Seicentoundici pagine di ordinanza di custodia cautelare e arresti domiciliari quella emessa oggi da Guido Salvini, Gip del Tribunale di Cremona, e una sola partita di seria A finora finita sotto inchiesta: Inter-Lecce, terminata 1 a 0 per i nerazzurri, con rete di Pazzini all’inizio della ripresa. Ma per gli scommettitori, implicati nella vicenda del calcioscommesse, Inter-Lecce del 20 marzo 2011 doveva finire “Over”: ossia con almeno tre gol messi a segno nel corso della partita. Avevano avuto una soffiata e allora, come leggiamo sul sito www.gazzetta.it, l’ex attaccante di Lazio, Bologna e della Nazionale Giuseppe Signori, con i promotori, scommettitori e organizzatori di eventi sportivi Francesco Giannone e Manlio Bruni, sicuri dell’Over avevano scommesso la cifra di 150 mila euro. Perdendo tutto. Basandosi sulle carte dell’inchiesta “Ultima scommessa” è stato possibile risalire alla modalità con cui sarebbe stata tentata la combine. Il fulcro della vicenda è il portiere della Cremonese (poi passato al Benevento) Marco Paoloni, che nel corso del tempo si è ritagliato la fama di “predire” spesso e volentieri il risultato di diverse partite dei campionati minori.
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Ma questa volta Paoloni spara alto e dice di essere certo che Inter-Lecce finirà almeno tre a zero per l’Inter. Le sue fonti? Giocatori del Lecce che lui stesso dice di aver sentito direttamente. Sulla gara arrivano 300 mila euro di giocate, ma il giochetto gli va male: perde tutto e seguono minacce di morte (che definire esplicite è poco) a ripetizione.
La partita Inter-Lecce è quella al centro dell’inchiesta: è presumibile pensare che tutto abbia avuto inizio qui e che le scommesse seguenti siano state tentate per rientrare di quella cifra gigantesca persa.