Premiership– Weekend 11
Chelsea e Man Utd vincono ed attendono lo scontro diretto della prossima domenica a Stamford Bridge per rivendicare la prima posizione in classifica: alle loro spalle, bene l’Arsenal nel derby contro il Tottenham, mentre il Man City rimedia faticosamente un pareggio a Birmingham grazie a Shay Given e il Liverpool, in nove uomini, esce sconfitto da Craven Cottage.
In coda, netta affermazione per il Portsmouth contro il Wigan: raggiunto il West Ham all’ultima posizione, a meno uno dall’Hull City.
Con 17 reti realizzate e zero subite nelle ultime 4 gare disputate fra campionato e coppe, il Chelsea è sicuramente il club del momento e merita la prima posizione in classifica, rivendicata con lo 0-4 inflitto al Bolton al Reebok Stadium, che replica lo stesso risultato ottenuto in Carling Cup in settimana.
Si tratta dell’ennesimo successo di una squadra che strada facendo ha trovato solidità e capacità realizzativa, guidata da un centrocampo che, variando gli interpreti, riesce a prevalere sugli avversari e a costruire un numero ragionevole di occasioni da rete, sabato sfruttate da Frank Lampard (che colpisce anche un legno) su penalty concesso per atterramento di Didier Drogba, da Deco, vero elemento chiave della linea mediana proposta da Carlo Ancelotti (nell’occasione il portoghese, Lampard, Michael Essien e Michael Ballack, con Joe Cole e Florent Malouda in panchina causa turn-over), con il Bolton già ridotto in 10 uomini per l’espulsione di Jlloyd Samuel, da un’autorete di Zat Knight e dallo stesso Drogba, allo scadere.
Avremmo assistito ad una vera goleada in presenza di un portiere meno reattivo di Jussi Jaaskelainen, fenomenale in una mezza dozzina di occasioni, in particolare su Nicolas Anelka, Essien, Branislav Ivanovic e diverse volte sullo scatenato Drogba, per un totale di 17 occasioni da rete per i Blues, contro un paio di iniziative degli uomini di Gary Megson con il sopravvalutato Johan Elmander che si infrange contro Peter Cech.
Facile commentare una partita nettamente dominata da una squadra che, con il passare dei mesi, ha trovato continuità di gioco e, pari passo, di risultati, con una flebile rotazione (solo 2 uomini coinvolti nella linea mediana, la più spremuta, anche a causa della perdurante assenza di Obi Mikel e con l’alternanza Ivanovic-Josè Bosingwa sulla corsia destra difensiva) e una grande intesa della coppia offensiva, in fase di realizzazione (13 reti in coppia sulle 28 totali in campionato), di appoggio e di creazione di spazi per l’inserimento dei compagni alle loro spalle; il risultato è una condizione mentale ideale per i blu, i quali domenica si troveranno di fronte a domicilio il Man Utd di Sir Alex Ferguson, apparentemente in condizioni meno brillanti dei londinesi, nonostante il successo rimediato contro il Blackburn che attenua lievemente la pesante sconfitta patita ad Anfield due weekend fa.
Due a zero per lo United, quindi, contro un Blackburn che possiamo annoverare tra i più deboli dell’ultimo decennio (decimo rovescio consecutivo lontano da Ewood Park), che conclude una sola volta, con Nikola Kalinic, componente di una front-line tra le più leggere della Premiership, fino a quando non riemergerà la vena realizzativa dello svogliato Benedict McCarthy, sabato in panchina per scelta tecnica.
A segno la coppia offensiva Dimitar Berbatov-Wayne Rooney, il primo a inizio ripresa su assistenza di Patrice Evra, lo Scouse allo scadere su delizioso invito di Anderson: nel mezzo, prova senza acuti da parte dei Red Devils, che propongono la coppia difensiva Wes Brown e Johnny Evans in luogo degli infortunati titolari Nemanja Vidic e Rio Ferdinand e creano molto poco nella prima frazione, in evidenza Berbatov e Antonio Valencia, vivacchiando nella seconda parte sulla rendita del gol del bulgaro, con l’esordio di Gabriel Obertan, francese di scuola Bordeaux, in luogo di Nani, come unica nota di rilievo prima della rete della sicurezza firmata dal numero 10 rosso.
Nel finale reti fallite da Michael Owen, subentrato al bulgaro nel finale, ed annullate a Nikola Kalinic nel recupero, con un tap-in su corta respinta di Edwin van der Sar su conclusione di McCarthy: nel complesso, lo United ottiene i tre punti con il minimo sforzo, come richiesto da Ferguson, in attesa del big-match di domenica a Stamford Bridge che, se negativo, siglerà la prima fuga stagionale per i londinesi, al momento in un migliore stato di condizione fisica e mentale.
L’orgoglio dei senatori e la grande esperienza dei rossi potranno, comunque, ribaltare il pronostico a favore dello United, come già accaduto in diverse situazioni.
Nel giro di undici secondi l’Arsenal si aggiudica per 3-0 il derby del Nord di Londra contro gli acerrimi rivali del Tottenham, sicuramente sfavoriti dall’assenza di tre elementi fondamentali come Jermaine Defoe, Aaron Lennon e Luka Modric e dalla contemporanea presenza di David Bentley, ex fin troppo agguerrito (fallaccio impunito su Thomas Vermaelen) e dannoso per i bianchi nei suoi inutili tentativi individuali di mettersi in evidenza.
Le papere, ormai leggendarie, di Heurelio Gomes, portiere tanto sopravvalutato quanto inetto nelle uscite basse, spianano la strada agli uomini di Arséne Wenger, a segno sul finire della prima frazione con Robin van Persie, che anticipa Ledley King su cross basso di Bakari Sagna e, sul conseguente kick-off, con uno splendido assolo di Cesc Fabregas, che conquista palla sull’appoggio incerto di Wilson Palacios, supera due avversari e conclude imparabilmente in rete.
I due episodi citati testimoniano la maggior convinzione dei Gunners, meglio disposti in campo con le inversioni di posizione di Niklas Bendtner (in seguito uscito per un infortunio che appare abbastanza serio) e Robin van Persie che mettono in difficoltà il reparto arretrato Spurs, e subito vicini alla rete con Fabregas, neutralizzato da Gomes dopo 20 minuti di gioco: nella ripresa, sul 2-0 a sfavore, i bianchi badano soprattutto a limitare i danni, non riuscendoci quando, immobili per un presunto fallo di Assou-Ekotto su Eduardo, subiscono la terza realizzazione ad opera di van Persie, ancora su assist dello splendido Sagna.
Momento positivo per i rossi, imbattuti dal 12 settembre (rovescio a Manchester contro il City) e potenzialmente al livello del Man Utd in classifica, nonostante le defezioni estive di elementi come Emmanel Adebayor e Kolo Touré, il faticoso inserimento di Thomas Vermaelen nelle linee difensive, la perdurante assenza di Samir Nasri ed il graduale rientro di Tomas Rosicky: per il Tottenham un rientro graduale nella classica posizione di outsider da zona Europa League, dopo un inizio più che positivo, sabato sicuramente penalizzato dall’assenza di elementi importanti e dalla scarsa attitudine a match di tale importanza di giocatori come Robbie Keane e del già citato Bentley.
Prosegue la crisi del Livepool di Rafael Benitez, dopo la parentesi contro il Man Utd, superato 3-1 a Craven Cottage dal Fulham dopo essere stato ridotto in 10 uomini per le espulsioni di Philipp Degen e Jamie Carragher.
Privo ancora di Steven Gerrard, con Fernando Torres in condizioni imperfette e senza Glen Johnson, Daniel Agger, Martin Skrtel, Albert Riera e Fabio Aurelio per il turn-over in vista della Champions League, i rossi partono meglio con una traversa colta da Yossi Benayoun, al solito uno dei migliori in campo e una superiorità nel possesso di palla, ma subiscono la rete di Bobby Zamora, che devia in modo fortuito una conclusione sbilenca di Damien Duff, replicando nel finale di tempo con il solito Torres, micidiale nell’imbucare una palla sporca contesa all’interno dell’area di rigore.
Privo ancora di Steven Gerrard, con Fernando Torres in condizioni imperfette e senza Glen Johnson, Daniel Agger, Martin Skrtel, Albert Riera e Fabio Aurelio per il turn-over in vista della Champions League, i rossi partono meglio con una traversa colta da Yossi Benayoun, al solito uno dei migliori in campo e una superiorità nel possesso di palla, ma subiscono la rete di Bobby Zamora, che devia in modo fortuito una conclusione sbilenca di Damien Duff, replicando nel finale di tempo con il solito Torres, micidiale nell’imbucare una palla sporca contesa all’interno dell’area di rigore.
Il madrileno viene preservato nella ripresa, al suo posto il fumoso Ryan Babel, ed gli Scousers, senza il suo uomo di maggior talento, subisce il KO in stretta successione grazie ad Erik Nevland, scuola Man Utd, su appoggio di Zoltan Gera e, dopo le defezioni di Degen e Carragher, con lo yankee Clint Dempsey, già a segno nel 2007, ultima sconfitta del Liverpool contro i londinesi.
Crisi nera per i Reds, ora a meno nove punti dalla vetta, che dimostrano una volta di più come non possano fare a meno, sul piano tecnico e motivazionale, della coppia Gerrard-Torres, vantando anche una pessima qualità nelle rotazioni, con sostituti non all’altezza del ruolo richiesto: una difesa articolata con Sotirios Kirgiakos, Emililano Insua, Carragher e Degen e una front-line con Andrey Voronin e Ryan Babel sono incompatibili con ambizioni di altissimo livello richieste dal management dei rossi, che attendono il turno di Champions per risollevare una stagione iniziata nel peggiore dei modi.
La parata dell’immenso Shay Given sul penalty calciato da James McFadden salva il Man City dalla capitolazione a St.Andrews contro un buon Birmingham, assistito in tribuna dal nuovo proprietario Carson Yeung: un palo colpito dall’ecuadoregno Christian Benitez, l’acquisto più oneroso del mercato estivo dei Blues e le parate di Given su Cameron Jerome e Lee Bowyer avrebbero legittimato un vantaggio del Birmingham, peggior attacco della Premier, già nella prima frazione, a fronte di un paio di chance create da Craig Bellamy e da Shaun Wright-Phillips per i Citizens, schierati con il tridente Tevez- Santa Cruz- Bellamy e un centrocampo sbilanciato con Gareth Barry, Nigel de Jong ed il pargolo di Ian Wright.
Pessima prestazione degli uomini di Mark Hughes i quali, come già citato, rischiano seriamente la capitolazione nella ripresa sul rigore di McFadden, concesso per un mani di de Jong in area, ottimamente neutralizzato da Given.
Negli altri incontri:
Pareggio 1-1 tra Everton e Aston Villa, con botta e risposta tra Diniyar Bilyaletdinov e John Carew a cavallo dell’intervallo.
Un punto dopo 3 sconfitte consecutive per i Toffemen, privi di Phil Jagielka, Phil Neville, Mikel Arteta e Steven Pienaar, i quali partono comunque meglio con occasioni a carico di Marouane Fellaini e dell’ottimo Yakubu, a fronte di una pericolosa punizione di Ashey Young per i Brummies: poco o nulla, altrimenti, prima dei due gol riportati con il norvegese Carew, subentrato all’infortunato James Milner all’intervallo, a segno al primo pallone toccato, su servizio di Gabriel Agbonlahor: nella ripresa David Moyes prova a cercare il successo, inserendo Louis Saha in luogo di Fellaini, ma le espulsioni di Bilyaletdinov e di Carlos Cuellar annacquano gli animi su ambo i fronti.
Ennesimo successo a Turf Moor per il Burnley, questa volta è un 2-0 ai danni del derelitto Hull City, il quale manager Phil Brown è ormai ridotto alla graticola dalla nuova proprietà del club: a segno Graham Alexander con una doppietta, prima rete su un dubbio rigore concesso per fallo di Stephen Hunt su Tyrone Mears.
Sul punteggio di 1-0, Geovanni si vede annullare un’esecuzione vincente su punizione per un fallo in barriera e poi sventolare un cartellino rosso per una scorrettezza su Steven Fletcher, prima del raddoppio del 37enne nativo di Coventry ma scozzese di passaporto.
Netto 4-0 per il Portsmouth sul Wigan per il secondo successo stagionale per i Pompeys, marcato da una tripletta di Aruna Dindane, pessimo fino ad ora, e da un assolo di Frederic Piquionne.
Con gli ospiti scioccati dall’incarcerazione del compagno Marlon King, recidivo, condannato per violenza e probabilmente licenziato dal club, i padroni di casa hanno buon gioco e conquistano tre fondamentali punti per concludere l’aggancio al West Ham alla penultima posizione in classifica, che probabilmente sarà presto abbandonata per lidi più sicuri, trovata ormai la quadratura di un organico completamente rinnovato in estate, soprattutto nella fase difensiva, ben allestita con l’esperienza di Steve Finnan, Younes Kaboul e Tal Ben-Haim.
Rimonta del Sunderland ai danni del West Ham di Gianfranco Zola, in vantaggio con la prima rete inglese di Guillermo Franco e con il raddoppio del solito Carlton Cole (assist di Jack Collison), annullati da una punizione di Andy Reid e da Kieran Richardson, con i Black Cats ridotti in dieci uomini per l’espulsione di Kenwyne Jones, raggiunto anzitempo da Radoslav Kovac.
Non serve l’ingresso di Alessandro Diamanti, schierato nella ripresa come arma tattica per scardinare la difesa avversaria, per impedire la ripresa degli uomini di Steve Bruce, sofferenti in avvio ma, una volta in dieci uomini e sotto 0-2, accorciano con Reid, si salvano con una grande parata di Craig Gordon su Franco, prima di inondare l’area avversaria con chance a carico di Darren Bent, Michael Turner (gran parata di Robert Green), Loik Cana e Paulo da Silva (entrambi traversa), prima di raggiungere il definitivo pareggio con Richardson.
Altro 2-2 con altra rimonta tra Stoke City e Wolverhampton, con i Potters in vantaggio con un’autorete di George Elokobi e la rete di Matthew Etherington e poi ripresi dalla doppietta di Jody Craddock: gli uomini di Tony Pulis, rinforzati dagli inserimenti di Sanli Tuncay e di Mamedi Sidibe cercano invano la rete nel finale, con una grande occasione buttata da Abdoulaye Faye.
Coppa di Lega: la scorsa settimana si sono disputati gli incontri validi per gli ottavi di finale di Coppa di Lega (Carling Cup)
Arsenal– Liverpool 2-1 (Fran Merida, Insua, Bendtner- Esordio di Alberto Aquilani negli ultimi 15’)
Barnsley- Man Utd 0-2 (Welbeck, Owen- Macheda titolare)
Blackburn– Peterborough 5-2 (Pedersen, Reid, Salgado, McCarthy, Kalinic)
Portsmouth– Stoke City 4-0 (2 Piquionne, Webber, Kanu)
Sunderland- Aston Villa 0-0 1-3 dcr
Tottenham– Everton 2-0 (Huddlestone, R.Keane)
Chelsea– Bolton 4-0 (Kalou, Malouda, Deco, Drogba)
Man City- Scunthorpe 5-1 (Ireland, Santa Cruz, Lescott, Tevez, M.Johnson)
Classifica: Chelsea 27; Manchester United 25; Arsenal 22#; Tottenham 19; Manchester City 19#; Liverpool 18; Aston Villa 18#; Sunderland 17; Stoke City 16; Burnley 15; Fulham 14 #; Wigan 13; Everton 12 #; Bolton 11 #; Birmingham 11; Blackburn 10#; Wolverhampton 10; Hull 8; West Ham 7 #; Portsmouth 7.
# Una partita in meno (10 partite disputate)
Marcatori
10 reti Fernando Torres (Liverpool)
9 reti Didier Drogba (Chelsea)
8 reti Darren Bent (Sunderland)
7 reti Robin Van Persie (Arsenal)
6 reti Wayne Rooney (Man Utd)
6 reti Jermaine Defoe (Tottenham)
6 reti Louis Saha (Everton)
6 reti Carlton Cole (West Ham)
5 reti Robbie Keane (Tottenham)
5 reti Gabriel Agbonlahor (Aston Villa)
5 reti Francesc Fabregas (Arsenal)
5 reti Kenwyne Jones (Sunderland)
5 reti Robbie Keane (Tottenham)
Top 11:
1 Shay Given (Man City)
2 Bakari Sagna (Arsenal)
3 Patrice Evra (Man Utd)
4 Francesc Fabregas (Arsenal)
5 Jonathan Evans (Man Utd)
6 Jody Craddock (Wolves)
7 Graham Alexander (Burnley)
8 Deco (Chelsea)
9 Didier Drogba (Chelsea)
10 Robin van Persie (Arsenal)
11 Aruna Dindane (Portsmouth)
Flop 11:
2 Paul Scharner (Wigan)
3 Emmerton Boyce (Wigan)
4 Segundo Castillo (Wolves)
5 Zat Knight (Bolton)
6 Gary Cahill (Bolton)
7 David Bentley (Tottenham)
8 Radoslav Kovac (West Ham)
9 Kenwyne Jones (Sunderland)
10 Ricardo Fuller (Stoke City)
11 Jan Vennegoor of Hesselink (Hull City)
Prossimo turno:
Mercoledì 4 novembre 2009
West Ham- Aston Villa
Sabato 7 novembre 2009
Aston Villa- Bolton
Blackburn- Portsmouth
Man City- Burnley
Tottenham- Sunderland
Wolverhampton- Arsenal
Domenica 8 novembre 2009
Chelsea- Man Utd
Hull- Stoke City
West Ham- Everton
Wigan- Fulham
Lunedì 9 novembre 2009
Liverpool- Birmingham
(Christian Schneider)