebbe anche diventare una delle rivelazioni del torneo.
(Marco Guido)