Charles Barkley è stato uno dei campioni di basket più amati della sua generazione, vera stella dellNBA negli Stati Uniti e straordinario interprete del gioco. Ma è stato anche un campione che raramente ha rinunciato a dire ciò che gli passa della testa, esattamente come oggi in cui dopo alcune dichiarazioni in cui ha invitato i neri a smettere di uccidersi uno con laltro, si è beccato lappellativo di suprematista bianco, termine molto in voga in questo periodo in America. Peccato che Barkley sia inequivocabilmente nero, e che dunque lappellativo sia parso ingeneroso verso un ex campione di basket che ha provato semplicemente a fare un discorso di buon senso. Discorso secondo il quale la comunità nera dovrebbe rimboccarsi le maniche e capire come le basi del successo passino dal duro lavoro a testa bassa, un discorso giudicato razzista da chi protesta affermando come Barkley abbia dei pregiudizi verso i neri, come se i loro risultati non possano venire dal duro lavoro.
LE ACCUSE DELLA RIVISTA “ROOT”
Io credo che se chiedete alla maggior parte della popolazione nera di essere onesta, vi diranno che neanche per un giorno nella loro vita si sono preoccupati di quelle vecchie stupide statue; ciò che come neri ci serve è di preoccuparci di avere una buona educazione, smettere di ammazzarci l’uno con l’altro, trovare un modo per avere maggiori opportunità economiche. Queste le dichiarazioni di Charles Barkley che hanno fatto infuriare i sostenitori dei diritti dei neri ed in particolare la rivista Root, considerata negli Stati Uniti come uno degli organi dinformazione di punta a favore dei diritti degli afroamericani. Michael Harriot ha scritto un articolo di fuoco contro Barkley, affermando: Sta con gli oppressori dell’America nera, rigurgita soluzioni da bianchi ai problemi dei neri. Sapete perché Barkley crede tanto nell’infallibilità e nella superiorità dellessere bianchi? Perché Barkley è un suprematista bianco, ecco semplicemente il perché.
TENSIONE SUL RAZZISMO NEGLI USA
Parole abbastanza forti e provocatorie, non solo perché come detto è abbastanza facile capire come dare del suprematista bianco ad un uomo nero affacci la sfera del paradosso. Ma anche perché Barkley ha lottato spesso per i diritti degli afroamericani negli Usa prendendo posizioni piuttosto nette, e non ha accettato in questo caso la pioggia di critiche piovutegli addosso, sottolineando come la sua fosse solo unesortazione per rendere i neri dAmerica più consapevoli dei propri mezzi, e non prigionieri di quei cliché che proprio i bianchi vorrebbero affibbiargli. La questione in America è molto sentita dopo i disordini di Charlottesville, ma di sicuro con le accuse mosse nei confronti di Barkley si rischia di scadere nel ridicolo. Questo però negli Usa avviene spesso con i neri che hanno avuto successo nel mondo dello sport o dello spettacolo, che secondo gli attivisti afroamericani si discostano troppo dalle loro origini e dalle esigenze dei loro fratelli.