Ieri sera la Juventus ha vinto agevolmente contro l’Avellino il primo ottavo di finale della Coppa Italia 2013-2014, ma a fare rumore è stato il silenzio di Antonio Conte, che al termine della partita non ha voluto rilasciare dichiarazioni dopo che il tecnico juventino è stato nuovamente coinvolto nel calcioscommesse a causa delle dichiarazioni del portiere Ferdinando Coppola, che in un interrogatorio davanti al Pm di Cremona Roberto Di Martino ha affermato che Conte (allora tecnico del Siena) era presente quando la squadra discusse se lasciar vincere l’AlbinoLeffe in una delle partite che sono al centro delle indagini. Silenzio stampa dunque per Conte, che però già prima della partita aveva espresso con chiarezza il proprio pensiero tramite un lungo e dettagliato comunicato stampa: “Nella giornata odierna ho dovuto constatare con stupore e disappunto che alcuni organi di stampa hanno ritenuto dare grande risalto al mio nome in merito ad avvenimenti riguardanti nello specifico altre persone. In realtà le dichiarazioni oggi riportate, oltre a non avere di certo nei miei confronti alcuna nuova rilevanza giudiziaria, evidenziano realtà circostanti per le quali sono stato giudicato dalla giustizia sportiva e ho scontato una dolorosa squalifica. Con la ferma intenzione di tutelare in futuro la mia persona da chiunque intenda lederne la dignità, lascio alla coscienza di ognuno valutare la differenza tra informare e strumentalizzare”. Ricordiamo infatti che Conte è stato squalificato per quattro mesi (in origine dieci, poi ridotti in appello) nel 2012 proprio per l’omessa denuncia relativa alla partita contro i lombardi del campionato di serie B 2010-2011. Intanto però lo scandalo si allarga: sono moltissime le partite sotto inchiesta, in attesa della cosiddetta “agenda del cinese”, cioè le note di Qiu Wangyi (uno degli indagati) che comprenderebbero una lista di nomi e somme puntate, che potrebbero portare a una nuova e importante svolta nelle lunghe e complesse indagini su un fenomeno che sembra non avere fine.