Hickstead ha fatto la sua ultima corsa. Il cavallo, considerato una leggenda, numero uno della sua categoria, a livello mondiale, è morto dopo aver concluso il tracciato dal percorso di base al Grande Premio di Coppa del Mondo di salto ad ostacoli che si stava disputando a Verona, la Fei Rolex World Cup. Una volta giunto al termine, prima di poter uscire dal campo di gara, si è accasciato al suolo, ha avuto degli spasmi, ed è morto. Al momento, non sono ancora note le cause del decesso. Le chiariranno nei prossimi giorni gli esami autoptici. Immediatamente la gara è stata sospesa per volontà di tutti i fantini che vi stavano prendendo parte. E’ stato per loro un modo di omaggiare l’equino. E’ stato fatto anche un minuto di silenzio, succeduto da un lungo applauso. I fantini hanno voluto «esprimere affetto e gratitudine, nei confronti di uno dei più grandi cavalli della storia dell’equitazione e del suo cavaliere Eric Lamaze», decisione condivisa pienamente da Veronafiere, il comitato che ha organizzato l’evento e dagli sponsor. Con Eric Lamaze, il cavaliere da sempre in sella a Hickstead, hanno vinto l’oro alle Olimpiadi nel 2008, l’oro mondiale, i Gran Premi di Aachen e Calgary, e il World Cup a Ginevra. Al ranking mondiale Wbfsh del 2010 avevano ottenuto ancora una volta il gradino più alto del podio. L’animale si era guadagnato l’attributo di “cavallo dell’anno”. Chiamato “il Messi degli ostacoli”, era di proprietà della Torrey Pines & Ashland Scuderie Inc, Nato nel 1996 in Olanda viveva in Canada, come il suo cavaliere.
Lamaze, nato il 17 aprile 1968 a Montreal, è stato, nel 2007, il primo fantino canadese dopo vent’anni ad entrare nella top ten mondiale. Iniziò a cavalcare in giovanissima età. Scelto dal comitato olimpico canadese per far parte del team equestre che avrebbe dovuto partecipare alle Olimpiadi estive del ’96, ad Atalanta, dovette abbandonare l’agonismo per 4 anni, a causa di una sospensione dovuta al fatto che fu trovato positivo alla cocaina. Tornato in pista dopo una fase tormentata della sua vita, ricostruì la sua carriera, distinguendosi alle Olimpiadi di Sidney del 2000.