Il lituano Ramunas Navardauskas della Garmin-Sharp ha vinto con una splendida azione individuale l’undicesima tappa di questa edizione del Giro, la Tarvisio-Vajont (Erto e Casso) di 182 km, con l’arrivo posto a poca distanza dalla diga che fu scenario della tragedia che sconvolse queste comunità 50 anni fa, il 9 ottobre 1963. Navardauskas ha staccato tutti gli altri compagni di fuga, ultimo dei quali a cedere è stato Daniel Oss, trentino della Bmc che si è dovuto accontentare del secondo posto, staccato di oltre un minuto dallo scatenato lituano, che già l’anno scorso fu per due giorni maglia rosa. A questo proposito, va segnalato che in classifica generale nulla è cambiato e il simbolo del primato resta solido sulle spalle di Vincenzo Nibali.
La prima parte della tappa è stata percorsa a ritmi velocissimi, fino a quando finalmente è riuscita a staccarsi la fuga buona. La composizione di questo gruppo è sicuramente curiosa: venti corridori di venti squadre diverse, quindi nessun compagno di squadra. Tra di loro quattro italiani: oltre ad Oss, anche Danilo Di Luca, la maglia rosa di Ischia Salvatore Puccio e Stefano Pirazzi. Proprio quest’ultimo ha operato un allungo sulla salita di Sella Ciampigotto, per ottenere punti preziosi nella classifica della maglia azzurra: per lui secondo posto dietro al venezuelano Rodriguez, un altro pretendente alla maglia degli scalatori. Tra gli stranieri, i nomi più illustri erano quelli di Popovych e del vincitore della Vuelta 2011, Cobo. La svolta della tappa si è però avuta in discesa, quando è scattato dal gruppo dei fuggitivi il tedesco Gretsch: in breve il suo vantaggio ha superato il minuto, ma dietro gli altri attaccanti faticavano ad organizzarsi, anche perché nessuna squadra poteva incaricarsi dell’inseguimento (essendo tutti di squadre diverse). Il più attivo era sicuramente Di Luca, che capendo il pericolo ha tentato tre allunghi per stimolare i compagni di avventura. Il momento decisivo però è stato quando ad attaccare sono stati Oss e Navardauskas: due passisti eccellenti, che in pianura hanno fatto la differenza e in pochi chilometri hanno raggiunto e superato un Gretsch ormai senza energie. Il loro ritmo è presto risultato insostenibile anche per gli altri inseguitori, quindi sono rimasti a giocarsi la tappa sulla salita finale il trentino della Bmc e il lituano della Garmin.
Navardauskas però era davvero scatenato (già aveva tirato per la maggior parte del tempo) e ha facilmente staccato anche l’ultimo compagno di fuga. Dietro attivo ancora Pirazzi, che con un ultimo scatto si è assicurato il terzo posto e altri punti per la sua maglia (anche l’arrivo era infatti un Gpm). Da segnalare infine lo scatto finale di Benat Intxausti dal gruppo della maglia rosa, per guadagnare qualche secondo e rientrare tra i primi dieci in classifica.
(Mauro Mantegazza)