La Lazio non riesce ad approfittare del mezzo passo falso dell’Inter che ieri aveva pareggiato contro il Torino, dopo quattro vittorie consecutive la squadra di Simone Inzaghi rallenta e al Sant’Elia non va oltre lo 0-0 contro il Cagliari. Se in chiave classifica sono due punti persi, per come si era messa la gara soprattutto nel finale i biancocelesti possono tirare quasi un sospiro di sollievo visto che i padroni di casa hanno avuto due grossissime palle gol per strappare i tre punti, ma Padoin e Farias non hanno mantenuto il sangue freddo necessario davanti a Strakosha che se oggi non ha subito gol lo deve soprattutto a De Vrij e Hoedt, una coppia di centrali che si sta confermando tra le migliori del campionato italiano. Male la Lazio in attacco con Immobile che non ne ha azzeccata una e anche a centrocampo dove si è fatta parecchio sentire l’assenza di Milinkovic-Savic, squalificato. Hanno provato a tirar fuori qualcosa dal cilindro sia Keita che Felipe Anderson, con il senegalese che non è stato capace di fare la differenza giocando dal primo minuto, mentre il brasiliano a parte un paio di guizzi non ha di certo lasciato la sua impronta sul match. Solamente nell’ultimo terzo di gara, quando Inzaghi ha reso la sua squadra iper-offensiva per cercare la vittoria, il Cagliari ha trovato gli spazi per attaccare senza però andare in rete. La Lazio mantiene il quarto posto ma non allunga sull’Inter, con Atalanta e Milan che si avvicinano nuovamente.
Nel primo tempo si vede davvero ben poco di interessante sul terreno di gioco, a inizio ripresa gli ospiti provano a fare sul serio ma sarà soltanto un fuoco di paglia con i padroni di casa che nel finale andranno a un passo dal gol.
Paradossalmente se c’è una squadra che esce dal campo con qualche rimpianto è sicuramente quella di Rastelli che nel finale con Farias e Padoin non ha saputo gonfiare la rete.
Prova sottotono per gran parte degli interpreti di Inzaghi che hanno approcciato male la gara senza schiacciare gli avversari nella loro trequarti, deludono Immobile e in generale tutti gli attaccanti.
Direzione senza sbavature, bravo a valutare correttamente la caduta di Farias all’interno dell’area, con il numero 17 del Cagliari che si era lasciato cadere.
I VOTI DEI ROSSOBLU
RAFAEL 6 – Nel primo tempo si prende un rischio inutile con un’uscita avventata sugli sviluppi di un corner dove la Lazio non poteva creare pericoli, nella ripresa è scaltro ad anticipare Immobile sul secondo palo.
ISLA 6,5 – Quasi sempre in anticipo su Keita e Immobile ai quali concede pochissimi palloni rendendoli praticamente innocui nei pressi della porta di Rafael.
PISACANE 6,5 – Si occupa prevalentemente di tenere sgombra l’area di rigore del Cagliari allontanando più palloni possibili e togliendo le castagne dal fuoco a Rafael, nel finale è costretto a uscire per un problema muscolare. (SALAMON SV)
BRUNO ALVES 6,5 – Si rifugia in corner nei momenti più critici, deviando le conclusioni degli avversari che probabilmente sarebbero terminate in porta, bene anche nei contrasti.
MURRU 5,5 – Perde tanti palloni anche nella propria trequarti dove di solito bisognerebbe fare di tutto per proteggerli, in fase offensiva i suoi cross sono troppo prevedibili e vengono intercettati facilmente dagli avversari.
DESSENA SV – La sua gara dura appena 8 minuti, in seguito a un contrasto con Parolo accusa un problema muscolare alla coscia destra, inevitabile il cambio. (FARAGO’ 6 – costretto a spendere il giallo per fermare Keita, poi nella ripresa sarà il primo a inquadrare la porta con un tiro comunque innocuo per Strakosha)
TACHTSIDIS 6,5 – Il greco chiude in crescendo rubando palla agli avversari e mettendo alle corde i difensori di Simone Inzaghi, cerca anche la porta in prima persona spedendo il pallone sopra la traversa, per non parlare delle punizioni che si conquista da solo.
PADOIN 5,5 – All’82’ potrebbe realizzare il gol-vittoria ma davanti a Strakosha angola troppo il tiro che si perde sul fondo per la disperazione dei compagni, dell’allenatore e dei tifosi sugli spalti.
IONITA 6,5 – Non pervenuto nella prima frazione di gioco quando accusa anche un problemino al flessore della gamba destra, nelle battute conclusive del match è tra i più pericolosi nelle fila dei padroni di casa trovando molti varchi sulla fascia sinistra dove i difensori della Lazio faticano a rientrare.
JOAO PEDRO 5,5 – La difesa della Lazio impedendogli di presentarsi davanti alla porta, meglio nel finale quando fa ammonire De Vrij ma non basta per strappare la sufficienza.
SAU 5,5 – In assenza di Borriello è lui il terminale offensivo di riferimento per i sardi, ma con Hoedt e De Vrij non c’è proprio verso di passare. (FARIAS 5,5 – Non trova il pallone di testa davanti a Strakosha sciupando il cross invitante di Ionita, quando entra in area si lascia cadere senza ingannare Guida che lo invita a rialzarsi e anzi che non lo ammonisca per simulazione)
ALL. RASTELLI 6 – Gli infortuni di Dessena e Pisacane gli consentono di effettuare solamente un cambio per scelta tecnica, se non altro riesce a non far prendere gol alla squadra dopo ben 21 gare.
I VOTI DEI BIANCOCELESTI
STRAKOSHA 6 – Nel giorno del suo 22^ compleanno il portiere albanese (in odore di nazionale) avrebbe preferito festeggiarlo con una vittoria ma può consolarsi con un altro clean sheet, per il quale deve ringraziare la difesa, in particolare Hoedt e De Vrij oggi insuperabili.
BASTA 6 – Bravo a contrastare Sau rubandogli il pallone e impedendogli di avvicinarsi dalle parti di Strakosha, lascia un po’ a desiderare in fase offensiva dove non fa sentire la sua spinta sulle corsie esterne. (PATRIC 5,5 – Entra male in partita regalando un paio di palloni agli avversari agevolandone le ripartenze in contropiede).
DE VRIJ 7 – Recupero importantissimo per Simone Inzaghi, infatti assieme al connazionale Hoedt sarà per distacco il migliore tra i biancocelesti, si mette subito in evidenza con una buona copertura su Sau e nel prosieguo della gara arriverà sempre prima sul pallone preservando il clean sheet di Strakosha.
HOEDT 7,5 – Sempre molto attento in mezzo alla difesa con il compito di non far avvicinare gli avversari alla porta di Strakosha che il numero 2 adempie alla perfezione non concedendo assolutamente nulla agli uomini di Rastelli, forse oggi si comporta addirittura meglio di De Vrij.
RADU 6 – Anche il rumeno era in dubbio dopo essere uscito per una botta alla schiena nella gara precedente, Inzaghi alla fine decide di utilizzarlo per avere esperienza in difesa e non sbilanciare troppo la squadra. (DJORDJEVIC 5 – In teoria dovrebbe rimpolpare l’attacco della Lazio ma in pratica non alza un dito in mezzo al campo)
PAROLO 6 – Dà una grossa mano al reparto difensivo, Inzaghi nel secondo tempo gli ordina di partecipare invece alla manovra offensiva apparsa fiacca nella prima frazione di gioco, oggi il numero 16 mostra un po’ la corda, forse anche appagato dalla convocazione in nazionale.
BIGLIA 6 – Pur non essendo al 100% Inzaghi non intende fare a meno dell’argentino che se la cava nella maggior parte delle volte in cui è chiamato all’azione.
LULIC 6 – Il bosniaco è sempre molto generoso in mezzo al campo anche se l’intesa con i partner d’attacco non è ai massimi storici, nel finale non ne ha proprio più e non riesce a correre per alimentare le azioni della Lazio.
FELIPE ANDERSON 5,5 – Nel primo tempo il brasiliano fatica a carburare, poi a inizio ripresa dalla lunga distanza per poco non trova il gol della domenica, più tardi tenta la semi-rovesciata mancando anche in questo caso il bersaglio grosso, polveri bagnate per il numero 10 di Inzaghi.
IMMOBILE 5 – Il centravanti di peso della squadra biancoceleste oggi non vuole proprio saperne di carburare, nel primo tempo non coglie l’attimo sulla sponda di Hoedt e nella ripresa non trova proprio il modo di spaventare Rafael giocando malissimo quasi tutti i palloni che gli capitano.
KEITA 6 – Nell’uno contro uno è sempre micidiale, facendo ammonire Faragò; in almeno due occasioni viene chiuso in calcio d’angolo da Bruno Alves, ma l’impressione è che renda meglio quando entra a gara in corso, con gli avversari già stanchi e lui che invece è nel pieno delle forze. (LUIS ALBERTO SV – Assieme a Djordjevic se non altro merita una menzione nella prossima puntata di “Chi l’ha visto?”)
ALL. INZAGHI 5,5 – Nel secondo tempo vuole vincere la gara togliendo un difensore per un attaccante, così facendo sbilancia troppo in avanti la squadra che concede fin troppo agli avversari che con un po’ più di freddezza sotto porta avrebbero potuto conquistare i tre punti.
Ecco i voti relativi al primo tempo di Cagliari-Lazio, partita valida per la 29^ giornata di Serie A 2016-2017, le due squadre sono andate al riposo sul punteggio di 0-0. Nei primi quarantacinque minuti di gioco è successo davvero ben poco sul terreno di gioco del Sant’Elia, ritmi molto blandi da parte delle due formazioni che tentennano parecchio a premere sull’acceleratore, la fase di studio si protrae a lungo con Rastelli che a inizio gara è stato costretto a effettuare subito un cambio per sostituire l’infortunato Dessena (s.v.) con Faragò (6), per quanto riguarda i biancocelesti l’unica occasione degna di poter essere ribattezzata come tale ce l’hanno avuta intorno alla mezz’ora quando su calcio d’angolo Hoedt (6) colpendo di testa il pallone per poco non innesca Immobile (5) che si addormenta e non riesce a cogliere l’attimo per gonfiare la rete. Nella ripresa è atteso un cambio di marcia sia da parte dei padroni di casa che degli ospiti, che fin qui hanno prodotto davvero fin troppo poco sul piano del gioco. I padroni di casa in attacco non hanno creato praticamente nulla con Sau arginato fin troppo facilmente dalla difesa della Lazio. Per adesso non sbaglia nulla e non abbassa la guardia nemmeno per un secondo, impedendo agli avversari di presentarsi davanti a Rafael. Dovrebbe fare più attenzione a gestire il pallone nella propria trequarti, soprattutto quando nei paraggi c’è gente come Keita e Felipe Anderson. In questi primi quarantacinque minuti i biancocelesti si sono espressi decisamente al di sotto delle loro potenzialità. Assieme a De Vrij sta facendo dormire sonni tranquilli a Strakosha che finora non ha dovuto effettuare interventi decisivi. Non si è mai reso pericoloso gestendo male i pochi palloni che ha avuto a disposizione. (Stefano Belli)