Il pugile canadese, vittima di un tremendo ko nellincontro con Adam Braidwood disputato venerdì 16 giugno, è morto dopo due giorni di agonia in una stanza del Royal Alexandra Hospital di Edmonton, capitale della provincia canadese dellAlberta. Le sue condizioni erano apparse molto critiche fin da subito e purtroppo non cè stato nulla da fare per salvargli la vita: lemorragia cerebrale è infatti risultata essere irreversibile ed è morto qualche ora fa (in Canada era ancora domenica 18). Hague, originario di Boyle, nellAlberta, era al quarto combattimento da professionista nella ‘nobile arte’ della boxe, ma aveva alle spalle una lunga carriera nelle arti marziali miste, delle quali nel corso degli ultimi anni era diventato uno dei personaggi più apprezzati a livello internazionale.
Tim Hague – allanagrafe il suo nome completo era Timothy Edward Lee Hague – era nato il 9 maggio 1983 e dunque aveva da poco compiuto i 34 anni. Hague era soprannominato ‘The Thrashing Machine‘ (che in italiano potremmo rendere come La macchina bastonatrice) e pesava 120 chilogrammi, distribuiti su 193 centimetri di altezza, come riportava la sua scheda. Hague aveva combattuto per eventi quali Ultimate Fighting Championship, World Series of Fighting e King of the Cage, prima di passare al pugilato. Il suo rivale Adam Braidwood, purtroppo coinvolto in questa tragedia che allunga lelenco delle morti sul ring, 33 anni, prima di dedicarsi al pugliato era stato giocatore professionista di football americano con gli Edmonton Eskimos. Anch’egli ha trascorsi nelle arti marziali: una carriera simile a quella di Tim Hague, che purtroppo però non avrà altri capitoli.