Bologna-Inter si è chiusa con il risultato di 1-0 in favore dei nerazzurri. Di seguito le pagelle del match. Il migliore in campo è stato Handanovic, che nel finale ha salvato il risultato con una super parata. Bene anche Dzemaili e Gabigol, il man of the match. Male Pulgar e Joao Mario.
La gara non si accende, neppure nella ripresa. Il gol nel finale anima parzialmente un match giocato a ritmi bassi. I padroni di casa si impegnano ma non riescono a portare a casa il risultato. I nerazzurri passano nel finale e incamerano 3 punti importantissimi per la lotta Champions. Primo tempo tranquillo, ripresa con qualche errore di troppo. Nel complesso la sua direzione non convince del tutto.
Ecco puntuali dopo il duplice fischio le pagelle di Bologna-Inter, con i voti del primo tempo del lunch match al dallAra nella 25^ giornata di serie A. Bologna-Inter è un match delicato per entrambe le squadre. I nerazzurri intendono proseguire il loro cammino trionfale, che nelle ultime cinque gare ha portato 4 vittorie e una sola sconfitta. Dall’altra parte, i padroni di casa sono chiamati obbligatoriamente a riscattare un periodo nero, coinciso tra l’altro con due pesanti ko interni: il 7-1 subito dal Napoli e la gara persa in 11 contro 9 con il Milan. Veniamo subito alle due formazioni iniziali, partendo dai felsinei. Donadoni sceglie il 4-3-3: Da Costa tra i pali, Mbaye, Torosidis, Oikonomou e Masina a formare il pacchetto arretrato; Dzemaili, Pulgar e Nagy in mezzo al campo; Verdi, Petkovic e Krejci in attacco. Assenti tre titolari: Gastaldello e Destro per squalifica e Maietta per infortunio. Nell’Inter Pioli conferma il 4-2-3-1: Handanovic in porta, quindi Murillo, Medel, Miranda e D’Ambrosio in difesa; Gagliardini e Joao Mario in mediana; Candreva, Eder e Perisic a sostegno dell’unica punta Palacio. Gabigol parte dalla panchina. Pronti, via. Nelle prime battute di gioco i ritmi sono molto bassi. Nonostante questo, l’Inter riesce subito a prendere il predominio territoriale, sfruttando al meglio le due corsie laterali. A sinistra Perisic (6,5) e a destra Candreva (6), mettono in mezzo traversoni interessanti e potenzialmente letali per la difesa bolognese. All’11’ ecco la prima, vera, grande chance per gli uomini di Pioli: D’Ambrosio (6) fa correre Perisic, che raggiunge il fondo e lascia partire un cross al bacio. Il pallone attraversa tutta l’area di rigore e arriva sul secondo palo, dove Palacio (5), tutto solo a pochi metri dalla linea di porta, non riesce a trovare il tap-in vincente: il suo tentativo con il mancino termina alto sopra la traversa di Da Costa (6). Al 16′ l’Inter sfonda a destra. Candreva si beve Masina (5) e imita Perisic: Palacio arriva però in ritardo all’appuntamento con il gol e l’azione sfuma. Con il passare dei minuti il Bologna acquista coraggio e cerca, per lo meno, di costruire qualche azione offensiva. Tra i più attivi c’è sicuramente Dzemaili (6,5), cuore e anima dei felsinei, che nel finale prova a impensierire Handanovic (sv) con un tiro dalla distanza terminato sul fondo di non molto. L’Inter risponde con una conclusione innocua di Gagliardini (5,5) neutralizzata senza problemi da Da Costa (6). Il primo tempo tra Bologna e Inter termina a reti inviolate.
Gara noiosa e priva di emozioni degne di nota. Ad eccezione di un paio di guizzi isolati di Palacio, poco o altro da registrare in questo primo tempo tra Bologna e Inter.
Le scorie delle ultime due batoste rimediate in casa sono ancora fresche. La squadra deve scorllarsi di dosso la paura e azzardare di più. – Cuore e anima della formazione felsinea. Le azioni più pericolose partono tutte dal suo piede. Regista, incursore e, all’accorrenza, anche mastino di centrocampo. – Palacio lo grazia due volte ma restano le incertezze del greco. Il difensore si perde in modo ingenuo l’attaccante nerazzurro, che avrebbe potuto insaccare almeno una rete.
Bene l’utilizzo delle corsie laterali, dove Candreva e Perisic creano diversi grattacapi agli avversari. Situazione più complicata in mezzo al campo. – Quando riceve palla inventa sempre qualcosa di pericoloso. Il binario con D’Ambrosio è ben oliato. – Si divora due gol incredibili, uno incredibilmente facile. Si muove molto ma il mestiere principale di un attaccante è quello di segnare. Lui non lo fa.
Lascia spesso correre l’azione ma utilizza lo stesso metro di giudizio per entrambe le squadre. Dunque, primo tempo facile, senza infamia né lode.
(Federico Giuliani)
Non può far niente sul gol di Gabigol. Decisivo, a suo modo, su Perisic ed Eder. Non sempre protetto da una difesa attenta.
Ci mette tutto l’impegno possibile ma nella ripresa deve lasciare il campo per qualche problema fisico (dal 64′ KRAFTH 5 – Anello debole della difesa del Bologna. Non segue Gabigol in occasione della rete avversaria).
Prestazione deludente del difensore greco, che nel primo tempo perde due volte Palacio. Per sua fortuna l’argentino non è in giornata. Fallisce il possibile pareggio nel finale.
Come il compango di reparto, incappa in una giornata no. Insieme a Krafth, all’81’ lascia libero Gabigol all’altezza del secondo palo: errore che vale il vantaggio avversario.
Continua nella sua fase involutiva. Sembra il lontano aprente del giocatore finito nel mirino della Juventus.
Uno dei pochi a salvarsi tra le fila del Bologna. Primo tempo da guerriero, ripresa in riserva ma giocata comunque a buoni livelli.
Schierato in mediana, commette molti errori nel primo tempo e altrettanti nella ripresa (dall’83’ F. DI FRANCESCO – SV).
Tanta corsa ma poca concretezza. Una mezza delusione (dal 68′ TAIDER 5 – Il suo ingresso in campo non dà gli esiti sperati da Donadoni).
Alterna giocate apprezzabili ad altre decisamente fuori luogo. Si spegne del tutto nel finale, quando servirebbe maggiore spinta.
Lotta su ogni pallone e usa molto il suo fisico possente. Da rivedere qualche sponda. Nel complesso fa il suo lavoro, anche se ha pochissimi palloni giocabili.
Non è ancora al meglio e si vede. Poco dinamico, l’ex Milan risulta lento e prevedibile. Spreca due ottimi calci di punizione.
I suoi incappano in un’altra sconfitta. Il tecnico dei bolognesi le prova tutte ma la squadra non riesce a rendersi pericolosa sotto porta.
Giornata di ordinaria amministrazione fino alla splendida e decisiva parata in pieno recupero su Torosidis.
Adattato sulla corsia esterna, il colombiano offre una prestazione incerta e per nulla convincente. Nella ripresa inanella una serie di tre errori consecutivi, fino alla sostituzione (dal 53′ ANSALDI 6 – Occupa la corsia mancina. Prestazione onesta e ordinata).
Contro un colosso del calibro di Petkovic non va mai in sofferenza nonostante gli evidenti centimetri di differenza.
Completa il reparto arretrato garantendo solidità, esperienza e sicurezza all’intera difesa nerazzurra. Giornata tutto sommato tranquilla per il brasiliano, che contiene bene il tridente del Bologna. Era diffidato e viene ammonito: salterà Inter-Roma del prossimo turno.
Buona l’intesa con Perisic sulla corsia sinistra. Inizia molto bene poi, quando dovrebbe accelerare, smette di spingere. Si rivede nel finale, quando regala a Gabigol l’assist dell’1-0.
Dopo diverse partite convincenti, arriva la prima gara sottotono disputata con la maglia nerazzurra.
Arretrato rispetto alla sua posizione preferita, il portoghese sembra quasi nascondersi dietro ai giocatori del Bologna senza riuscire a illuminare la regia.
Masina non è un avversario insuperabile, eppure l’esterno nerazzurro limita le discese al minimo indispensabile. Parte bene poi sparisce dai radar (dal 74′ GABIGOL 6,5 – Segna il suo primo gol in maglia nerazzurra. La rete del brasiliano è facilissima ma ha un’importanza enorme. Sfiora la doppietta ma Masina salva sulla linea il suo tiro).
Fallisce un gol facile nella ripresa, quando spara addosso a Da Costa un assist al bacio di Candreva. Un passo indietro rispetto le ultime prestazioni.
Il più costante nell’arco di tutta la partita. Sfiora il gol in due circostanze e regala palloni al bacio ai suoi compagni.
Si divora un gol facilissimo a inizio gara, fa il bis pochi minuti più tardi. Si muove molto ma non riesce a concretizzare sotto porta (dal 74′ BANEGA 6,5 – Il suo ingresso in campo è decisivo. Suo il corridoio per l’inserimento di D’Ambrosio).
L’Inter va a sprazzi ma merita la vittoria. Decisivi i cambi effettuati nella ripresa: Banega e Gabigol cambiano la partita.
(Federico Giuliani)