Il Commissario Tecnico della nazionale italiana Cesare Prandelli ha diramato le convocazioni per le due partite degli Azzurri, l’amichevole di giovedì sera a Ginevra contro il Brasile e la gara valida per le qualificazioni mondiali di martedì 26 marzo a Malta. La novità assoluta è Alessio Cerci, 25 anni, attaccante esterno del Torino. Ci sono altri 3 nomi che fanno ben sperare per il futuro: il fluidificante Luca Antonelli del Genoa che torna in Nazionale dopo 2 anni e mezzo, il terzino Mattia De Sciglio del Milan e il mediano Andrea Poli della Sampdoria. In Nazionale anche Maggio, Bonucci, Chiellini e Marchisio assenti dall’amichevole di novembre contro la Francia a Parma. E poi la presenza dei due calciatori della Roma, De Rossi e Osvaldo, che essendo squalificati per la partita di Malta parteciperanno solo all’incontro col Brasile in Svizzera. Oltre alla convocazione in attacco di Alberto Gilardino, chiamato a dare quel pizzico d’esperienza indispensabile in un reparto offensivo molto giovane. Sette i giocatori della Juventus, a conferma del fatto che Prandelli punterà ancora una volta sul blocco della squadra campione d’Italia. Per parlare delle convocazioni azzurre abbiamo sentito Sandro Mazzola. Eccolo in questa intervista esclusiva rilasciata a ilsussidiario.net.
Che giudizio dà delle convocazioni di Prandelli? Le giudico molto buone, ideali per le prossime partite che dovremo affrontare, soprattutto quella col Brasile, un incontro di grande prestigio.
Finalmente è arrivato il turno di Cerci: è il momento giusto per lui? Direi di sì: se non vengono chiamati calciatori nuovi in questi incontri di livello internazionale, quando possono essere chiamati? Per Cerci era proprio questa amichevole di spicco è l’occasione giusta.
Le convocazioni di Poli e Antonelli fanno molto piacere, due giovani che si stanno facendo molto ben vedere nelle loro squadre… Anche queste sono convocazioni azzeccate, due giocatori molto interessanti che sarà giusto provare, magari contro il Brasile per far maturare loro esperienza internazionale.
Poi c ‘è quella di Osvaldo che nella Roma non gioca, giusto chiamare anche lui? Penso proprio di sì; se un giocatore fa parte del gruppo è giusto chiamarlo in ogni caso, sia che giochi, sia che non giochi nel suo club di appartenenza. E la cosa vale anche per Osvaldo.
Comunque è sempre il blocco juventino quello più rappresentato, scelta logica? E’ la squadra più forte, ta facendo bene in campionato e nelle coppe europee. Puntare su questo blocco mi sembra la cosa più logica e giusta.
Il tandem d’attacco Balotelli-El Shaarawy si può considerare ormai una certezza?
Balotelli è una certezza: continua a segnare, è un giocatore determinante per la Nazionale. El Shaarawy ha avuto un momento di appannamento, ma continua a rappresentare una garanzia, è un giocatore su cui puntare fino in fondo.
Giusto chiamare Gilardino o meglio puntare su qualche giovane? Prandelli cerca di portare anche un po’ di esperienza in Nazionale, un giocatore come Gilardino che continua a segnare gol. Di attaccanti giovani non ce ne sono tanti, visto che la maggior parte dei giocatori che militano nel campionato italiano sono stranieri e la sceltà è più difficile.
Perchè non chiamare anche Di Natale allora? Di Natale non ha mai fatto grande cose con la Nazionale e poi avrà parlato direttamente con Prandelli: avranno deciso insieme quale fosse la soluzione più giusta.
Le piace in generale la linea seguita da Prandelli? Avrebbe convocato altri giocatori? Prandelli mi piace molto, è un allenatore che pensa prima di fare le cose, non è un istintivo. Ha mantenuto le stesse caratteristiche e qualità che aveva quando era giocatore. I convocati dell’Italia sono quelli migliori.
(Franco Vittadini)