Così, se le prove a squadre del calcio, della pallavolo femminile (che rimane però in corsa) e della pallanuoto hanno deluso le aspettative, ci pensano la scherma e il canottaggio a dare soddisfazione ai colori azzurri. Ennesima medaglia per la scherma italiana, questa volta è il bronzo della sciabola maschile a squadre. Aldo Montano, Luigi Tarantino e Giampiero Pastore hanno vinto una finale entusiasmante con la Russia all’ultima stoccata, grazie a un recupero in extremis proprio del talento livornese. La nazionale italiana di sciabola ha regalato all’Italia la 18.ma medaglia a Pechino. Luigi Tarantino la festeggia con entusiasmo e da’ grande credito ai compagni di squadra: «Siamo contentissimi – ha dichiarato ai microfoni della Rai – eravamo sotto fino alla fine, ma sul 44-42 Aldo è stato grande. Peccato però per la semifinale, oggi era la volta buona per vincere l’oro. Pastore? Si è fatto trovare sempre pronto, è stato freddissimo». Fresco di medaglia, parla per primo Diego Occhiuzzi, non schierato in finale dopo una semifinale sottotono. «I miei compagni sono stati bravissimi, sono riusciti a fare quello che io non ho fatto oggi – ha detto l’azzurro – esordio con bronzo alle Olimpiadi per me, è un’ottima stagione finita benissimo». Una vittoria passata nel finale per le mani di Aldo Montano. «Un bronzo ottenuto così, contro questa fortissima Russia, è quasi più bello di un argento – ha detto il livornese – abbiamo reagito bene, nel finale sono tornato quello di Atene 2004, è stato un sogno». Alla luce di questa prestazione, nelle parole degli azzurri cresce qualche rimpianto per come poteva andare la semifinale con i francesi. «Questa vittoria ci voleva perchè era tanto che la aspettavamo – ha sottolineato Giampiero Pastore – peccato per la Francia, loro sono stati molto bravi ma noi abbiamo avuto un pizzico di sfortuna, comunque è stata una vittoria bellissima». «Sono più una bestia da pedana nella finale. Stare sotto e rimontare mi motiva». Così Aldo Montano dopo la gara vinta contro la Russia nella finale olimpica per il terzo e quarto posto nella sciabola, segnata da una prestazione che il ct Andrea Magro ha definito “fantastica”. Sue le stoccate decisive che hanno dato la vittoria alla squadra azzurra. «Le motivazioni erano a mille», osserva, «La finale per il bronzo, poi, è ancora più difficile di quella per l’oro, perché chi perde non ha niente». A chi gli chiede se questa vittoria sia una riappacificazione con gli italiani dopo la delusione per la sconfitta nell’individuale, l’oro di Atene replica con una battuta: «Non ho letto i giornali, allora vuol dire che mi avete bastonato. Oggi spero di averli fatti contenti, ma la gente deve capire che non sono una macchina. Non sono la Vezzali che non sbaglia un colpo». In mattinata la nazionale italiana di canottaggio, specialità 4 di coppia maschile, ha vinto la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Pechino. L’equipaggio azzurro, formato da Luca Agamennoni, Simone Venier, Rossano Galtarossa, Simone Raineri, ha chiuso la gara alle spalle della fortissima Polonia e davanti alla Francia. Agamennoni, Galtarossa, Venier e Raineri hanno chiuso la gara con il tempo di 5’43”57 alle spalle dei tre volte campioni del mondo della Polonia.