ESCLUSIVA TORINO – Il presidente del Torino Urbano Cairo ha deciso di mettere in vendita la società granata. Troppa la delusione derivante dai mancati traguardi sportivi e nel contempo troppo alti i costi del calcio moderno. Una scelta che arriva come un fulmine a ciel sereno e che viene commentata in esclusiva per Ilsussidiario.net dall’ex allenatore dei granata Giancarlo Camolese.
Camolese, cosa ne pensa dell’annuncio del presidente Cairo di voler vendere il Torino?
Sono sicuramente delle scelte personali che il presidente Cairo avrà ponderato. Solo lui conosce le motivazioni e il perché di questa scelta.
Urbano Cairo ha detto di aver sbagliato approccio all’inizio puntando su giocatori affermati, secondo lei dove ha sbagliato?
È molto difficile dire dove una persona sbaglia o meno perché costruire una squadra di calcio è molto complicato. Cairo aveva varie possibilità da prendere in considerazione e ha deciso di optare per quella strada ma è chiaro che siamo degli umani e non delle macchine, e quindi è possibile sbagliare. Capita di fare delle scelte che poi, in futuro, potrebbero rivelarsi sbagliate.
Sembra che nell’addio abbia pesato molto l’atteggiamento dei tifosi…
Ci sono dei momenti nel calcio in cui le cose girano tutte per il verso sbagliato e la gente manifesta il proprio dissenso. In questi momenti però a volte bisogna tenere duro, anche se le cose non vanno come ci si poteva aspettare.
Ma esiste ancora il cuore granata o è solo una bella favola del passato?
Il cuore granata esiste e fa parte della storia della società granata. Una storia fantastica che dura da moltissimo tempo, tramandata di stagione in stagione e in cui tutti gli uomini del Torino hanno cercato di fare parte.
Ma secondo lei quale dovrebbe essere il profilo del nuovo acquirente?
Il calcio ora come ora costa moltissimo e per il Torino servirebbero principalmente due profili: o una persona che possa investire pesantemente oppure una figura che sappia programmare e organizzarsi. E’ impossibile cercare di “galleggiare” fra le due cose…
Ci vuole quindi un presidente che prenda una delle due strade che abbia quindi delle grosse disponibilità economiche oppure uno che sappia attuare una programmazione investendo sui giovani.
Il Torino riuscirà nel miracolo della promozione o la vetta è ormai troppo distante?
Il Torino deve ancora sperare nella promozione. La Serie B, storicamente, entra nel vivo in primavera. Il Toro è distante dalla vetta ma non dalla zona playoff quindi ognuno dovrà sforzarsi fino all’ultimo per cercare di ottenere il traguardo. Vi sono molte possibilità, a mio avviso, che il Toro torni in Serie A.
(Davide Giancristofaro)