Il Bologna ritrova dopo ben due mesi la vittoria contro un Palermo che invece oggi ha incassato la sesta consecutiva e che si trova sempre più in fondo alla classifica. Una vittoria meritata e conquistata nel corso della ripresa quando l’uno-due firmato prima da Dzemaili e dalla punizione di Viviani poi, ha regalato la piena posta ai felsinei non vincevano dalla quinta giornata quando Verdi e Destro avevano deciso la sfida del Dall’Ara. Proprio il rientro del centravanti rossoblu è stato decisivo visto che la sua assenza aveva condizionato non poco le prestazioni della squadra di Donadoni. La gara si apre con un atteggiamento propositivo degli ospiti che sono scesi in campo decisi a ben figurare grazie ad un pressing alto e alle sovrapposizioni sulle corsie laterali. Nonostante il bell’avvio dei siciliani, la prima occasione però capita sui piedi di Krejci al 6′ quando Dzemaili è stato abile a servire l’esterno sul filo del fuorigioco e a liberarlo davanti a Posevac che però è stato bravissimo a deviare il tentativo non eccellente del ceco in calcio d’angolo. Dopo aver fallito la possibilità del vantaggio, sono gli ospiti a rompere l’equilibrio al 9′ quando Gastaldello commette una clamorosa ingenuità sbagliando il controllo del pallone e permettendo a Bruno Henrique di strappargli il pallone dai piedi e ad involarsi in area di rigore dove ha appoggiato a Nestorovski che non si è fatto pregare mettendo nel sacco con una deviazione in scivolata. Il macedone ha firmato così il suo settimo sigillo personale, un bottino sorprendente per il numero 30 considerando anche il fatto che il Palermo finora ha solamente segnato 10 gol. La reazione dei padroni di casa non si fa attendere e la squadra di Donadoni si getta in avanti alla ricerca del pareggio che arriva già al 20′ quando Viviani è bravissimo a far partire un eccellente cross dalla destra col quale trova Destro che, sfruttando la disattenzione di Cionek che gli ha permesso di saltare indisturbato, ha insaccato con un preciso colpo di testa che si è infilato sul palo lontano della porta difesa da Posavec. Gli ospiti subiscono il colpo del pareggio e faticano ad uscire dalla propria metà campo anche se il Bologna non riesce a creare pericoli concreti negli ultimi venti metri. Al 30′ Cionek viene ammonito per un brutto intervento da dietro che commette ai danni di Destro che lo aveva saltato nettamente lanciandosi verso l’area rosanero. Prima della fine della prima frazione di gioco, c’è solamente da segnalare un cartellino giallo che il direttore di gara Russo sventola a Gastaldello, reo di aver rifilato a Nestorovski che si è infuriato nell’occasione. Dopo tre minuti di recupero si è chiuso così sul risultato di 1 a 1 il primo tempo di una sfida decisa finora dai due centravanti, una gara tutt’altro che spettacolare e priva di occasioni da rete. La ripresa si apre senza sostituzioni e con un ritmo ancor più basso rispetto a quello deludente visto nel corso dei primi quarantacinque minuti, il Bologna mantiene il possesso del gioco senza però riuscire a creare nulla di concreto negli ultimi venti metri, il Palermo invece si limita a difendersi non riuscendo mai ad avviare una manovra efficace se non con qualche sporadico tentativo di sfondamento sulla destra del volitivo Rispoli che però non riesce mai a creare palle-gol. E così la per la prima emozione bisogna aspettare il 66′ quando De Zerbi effettua il primo cambio inserendo il giovanissimo Lo Faso al posto dell’evanescente Sallai. Un minuto dopo, al 67′, arriva un pò all’improvviso il vantaggio per i padroni di casa grazie ad un’azione avviata da Destro che ha cercato di servire in area di rigore Krejci ma che invece ha trovato la deviazione involontaria dello sfortunato Cionek che ha liberato Dzemaili all’altezza del limite dell’area di rigore, da li lo svizzero non ha perdonato Posavec segnando con un preciso diagonale rasoterra mancino che si è infilato nell’angolo basso della porta siciliana. Gli ospiti provano a correre ai ripari inserendo forze fresche al 70′ con Quaison che ha preso il posto del grande ex Diamanti che è uscito tra i fischi del suo ex pubblico. Due minuti dopo, al 72′, però arriva subito la rete che ha chiuso l’incontro che è stata segnata da Viviani direttamente su calcio di punizione. L’ex giocatore del Verona è stato abile nel sfruttare un passo effettuato da Posavec che è stato così punito sul proprio palo. Al 74′ Donadoni decide di far uscire proprio Viviani che lascia il posto a Taider, mentre De Zerbi effettua l’ultima sostituzione a sua disposizione al 77′ quando inserisce Goldaniga al posto di Gazzi e passando così alla difesa a tre. Il cambio tattico e il calo dei padroni di casa permettono al Palermo di sfiorare la rete che potrebbe cambiare l’incontro che arriva all’87’ quando Lo Faso viene lanciato tutto solo davanti a Da Costa ma il giovanissimo attaccante sbaglia tutto calciando debolmente e centralmente, permettendo così all’estremo difensore brasiliano di respingere a terra il suo tentativo. All’88’ da segnalare poi l’esordio assoluto nella massima serie per il promettente nigeriano Okwonkwo che prende il posto dell’esausto Rizzo. Prima della fine del tempo, c’è il tempo ancora per un’occasione creata dagli ospiti che sfiorano la seconda rete con Cionek, il cui colpo di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo è stato bloccato con sicurezza dall’attento Da Costa. Dopo quattro minuti di recupero l’arbitro Russo ha decretato la fine dell’incontro che sancisce quindi il ritorno alla vittoria dei padroni di casa e la sesta sconfitta consecutiva degli ospiti che si trovano così in penultima posizione in graduatoria.
LAtalanta centra la grande impresa battendo la Roma 2-1: quinta vittoria consecutiva per i ragazzi di Gian Piero Gasperini che, in attesa del posticipo, agganciano Lazio e Milan al terzo posto in classifica. Volano i ragazzi terribili della Dea, che pure avevano iniziato male: incursione di Salah in area di rigore, fallo di mano ingenuo dellex Toloi e rigore che Diego Perotti trasformava per il quarto gol stagionale (tutti dal dischetto). Nel secondo tempo però lAtalanta è entrata in campo con atteggiamento iper offensivo sorprendendo una Roma che pensava di amministrare il vantaggio; un gol fortunoso di Mattia Caldara (terzo in campionato) che colpiva di faccia su un rimpallo e beffava Szczesny, dava il la alla rimonta degli orobici che dominavano la ripresa e vincevano la partita con un calcio di rigore, che Alejandro Gomez si procurava girando intorno a Leandro Paredes e venendo agganciato dal connazionale. Franck Kessie non sbagliava dagli undici metri per il suo quinto centro in campionato: tre punti per lAtalanta che vola sempre più in alto, per la Roma sconfitta dopo due mesi e -7 dalla Juventus.
Tanti gol all’Olimpico nella sfida tra Lazio e Genoa. I biancocelesti portano a casa i tre punti e volano in piena zona Champions League. La gara non parte a ritmi elevati, eppure al decimo i capitolini passano con una splendida giocata di Felipe Anderson, il quale insacca al volo dalla distanza. I genoani provano scuotersi con Pavoletti, il cui tiro finisce fuori di pochissimo dallo specchio. Con il passare dei minuti gli uomini di Simone Inzaghi prendono in mano la gara e creano un paio di opportunità importanti. Prima ci prova Immobile di testa, poi Milinkovi Savic spreca dalla distanza con un tiro debole. Nella ripresa il grifone torna in campo con uno spirito più agguerrito e riacciuffa il pareggio con Ocampos, che supera Strakosha con una conclusione di precisione. La gioia dei rossoblu dura davvero poco, perchè Orban commette fallo su Anderson in area e l’arbitro assegna il rigore alla Lazio. Dagli undici metri si presenta Biglia, che non lascia scampo a Perin. La formazione ligure perde Pavoletti per infortunio e al suo posto entra Simeone. La Lazio resta in controllo, ma il Genoa non molla. Al sessantacinquesimo però i padroni di casa blindano la vittoria con Wallace, bravissimo a sfruttare un rimpallo fortunoso e a battere Perin con una giocata ravvicinata. Nel finale del match i ritmi calano e la Lazio gestisce con autorità il vantaggio: al triplice fischio è grande festa per i capitolini.
Pomeriggio fantastico per la Fiorentina di Paulo Sousa, che travolge l’Empoli con la “doppia doppia” di Bernardeschi e Ilicic, punte di diamante di una squadra tornata a viaggiare su ritmi elevati. Al Castellani termina 4-0 per i viola, con un secondo tempo di buio totale per Martusciello e i suoi, incapaci di seguire il temerario Maccarone, unico singolo a salvarsi dl naufragio, dopo un primo tempo pur abbastanza equilibrato. Le sole recriminazioni dei padroni di casa sono legate all’episodio arbitrale del minuto 36: fallo di mano proprio di Maccarone in controllo (non fischiato) e poi intervento da possibile rosso di Tomovic su di lui, che porta ad un giallo per il difensore e alle proteste empolesi. Un po’ troppo poco per pensare di poterci costruire attorno una qualsivoglia tesi difensiva. Dall’altra parte, doppiette di Bernardeschi e Ilicic a parte, sembra essere tornato fluido e coinvolgente il gioco, in grado di divertire e impressionare tutti nella prima parte della scorsa stagione. Il momento è di quelli esaltanti e settimana prossima, dopo l’impegno in Europa League di giovedì, c’è l’Inter a San Siro.
La Juventus strapazza il Pescara per 3-0 e si conferma in testa al campionato di Serie A. Nel primo tempo Mario Mandzukic assiste Sami Khedira per il gol del vantaggio, nella ripresa le parti si invertono ed è il croato a beneficiare del colpo di testa del tedesco per anticipare Bizzarri e fare 2-0. Pochi minuti più tardi cè gloria anche per Hernanes, che segna il primo gol stagionale e ritrova la via della rete dopo sei mesi e mezzo (non segnava dal 2-0 al Carpi nella scorsa stagione). Al minuto 84 poi la Juventus scrive la storia: Moise Kean diventa il suo esordiente più giovane di sempre e, essendo nato nel 2000, il primo giocatore nato nel nuovo millennio a calcare i campi della Serie A. Qualche altro dato statistico: gli ammoniti sono appena due e tutti del Pescara (Crescenzi e Alessandro Bruno), Khedira ritrova il gol dopo dieci giornate di digiuno ma ancora una volta (la terza su tre questanno, la quinta sugli otto gol con la Juventus) è il giocatore che sblocca la partita mentre per Mandzukic si tratta del terzo gol nelle ultime quattro partite di campionato. Per quanto riguarda la vittoria, i bianconeri allungano la striscia allo Juventus Stadium (sempre in Serie A) a 23 gare, ultimo stop il pareggio contro il Frosinone del 23 settembre 2015. Per il Pescara si tratta invece della quinta sconfitta consecutiva, la vittoria non arriva dal 28 agosto (11 partite) e se non ci fosse stato il 3-0 a tavolino contro il Sassuolo gli abruzzesi sarebbero lunica squadra di Serie A ancora a secco.
Lorenzo Insigne torna a prendere per mano il Napoli e regala 3 punti d’oro a Sarri con la prima doppietta (e i primi gol in generale) della sua stagione. La fiammata dello scugnizzo napoletano ad inizio ripresa favorito dall’assist di Callejon prima e dall’errore in controllo di Widmer poi vale la vittoria per i suoi, visto che l’incornata appena successiva di Perica ha l’unico effetto di rendere più incerta la sfida fino all’ultimo ma senza che l’Udinese riesca a mettere più clamorosamente in difficoltà una difesa nella quale ha giganteggiato nuovamente Koulibaly. Prestazione dai due volti per i partenopei, nettamente insufficienti nel primo tempo e ben bloccati da Delneri, che ha visto Zapata (ex e probabilmente anche futuro azzurro) sfiorare il colpaccio a metà primo tempo, respinto alla grande da Reina. Poi con il primo quarto d’ora di fuoco dopo il rientro in campo post-riposo e con il ribaltamento del giudizio dello stesso Insigne, di Callejon e di Diawara in mezzo al campo, ecco anche l’inversione di tendenza nei numeri del match: fin lì insufficienti, i tre si sono dimostrati migliori in campo assieme a Koulibaly, consegnando alla loro squadra una vittoria che sul campo dei friulani mancava addirittura dalla stagione del ritorno in Serie A dopo il purgatorio di Serie B e C di inizio millennio. Ovvero dal settembre 2007, una vita calcistica fa.
Il Chievo supera 1-0 il Cagliari nella prima partita del tredicesimo turno di Serie A: a decidere è un gol di Massimo Gobbi ed è quasi una beffa per gli isolani, che cadono al Bentegodi con il gol di un giocatore che in passato ha vestito la maglia del Cagliari per 80 partite (6 gol) e che non segnava in Serie A dal 30 marzo 2013, quando giocava con il Parma e aveva segnato alla Fiorentina, altra ex. La partita in sè è stata piuttosto spezzettata e poco vivace: larbitro Claudio Gavillucci ha dovuto estrarre sei cartellini gialli, distribuendoli perfettamente tra le due squadre. Entrambi gli allenatori hanno esaurito le sostituzioni, particolarmente sfortunato Rolando Maran che dopo soli 8 minuti ha perso Floro Flores (dentro Meggiorini) e poi ha operato le sue sostituzioni rimaste negli ultimi 20 minuti. Già prima Massimo Rastelli aveva provveduto a far entrare Melchiorri e Isla in luogo di Giannetti e Salamon; al 79 spazio anche a Marco Borriello che ha preso il posto di Davide Di Gennaro, ma lassetto maggiormente offensivo non è servito al Cagliari per agguantare il pareggio.
Marcatori: 36′ Khedira, 63′ Mandzukic, 69′ Hernanes
Neto; Rugani, Bonucci, Evra; Lichtsteiner (25′ Cuadrado), Khedira (71′ Sturaro), Hernanes, Asamoah, Alex Sandro; Mandzukic (84′ Kean), Higuain. All. Massimiliano Allegri.
Bizzarri; Zuparic, Campagnaro (46′ Vitturini), Biraghi; Zampano, Cristante (76′ A. Bruno), Brugman, L. Memushaj, A. Crescenzi; Caprari, S. Pettinari (65′ Pepe).
All. Massimo Oddo.
Michael Fabbri.
A. Crescenzi (Pescara), A. Bruno (Pescara).
Marcatori: 47′ L. Insigne (N), 57′ L. Insigne (N), 60′ Perica (U)
Karnezis; Widmer, Wagué, Danilo, Felipe; Fofana, Kums (dal 75′ Jankto), Badu; Matos (dal 53′ Perica), Zapata (dall’81’ De Paul), Thereau. All Delneri
Reina, Hysaj; Koulibaly, Chiriches, Ghoulam; Allan, A. Diawara, Hamsik (dal 72′ Zielinski); Callejon, Mertens (dall’88’ El Kaddouri), L. Insigne (dal 78′ Giaccherini). All. Sarri
Banti di Livorno
Felipe (U)
Marcatore: 53’ Gobbi
Sorrentino; Cacciatore, Gamberini, Spolli, Gobbi; Castro, Radovanovic, Izco; De Guzman (73’ N. Rigoni); Pellissier (82’ Inglese), Floro Flores (8’ Meggiorini). Allenatore: Rolando Maran
Storari; Ceppitelli, Salamon (70’ Isla), Bruno Alves, Bittante; Padoin, Munari, Barella; D. Di Gennaro (79’ Borriello); Giannetti (66’ Melchiorri), Farias. Allenatore: Massimo Rastelli
Arbitro: Claudio Gavillucci
Ammoniti: Bittante (Ca), Radovanovic (Ch), Ceppitelli (Ca), Spolli (Ch), Munari (Ca), Cacciatore (Ch)
Marcatori: 40′ rig. Perotti (R); 62′ Caldara (A); 90′ rig. Kessie (A)
E. Berisha; Toloi, Caldara, Zukanovic; A. Masiello (50′ D’Alessandro), Kessie, Gagliardini, Spinazzola; Kurtic (58′ Freuler); Petagna, A. Gomez (93′ Raimondi). All. Gasperini.
Szczesny; Bruno Peres, Manolas, Fazio, Rudiger; De Rossi, Strootman; Salah (58′ El Shaarawy), Nainggolan (86′ Iturbe), Perotti (73′ L. Paredes); Dzeko. All. Spalletti.
Arbitro: Gianluca Rocchi (Firenze).
Ammoniti: Toloi (A); Strootman (R); Dzeko (R).
Felipe Anderson (L) all’11’ p.t.; Ocampos (G) al 7′, Biglia (L) su rigore al 13′, Wallace al 21′ s.t.
Strakosha; Basta, Wallace, Radu, Lulic; Parolo, Biglia (dal 39′ s.t. Murgia), Milinkovic-Savic (dal 25′ s.t. Cataldi); Felipe Anderson, Immobile, Keita B. (dal 28′ s.t. Patric). All. S. Inzaghi A
Perin; Izzo, Burdisso, Orban; Edenilson, Rincon, Veloso, Laxalt; Rigoni (dal 1′ s.t. Ninkovic), Pavoletti (dal 16′ s.t. G. Simeone), Ocampos (dal 35′ s.t. Pandev). All. Juric
Di Bello di Brindisi.
Rincon (G), Veloso (G), Edenilson (G), Patric (L)
Orban (G) al 46′ s.t. Per gioco scorretto.
26′ e 61′ Bernardeschi – 47′ su rig. e 67′ Ilicic (
Skorupski, Veseli, Bellusci, Costa, Pasqual, Krunic (dal 59′ Gilardino), Diousse (dal 71′ J.Mauri), Croce, Saponara (dal 69′ Marilungo), Maccarone, Pucciarelli. All. Martusciello
Tatarusanu, Gonzalo Rodriguez, Astori, Tomovic (dal 63′ Salcedo), Badelj, Borja Valero, Bernardeschi (dal 71′ Cristoforo), Milic, C. Tello, Ilicic (dal 68′ Vecino), Kalinic. All. Paulo Sousa
Massa di Imperia
Bellusci (E) – Tomovic, Borja Valero e Tello (F)
Marcatori: 9′ Nestorovski (P), 20′ Destro (B), 67′ Dzemaili (B), 72′ Viviani (B)
A. Da Costa; Torosidis, Maietta, Gastaldello, Masina; Dzemaili, Viviani (74′ Taider), Nagy (82′ Pulgar); L. Rizzo (88′ Okonkwo), Destro, Krejci. All. Donadoni.
Posavec; Rispoli, Andelkovic, Cionek, Aleesami; Gazzi (77′ Goldaniga); Diamanti (70′ Quaison), Hiljemark, Bruno Henrique, Sallai (65′ Lo Faso); Nestorovski. All. De Zerbi.
Arbitro: Carmine Russo di Nola.
Ammoniti: Cionek (P), Gastaldello (B), Nestorovski (P).