ufficiale con la sentenza arrivata pochi istanti fa: pena ridotta da 26 a 16 anni per Daniele De Santis. Per lomicidio di Ciro Esposito, lultrà giallorosso vede così ridursi la pena di condanna dopo il secondo grado per decisione della Corte di Appello di Roma. Poche ore prima della finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli, lo scorso 3 maggio 2014, vide una tragedia che ancora oggi non trova pace specie per la famiglia della vittima che giudica la decisione di oggi uno sconto di pena assurdo, davvero incredibile. Lamarezza è tanta, come raccontano ancora i famigliari di Ciro alluscita dal tribunale, «Dieci anni di sconto per chi uccide un ragazzo è assurdo – hanno aggiunto ancora – Comunque ha retto l’impostazione della sentenza di primo grado e abbiamo un minimo di giustizia, anche se l’assassino di Ciro Esposito dovrà scontare solo 16 anni di detenzione.
Per la Procura decadono i reati di rissa e viene esclusa laggravanti per futili motivi, in questo modo facendo ridurre la pena di ben 10 anni. Altra novità, vengono assolti gli altri due imputati, Gennaro Fioretti e Alfonso Esposito, ritenuti in primo grado parte del gruppo che provocò gli scontri durante i quali Ciro venne ucciso da Di Santis. (agg. di Niccolò Magnani)
Siamo ormai alle battute conclusive del processo riguardante la morte del povero Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ucciso il 3 maggio del 2014, in occasione della finale di Coppa Italia fra la Fiorentina e i partenopei avvenuta in quel di Roma. Ad assassinare il giovane, Daniele De Santis, ex ultra romanista per cui sono stati chiesti 26 anni dopo il primo grado. Oggi si terrà il processo di appello con le arringhe previste delle parti civili nonché dei difensori dellimputato, con il pg Vincenzo Saveriano che ha chiesto una riduzione di pena dai 26 precedenti ai 20 anni di reclusione. Nel frattempo, proprio nella giornata di ieri, è stata intestata a Ciro Esposito la Villa Comunale di Scampia, che è così divenuta il “Parco Ciro Esposito”.
Nelloccasione, presente anche il primo cittadino di Napoli, Luigi De Magistris, che ha parlato così ai giornalisti presenti: «Se intestiamo un parco della città a Ciro Esposito vuol dire che lo merita tutto. Oggi abbiamo rimesso a posto la storia. Non la dimentichiamo come fu raccontata. Era ‘normale’ che Ciro fosse non la vittima ma il carnefice perché era di Napoli, di Scampia, tifoso del Napoli in trasferta, e si chiamava Ciro Esposito. Quindi, colpevole, a prescindere. Secondo il sindaco partenopeo, questo atto dovrà servire come ricordo, in onore appunto di un ragazzo scomparso mentre stava facendo una cosa piacevole, unesperienza divertente e memorabile come appunto assistere ad una partita di calcio, con in campo i propri beniamini. «Intestare un parco ha chiosato De Magistris – significa trasformare la morte in vita perché nel parco cresce, tra mille difficoltà, un albero, l’erba, la vita.