in corso il processo per evasione fiscale contro lex pilota di MotoGp e SuperBike Max Biaggi e il colpo di scena arriva con la chiamata a testimoniare dellamico ed ex pilota di Formula 1, Giancarlo Fisichella. I legali della difesa puntano infatti a dimostrare che labitazione del motociclista romano nel Principato di Monaco non era per nulla una copertura per eludere il fisco, come dice laccusa, bensì vi viveva realmente. Per questo Biaggi ha chiamato Fisichella, che infatti ha confermato: «Conosco Max da venti anni. Anche io come lui abitavo a Montecarlo. Sono stato a casa sua diverse volte. successo tutto ieri mattina, dove al processo Biaggi è accusato di evasione fiscale per non aver pagato imposte per un ammontare di quasi 18 milioni di euro; in particolare, Biaggi avrebbe compiuto atti «fraudolenti consistiti nel trasferimento della propria residenza nel Principato di Monaco e nell’affidare lo sfruttamento dei suoi diritti di immagine a società di capitale con sedi a Londra, Montecarlo e Madrid, come si legge nelle carte pubblicate dal Messaggero.
LA TESTIMONIANZA DEL PILOTA DI FORMULA 1
«Conosco Max da venti anni. Ci siamo frequentati a Montecarlo dove per un periodo ho abitato anche io e siamo diventati amici. Ci vedevamo per il calcetto, per la pizza o per guardare le partite di calcio. Mai per parlare di lavoro. A casa sua sono stato diverse volte. Mentre a Roma non ci siamo mai visti, spiega Fisichella davanti ai giudici, nel tentativo di confermare limpianto difensivo messo in piedi dagli avvocati del motociclista Franco Coppi ed Ester Molinaro. Non solo Fisichella però, ha parlato come testimone anche il portiere del palazzo dove Biaggi abitava a Montecarlo fino al 2010, come riporta ancora Il Messaggero: «Dal 96 al 2010 lo vedevo tutti i giorni, tranne quando era fuori per le competizioni. In ultima analisi, ha parlato anche chi curava i rapporti tra Biaggi e la Suzuki nel 2016, Andrea Gamberini, sempre in difesa del pilota da poco tornato single per la fine della storia con Bianca Atzei: «Un pilota come Biaggi ha bisogno di un certo staff e in Italia non ci sono agenzie strutturate come in Inghilterra. O meglio, si possono fare ma poi si pagano più tasse, spiegando così la necessità in quel mondo di dover ricorrere a società estere, come a Montecarlo.