L’Inter vince e convince: nel secondo anticipo della 18^ giornata di Serie A 2016-2017 i nerazzurri battono nettamente e meritatamente la Lazio per 3 a 0, la squadra di Pioli (che si prende una bella rivincita nei confronti della sua ex-squadra) si rilancia anche per le posizioni che contano per le coppe europee. Brusca battuta d’arresto per i biancocelesti che incassano la quarta sconfitta stagionale, sempre con un’altra grande del campionato. Nella prima frazione di gioco la gara è stata piuttosto equilibrata con entrambe le squadre che hanno avuto le loro occasioni, nella ripresa i padroni di casa mettono la freccia con Ever Banega e la doppietta di Mauro Icardi (che sale a quota 14 nella classifica dei marcatori), sul 3 a 0 c’è spazio anche per Gabriel che prova a incantare il pubblico con le sue giocate, la Lazio esce dal campo con la coda tra le gambe dimostrando di calare nettamente alla distanza, un problema che Simone Inzaghi deve arginare al più presto.
stata una gara equilibrata fino al primo gol di Banega, dopodiché la Lazio è uscita letteralmente dal campo e l’Inter ha fatto quello che voleva sul terreno di gioco. Vittoria larga e meritata contro una squadra completamente allo sbando nella ripresa. Prova di forza da parte dei nerazzurri che se non altro chiudono il 2016 col corriso grazie a un ottimo secondo tempo, ora il terzo posto è distante quattro punti, in attesa che giochino anche le altre. Quarta sconfitta in campionato per i biancocelesti, ancora una volta contro una grande: dopo Juve, Milan e Roma arriva il KO contro l’Inter. La squadra di Simone Inzaghi rimanda nuovamente l’appuntamento per il salto di qualità. Fa giocare parecchio fischiando il meno possibile e tenendo in tasca i cartellini gialli che userà solamente nella ripresa, non si ricordano decisioni sbagliati o episodi controversi, del resto la partita è rimasta in bilico fino al 50′, dopodiché l’hanno decisa Banega e Icardi.
Al Meazza di Milano si è appena concluso il primo tempo di Inter-Lazio con le due squadre che sono tornate negli spogliatoi per il riposo sul punteggio di 0-0. Partono meglio i biancocelesti che vanno subito vicini al gol con Immobile (6), chiuso dal salvataggio di D’Ambrosio (7) che dà una grossa mano ad Handanovic (6,5). Dall’altra parte del campo ci prova Perisic (6) di testa senza inquadrare la porta di Marchetti (6) che in un paio di occasioni fa buona guardia su Brozovic (6) e Banega (6). Nel frattempo Immobile ci prova per la seconda volta trovando l’opposizione dell’estremo difensore nerazzurro, più tardi Felipe Anderson (7) tenta l’assolo ma il suo tiro viene ribattuto da D’Ambrosio che ancora una volta toglie le castagne dal fuoco alla retroguardia di Pioli. Match che finora si è rivelato molto equilibrato e potrebbe decidersi nella ripresa grazie alla giocata del singolo.
Niente partenza arrembante per i nerazzurri che preferiscono lasciar sfogare gli avversari, creando così pochissimi pericoli dalle parti di Marchetti. Con due ribattute decisive nega il gol prima a Immobile e poi a Felipe Anderson. Per lui potrebbe essere una delle ultime occasioni per mettersi in evidenza, ma finora lo spagnolo non ha convinto in pieno rimediando anche i fischi del pubblico.
Ottimo inizio con i biancocelesti che vanno subito a pressare i nerazzurri nella loro trequarti, prima dell’intervallo arriva il calo che potrebbe fare da preludio a una ripresa di sofferenza per gli uomini di Simone Inzaghi che tendono sempre ad accusare il colpo alla distanza. Stasera sembra in palla e lo dimostra in almeno tre occasioni, nell’ultimo per poco non fa venire giù lo stadio (eppure non si gioca in casa della Lazio) e solamente D’Ambrosio gli impedisce di trovare il gol. Non sempre si fa trovare al posto giusto al momento giusto e inoltre sbaglia l’appoggio ai compagni prendendosi anche i rimproveri di Milinkovic-Savic. (Stefano Belli)
Al 19′ dice di no a Immobile con la mano aperta, nella ripresa sul 3 a 0 nega il gol della bandiera a Keita e Lombardi.
Una ribattuta decisiva su Immobile e un’altra su Felipe Anderson, tanti palloni recuperati e molti cross intercettati, a coronamento di una prestazione davvero convincente.
Qualche scintilla di troppo con Felipe Anderson, ma riesce a smaltire il nervosismo curando alla perfezione la fase difensiva assieme ai suoi compagni di reparto.
Bravo a leggere i movimenti degli avversari e ad arrivare prima di loro sul pallone, quasi sempre in anticipo su Felipe Anderson e Immobile.
Avanza spesso sulla fascia sinistra proponendo cross e lanci lunghi, quando si fa ammonire Pioli decide saggiamente di toglierlo dal campo. ( Entra sul 2 a 0 e appena mette piede in campo Icardi fa il 3 a 0, gioca quindi sul velluto e senza alcuna pressione)
Alla mezz’ora prova il suo sinistro a giro senza angolarlo a sufficienza, oggi non è lui a risolvere la contesa ma si comporta ugualmente bene in mezzo al campo.
Produce qualche giocata di classe con la quale riesce a strappare gli applausi del Meazza, sembra in netta ripresa e magari in futuro lo rivedremo esprimersi sugli stessi livelli ai tempi del Monaco.
Il numero 87 nerazzurro sentiva particolarmente questa gara contro la sua ex-squadra ma si comporta da vero professionista e fa il suo dovere fino in fondo. ( Il pubblico del Meazza saluta il suo ingresso in campo con un’ovazione e lui li ripaga cercando di dare spettacolo)
È tornato il Banega di Siviglia, il suo gol con il quale sblocca la contesa a inizio ripresa è da cineteca, molto meglio anche sul piano del gioco e dei movimenti senza palla, non a caso per la prima volta lascia il campo tra gli applausi del Meazza che finora, invece, non gli aveva riservato un trattamento caloroso ()
Cerca la porta di testa in un paio di frangenti, in entrambi i casi viene chiuso da Basta che gli impedisce di inquadrare la porta di Marchetti.
Anche stasera dimostra di sapersela cavare egregiamente non solo negli ultimi 16 metri, dopo un primo tempo in cui era rimasto un po’ guardingo si scatena letteralmente nella ripresa con la doppietta che lo porta a 14 gol nella classifica marcatori.
Il tecnico dell’Inter aveva capito che nel primo tempo la gara sarebbe stata equilibrata e dunque la cosa più importante era non concedere il gol alla Lazio che puntualmente nella ripresa è calata e a quel punto i nerazzurri hanno dilagato imponendosi.
Il portiere biancoceleste completa la disfatta quando sul terzo gol dell’Inter non trattiene il tiro innocuo di Icardi, un errore inaccettabile per un portiere che milita in A da diversi anni.
Disturba Perisic impedendogli di colpire il pallone di testa sui cross di Icardi e Candreva, crollo verticale per lui nella ripresa che non riesce più a star dietor
Commette qualche ingenuità lasciando scorrere dei palloni che poi si riveleranno insidiosi, benino nel primo tempo, disastroso nella ripresa quando non ne azzecca una.
Anche stasera il difensore brasiliano fa rimpiangere il suo connazionale Mauricio, l’errore nel derby sembra aver lasciato parecchi strascichi, anche stasera è lui (assieme a Milinkovic-Savic) a propiziare il primo gol, quello di Banega.
Non sempre fa la cosa giusta al momento giusto e nel posto giusto, serata negativa e da dimenticare anche per lui. ( Simone Inzaghi lo fa entrare colpevolmente troppo tardi, quando ormai la frittata era fatta, e da solo non si possono rimontare tre gol di svantaggio)
Rientra dalla squalifica fornendo una prestazione opaca e anonima, stasera non trova varchi nell’area di rigore avversaria e si limita a curare (male) la fase difensiva.
Come sempre per la Lazio c’è lui in cabina di regia, non se la cava male nel primo tempo ma anche lui risente del crollo dei suoi nella ripresa ()
Sul gol di Banega ha molte responsabilità assieme a Wallace, controlla malissimo il pallone regalandolo all’avversario che poi ringrazierà per il favore.
Subito pericolosissimo con le sue verticalizzazioni, poco prima della mezz’ora ci prova in prima persona e per poco non segna un gran gol con il salvataggio di D’Ambrosio, dopodiché si spegne nella ripresa.
Il giorno che si ricorderà di essere un attaccante e che deve fare gol magari le cose forse potrebbero migliorare per la Lazio.
Spreca inultimente un mucchio di energie nella prima frazione di gioco rimanendo letteralmente in debito d’ossigeno nella ripresa. ( Peccato che Handanovic gli neghi il gol della bandiera, il giovane proveniente dalla cantera laziale non va a segno infatti dalla prima giornata di campionato)
Ancora una volta il tecnico della Lazio esce sconfitto e sonoramente bocciato dal confronto con una grande, prova a metterci una pezza quando ormai è troppo tardi, un po’ più di reattività nelle fasi cruciali del match non guasterebbe.
(Stefano Belli)