Gran gala al San Paolo dove il Napoli ha battuto l’Inter con il punteggio di 4-2. I gol: Higuain apre le danze (9′), Cambiasso pareggia (35′), Mertens (39′) e Dzemaili (42′) allungano e Nagatomo (47′) accorcia. Tutto questo nel primo tempo: nel secondo espulso Ricky Alvarez (72′, salterà il derby) e Callejon a dare le esatte dimensioni al puntegggio. Assist per Alvarez, Guarin e Insigne. In classifica il Napoli mantiene il terzo posto portandosi a 35 punti, meno 2 rispetto alla Roma che giocherà domani (lunedì 16 dicembre) contro il Milan; l’Inter resta quinta (26 punti) ma vede la Fiorentina staccarsi a più due. Nella prossima giornata, l’ultima prima della pausa, Napoli di scena a Cagliari (sabato 21 dicembre, ore 20:45), Inter a San Siro contro il Milan (domenica 22 ore 20:45).
Gara molto divertente, tabellino pieno: sei gol (cinque nel solo primo tempo), una traversa, un rigore parato, un’espulsione e altre occasioni varie ed eventuali. Merito del Napoli, organizzato e lucido in fase offensiva, ma anche dell’Inter che non ha mai rinunciato ad attaccare, anche con l’uomo in meno.
Squadra in versione killer, che ha spremuto al massimo le occasioni da gol create (10 tiri in porta su 14, un altro fuori di pochissimo). Il segreto di giornata è il lavoro impressionante dei trequartisti, bravissimi nel dividersi tra pressing continuo, movimenti elastici per aiutare il centrocampo ed efficacia nelle azioni d’attacco. La difesa continua a non convincere e anche contro una sola punta di ruolo ha sofferto, spesso e volentieri dalle zone laterali. Curiosamente anche dopo l’espulsione di Alvarez il Napoli ha vissuto fasi più passive, ma se segni quattro gol è un appunto che lascia il tempo che trova.
Dati alla mano l’Inter ha dominato il possesso palla (57%-43%) ed attaccato di più (12’50” di supremazia territoriale contro gli 8’56” del Napoli). I partenopei hanno attaccato meglio, sfruttando la superiorità numerica tra l’attacco e la difesa nerazzurra, poco protetta dal centrocampo. L’espulsione di Alvarez ha mozzato le speranze di rimonta, ma non si possono concedere 3 gol in un tempo ad una diretta (o quasi) concorrente. Segnali positivi da Rolando, Nagatomo, Guarin e dal solito Palacio, negativi dalla tenuta difensiva e dallo steso Alvarez, poco incisivo prima di uscire di scena.
La gestione del match lascia pochi motivi di discussione, sorvola i contatti veniali e fa bene perchè anche in questo modo il gioco è decollato. I dubbi convergono sull’espulsione di Alvarez: forse un pò fiscale tra un’ammonizione e l’altra, anche se il regolamento lo supporta. Il rigore invece è sacrosanto.
Il primo tempo di Napoli-Inter finisce sul punteggio di 3-2 per i partenopei. Si fa prima a descrivere i gol. Napoli in vantaggio al 9′: lancio di Inler (voto 6) in area, Nagatomo colpisce di testa e la palla cade sul sinistro di Higuain (voto 7), che da centro area non perdona colpendo al volo. L’Inter reagisce bene e perviene al pareggio al minuto numero 35′; bravo Guarin (voto 7) che difende palla sul lato destro e riesce a metterla in area rasoterra; Palacio (voto 6,5) fa velo, Alvarez (voto 5,5) quasi da terra sfiora per l’accorrente Cambiasso (voto 7), che a tu per tu con il portiere Rafael (voto 6) segna di sinistro. Napoli di nuovo in vantaggio al 39′: Higuain lancia Dzemaili che sfrutta un varco centrale per inserirsi al limite, dove Ranocchia (voto 5,5) lo rallenta e costringe a girarsi; lo svizzero tocca lieve per l’accorrente Mertens (voto 7), che tira col destro di prima intenzione: conclusione “pettinata” che non lascia scampo ad Handanovic. Al 42′ il Napoli prende il largo: diagonale di Mertens dal lato destra, Handanovic (voto 5,5) ci arriva ma non trattiene, la palla resta lì e Dzemaili (voto 7) è il più lesto ad arrivarci toccando a porta vuota. Il San Paolo si accende d’entusiasmo pregustando la goleada, ma nel secondo dei 2 minuti di recupero l’Inter accorcia le distanze. Protagonista ancora Guarin, che aggancia bene un cross in area, si allarga a destra e prova il tiro-cross: Rafael tocca appena e Nagatomo (voto 6,5) segna sul secondo palo, da pochi passi. Il match è molto equilibrato, Insigne ha colpito una gran traversa sull’1-1. Migliore in campo Napoli: Dzemaili 7, copre la difesa, segna e fa segnare Peggiore in campo Napoli: Maggio 5,5 qualche esecuzione sballata nelle due fasi Migliore in campo Inter: Cambiasso 7 Il gol e qualche buona geometria, coordina la squadra Peggiore in campo Inter: Campagnaro 5, in ritardo su due gol dei suoi ex compagni.
Napoli
Ci mette la faccia, nel vero senso della parola, e anche il ginocchio che per poco non cede dopo il faccia a faccia con Guarin. Parata decisiva in un momento delicato.
Si impegna al massimo e mette qualche buona toppa, ma lascia troppo campo a Nagatomo nè riesce ad anticiparlo in occasione del 3-2. Diagonale inutile nel gol di Cambiasso, ma in questo casola colpa è più spalmata.
Pulisce l’area senza fronzoli, balla un pò al ritmo di Palacio ma non è il primo nè sarà l’ultimo, non sbava più dello consentito.
Un pò più lento del compagno e quindi più in difficoltà se puntato palla a terra; più a suo agio per vie aeree, globalmente tiene.
Ancora in ritardo di condizione: più che Jonathan soffre Guarin e Palacio che spesso si decentrano dalla sue parti, forse intuendone l’affanno dal 91’PANDEV 5 Si procura un rigore e per questo si sente autorizzato a tirarlo, con buona (?) pace di Insigne: se lo fa parare.
Innesca il primo gol con l’involontaria assistenza di Nagatomo, limita progressivamente le giocate in verticale preferendo affidarsi a passaggi più sicuri.
Prestazione totale: è pronto a coprire la difesa che può appoggiarsi a lui, ma anche ad inserirsi nell’area nerazzurra. Non a caso è protagonista in due gol su quattro.
Gran gol, una coltellata al cuore dell’Inter: imprendibile destro di prima. Qualità e ritmo in attacco ma anche sacrificio nella sua metacampo dal 41’st ARMERO 6 Partecipa attivamente ad un paio di ripartente a risultato acquisito.
Lascia i riflettori a Mertnes ma ciò non gli impedisce di essere protagonista, con o senza palla: tanto movimento e il gol che chiude i conti.
Come i due colleghi abbina ad un elevato tasso tecnico un forte spirito di sacrificio; timbra la traversa con un sassata di prima e serve l’assist per il 4-2: meritava di tirare il rigore.
Quasi “cavaneggia”: spesso allarga il proprio raggio d’azione sulle fasce per comunicare con a squadra, come ben sintetizza il filtrante a Dzemaili nell’azione del 2-1. Questo dopo aver timbrato il cartellino con un bel sinistro al volo dal 32’st BEHRAMI 6 L’ossigeno che serve per intasare il centrocampo e blindare il risultato.
All.BENITEZ 6,5 Non è tutto oro quel che luccica ma la prestazione resta scintillante: sta allenando alla totalità i suoi attaccanti e le risposte di oggi sono state notevoli.
(Carlo Necchi)
Inter
Riscatta l’indecisione sul gol del 3-1 parando il rigore di Pandev: grande intuizione purtroppo inutile.
Non sembra il tipo da darlo a vedere ma nel suo vecchio stadio pareva emozionato: alcuni ritardi non sono da lui, il Napoli ci infila due gol dall’82’ICARDI s.v. Dentro a giochi fatti, perlomeno di rivede in campo.
Spesso coinvolto nell’impostazione, alterna buone chiusure a frangenti di sofferenza, specie se sfidato in velocità. Ancora fatica a guidare il reparto ma va anche aiutato di più.
Strano promuovere un difensore con 4 gol subiti sullo sfondo, ma il suo lo fa e anche bene: due chiusure provvidenziali in area. Dei tre ha meno colpe specifiche.
Ormai è una costante sulla fascia destra: sfrutta il gap atletico con Reveillere per spingere più che può, questa volta però non ne cava molto di concreto.
Mobilissimo, compare a diverse latitudini aiutando entrambe le fasi. Non sempre lucido nelle scelte ma qualcosa produce: pennella ad esempio una punizione sul destro di Palacio, che spreca dal 16’st KOVACIC 6 Vaga tra le due trequarti, trova un paio di accelerazioni palla al piede ma anche tante strade sbarrate.
Pilota la squadra coordinando giro palla e pressing; nonostante la fatica riesce a farsi trovare in area al momento giusto. Un ruggito da leone indomito, non basta.
Pur muovendosi con costrutto fa mancare la sua fantasia, riuscendo raramente a saltare l’uomo. L’espulsione penalizza sia lui che la squadra.
Opta per una partita d’attacco, i fatti gli danno ragione e torto insieme: nella metacampo del Napoli è uno dei più pericolosi, nella sua lascia qualche spazio in eccesso.
Sempre a strappi, come suo solito, ma con giocate decisive: c’è il suo zampone nei due gol dell’Inter. Manca il pareggio per un niente e questo, peccato suo o merito di Rafael, pesa molto.
A volte sembra in campo ci siano due Palacio: uno lo trovi largo ad aprire varchi e fare sponda, l’altro in area a concludere. Necessariamente meno preciso al tiro.
All.MAZZARRI 5,5 La squadra perde ma prova a giocare, paradossalmente fa più fatica in difesa: dovrà lavorare molto sugli equilibri arretrati.