Una serata iniziata sotto i migliori auspici che si trasforma in un autentico incubo per l’Inter, avanti per 2 a 0 nell’intervallo ma che al triplice fischio di Estrada cade al Turner Stadium con il successo dell’Hapoel Beer Sheva che si impone per 3 a 2 al termine di una clamorosa rimonta. I nerazzurri, che avanti di due gol avevano anche colpito la traversa con Icardi, si rovinano con le loro stesse mani crollando fisicamente e con Handanovic che, già ammonito per una perdita di tempo evitabilissima, abbatte Buzaglo dentro l’area di rigore e rimedia il secondo giallo lasciando l’Inter in dieci e provocando anche il penalty trasformato da Nwakaeme dopo che Maranhao aveva accorciato le distanze. Carrizo tenta in tutte le maniere di blindare la porta, gli uomini di Pioli cercano il successo visto che col pari sarebbero comunque fuori e in contropiede arriva il definitivo 3 a 2 del subentrato Sahar che fa esplodere la gioia dei tifosi locali, mentre l’Inter saluta mestamente l’Europa League con una giornata d’anticipo.
Non si può dire che la gara al Turner Stadium non abbia regalato emozioni, sicuramente si saranno divertiti i tifosi locali che dopo essere finiti sotto di due gol nel primo tempo hanno visto i loro beniamini compiere l’impresa di ribaltare il risultato e di aggiudicarsi l’incontro. Inter molto bene nel primo tempo, disastro totale nella ripresa.
Primo tempo difficile per i padroni di casa che vanno sotto di due gol, a inizio ripresa rischiano il tracollo ma vengono graziati dalla traversa di Icardi, dopodiché gli uomini di Bakhar si accendono e compiono una rimonta davvero sbalordita, propiziata dal vistoso crollo degli avversari. Ora gli israeliani si giocheranno la qualificazione nello scontro diretto con il Southampton, entrambi appaiati a 7 punti nella classifica del gruppo K.
Dopo un primo tempo davvero incoraggiante, nella ripresa i nerazzurri rovinano tutto nel vero senso della colpa, gravi colpe per Handanovic e Carrizo che con i loro errori hanno portato la squadra alla sconfitta. Inquietante calo fisico nella seconda frazione di gioco con Pioli che avrà parecchio su cui riflettere per capire dove e come migliorare. Inter fuori dall’Europa League, disastroso il ritorno nelle coppe europee per Icardi e compagni.
Nulla da eccepire per quanto riguarda il direttore di gara spagnolo che ha preso tutte le decisioni giuste, in teoria il fallo da rigore di Handanovic era da punire con il rosso diretto ma l’arbitro ha optato per il giallo (tanto l’estremo difensore dell’Inter era già ammonito).
Ecco le pagelle del primo tempo di Hapoel Beer Sheva-Inter, nelle quali analizziamo migliori e peggiori di entrambe le squadre dando loro un voto, così come alle due compagini impegnate in campo. In terra israeliana l’Inter di Pioli sembra trovarsi particolarmente a suo agio, considerando che i nerazzurri all’intervallo sono in vantaggio per 2 a 0 sull’Hapoel Beer Sheva. Fin dai primi minuti si intuisce che saranno gli ospiti a fare la partita e a essere più in palla, e dopo l’occasione mancata da D’Ambrosio (6) arriva il gol di Icardi (6,5) che su assist di Eder (6,5) sblocca la situazione portando avanti l’Inter, il raddoppio arriva a metà della prima frazione di gioco con il gran gol di Brozovic (7) che si accentra e fa partire un sinistro a giro imprendibile per Goresh (6) che non può fare assolutamente nulla col pallone che va a infilarsi nell’angolino. Padroni di casa assolutamente innocui in fase difensiva, con Handanovic (SV) che finora non ha dovuto effettuare un singolo intervento.
L’undici di Bakhar praticamente non è mai entrato in partita, apparendo sempre in evidente sofferenza ogni volta che gli uomini di Pioli provano ad affondare il colpo. Se non altro è stato quello che è andato più vicino al gol sugli sviluppi di un calcio d’angolo, mettendo un po’ di apprensione ad Handanovic. Appena 36 minuti per il numero 20 che si fa anche ammonire e viene sacrificato da Bakhar per far entrare Radi, serata decisamente da dimenticare.
Gli uomini di Pioli rispetto al derby sono meno appariscenti ma decisamente più solidi e cinici, il risultato sono i due gol segnati nei primi venticinque minuti. Pioli lo ha tirato dal cassetto dove De Boer se lo era dimenticato, e il croato ripaga la fiducia con un gran gol dei suoi. A inizio gara ha l’occasione di sbloccare la contesa ma non la sfrutta a dovere. (Stefano Belli)
Hapoel Beer-Sheva
Si fa sorprendere dalle conclusioni vincenti di Icardi e Brozovic sulle quali obiettivamente poteva fare ben poco, nella ripresa nega il gol a Candreva
La sua gara dura appena 36 minuti quando Bakhar si rende conto che la sua squadra con il 3-4-3 gioca davvero male e dunqua lo sacrifica nel tentativo di migliorare le cose. ( Il suo ingresso in campo si fa sentire soprattutto nella ripresa quando la squadra torna rinfrancata dagli spogliatoi e alimenta la maggior parte delle azioni offensive, andando anche vicino al gol)
Nel primo tempo, tra i suoi, è quello che va più vicino al gol non riuscendo a colpire bene il pallone di testa sugli sviluppi di un calcio piazzato a pochi metri da Handanovic. Anche nei momenti più difficili non si arrende e continua a crederci, trascinando i suoi verso la rimonta.
Assolutamente insufficiente nel primo tempo, molto meglio nella ripresa quando gli avversari fanno molta più fatica per contenerlo.
Stesso discorso di Tzedek, male nella prima frazione di gioco, nel secondo tempo si sveglia e con la sua velocità mette in seria difficoltà Nagatomo.
Un tentativo per lui nel primo tempo quando il suo tiro viene ribattuto da Brozovic. ( Al primo pallone toccato mette in serio pericolo, andando poi a contribuire sull’azione che porterà al 3 a 2 di Sahar)
Sull’1-2 rischia di segnare un eurogol calciando al volo ma la palla si abbassa troppo tardi e sorvola la traversa con Handanovic che tira un sospiro di sollievo, nel finale ci prova in più occasioni trovando sempre l’opposizione di Carrizo.
In fase difensiva pensa a contenere Candreva sulla fascia destra, quando si tratta di impostare la manovra offensiva prova ad andare al tiro senza successo.
Nel primo tempo cerca un rigore improbabile tuffandosi in area su un contrasto assolutamente innocuo di Naagatomo. Nella ripresa si procura il rigore del pari lasciando sul posto Murillo e facendosi abbattere da Handanovic, uno dei brillanti nell’ultimo terzo di gara.
Trasforma il rigore del 2-2, spende davvero tante energie e nel finale, pur non avendone più, continua a darsi da fare alimentando i contropiedi dei suoi.
Nella ripresa riapre la partita firmando la rete dell’1-2 con la quale accorcia le distanze dopo un primo tempo decisamente al di sotto delle aspettative. ( È lui a mettere la firma sul successo in rimonta dell’Hapoel Beer Sheva segnando il gol del 3 a 2 che condanna l’Inter alla resa).
Azzecca tutti e tre i cambi dopo aver sbagliato la formazione titolare: Radi riesce a dare spinta propulsiva alla manovra offensiva, Ghadir semina il panico nell’area di rigore avversaria e infine Sahar regala i tre punti all’Hapoel.
Inter
Nella prima frazione di gioco fa da spettatore non pagante e si complica la vita da solo quando si fa ammonire per una perdita di tempo evitabile. Cartellino giallo che peserà come un macigno quando l’estremo difensore nerazzurro travolge Buzaglo in area facendosi espellere e lasciando l’Inter in dieci, episodio che segnerà la gara in maniera indelebile.
A inizio gara manca l’impatto col pallone a pochi passi dalla porta di Goresh, buon primo tempo ma nella ripresa fatica tantissimo in mezzo al campo per via della stanchezza accumulata.
Riesce a procurarsi qualche calcio di punizione e a far ammonire Maranhao che gli rifila una gomitata in pieno volto.
Sulla sconfitta dell’Inter c’è anche il suo zampino, quando buca l’intervento su Buzaglo che può così involarsi verso la porta con Handanovic costretto a sacrificarsi per fermarlo.
Quando la squadra gira a pieno regime riesce a disimpegnarsi agevolmente, ma quando il coefficiente di difficoltà aumenta il giapponese va completamente nel pallone (il colmo per un calciatore) finendo in balia degli avversari.
In questa stagione lo si è visto poco in azione e per questo motivo non è al massimo della condizione, ma non rinuncia a darsi da fare e a rendersi utile per la causa. ( Assieme a Perisic è il più fresco di tutti nell’ultimo terzo di gara e prova ad affacciarsi in avanti per cercare inutilmente il gol del 3 a 2).
Cerca il centravanti con cross e lanci lunghi, anche se l’intesa con Eder non è ai massimi storici. Pioli lo sacrifica per far entrare Carrizo dopo l’espulsione di Handanovic ( Non riesce a parare il rigore di Nwakaeme pur intuendo la traiettoria e sfiorando il pallone, fa il possibile per blindare la porta ma su un rinvio sbagliato regala la rimessa laterale dalla quale nascerà il 3 a 2 di Sahar).
Firma la rete del raddoppio con una grande giocata, il croato con l’arrivo di Pioli pare letteralmente rinato sebbene anche lui cali parecchio nella ripresa, se non altro è tra gli ultimi ad arrendersi.
Subisce tanti falli tattici e alimenta la fase offensiva soprattutto sulle fasce, nell’ultimo terzo di gara ci prova anche in prima persona senza angolare il pallone.
Serve l’assist a Icardi per il momentaneo 1 a 0, lavora molto dietro le quinte senza mai tirarsi indietro anche se la qualità delle sue giocate lascia un po’ a desiderare. ( Gara anonima per il croato, nella mezz’ora che Pioli gli concede non riesce a lasciare il segno come gli era successo nel derby 4 giorni fa).
Come al solito è il centravanti argentino che sblocca la contesa a favore dei nerazzurri firmando la rete dell’1 a 0 sull’intuizione di Eder, sfortunatissimo nel colpire la traversa a inizio ripresa sul 2 a 0, se il pallone fosse entrato probabilmente la gara sarebbe finita lì e ora staremmo parlando con toni sicuramente più entusiasti.
Il nuovo tecnico dell’Inter dovrà darsi davvero parecchio da fare per rimettere completamente in piedi la baracca, i nerazzurri sotto ai suoi ordini esprimono bei sprazzi di gioco ma non hanno assolutamente i novanta minuti nelle gambe, urge assolutamente un rimedio per non vanificare gli sforzi prodotti come accaduto oggi.
(Stefano Belli)