Non è la prima volta che un’amichevole si trasforma in una “battaglia” in campo. Episodi simili non si vorrebbero mai vedere e mai si dovrebbero vedere; detto questo, nel corso di una gara ufficiale si può certamente “giustificare” maggiormente l’animosità in campo, non certo in una partita di mezza estate tra una squadra di Prima Divisione Lega Pro e una, il Castel del Piano, che addirittura gioca nel campionato dilettantistico locale (Ponte San Giovanni). Gianluca Comotto, capitano del Perugia, è finito all’ospedale, colpito da una testata al volto dall’attaccante Alex Gibbs; ha riportato la frattura delle ossa nasali e domani dovrà essere operato. “Stimiamo i tempi di recupero in 30-40 giorni”, ha detto Mauro Lucarini, direttore generale del club umbro, che ha poi voluto sottolineare quanto l’episodio sia stato brutto, in un clima disteso come quello del torneo in corso (il Perugia ha poi giocato regolarmente contro il Pontevecchio). “Ho sbagliato a reagire così, mi scuso con chi era allo stadio e ha visto quanto è accaduto”, ha poi detto Gibbs, che però ci ha tenuto a spiegare come il suo sia stato un gesto di reazione al fatto che “Comotto mi ha messo le mani in faccia per un fallo che nemmeno avevo commesso io; questo non lo accetterò mai, ho sbagliato ma avrebbe potuto evitare anche lui, vista la sua esperienza. E’ stato un gesto istintivo, le società non c’entrano nulla e una cosa simile non si dovrebbe mai vedere su un campo di calcio”. Naturalmente sono arrivate le scuse anche da parte del Castel Del Piano, nella persona del presidente Roberto Tromby, che ha espresso tutta la solidarietà nei confronti di Comotto, e ha promesso che Gibbs sarà convocato in sede per spiegare il suo gesto. “Vogliamo vedere il referto arbitrale per poter giudicare avendo in mano il quadro preciso di quanto accaduto; entrambi i giocatori sono stati espulsi, ma resta che quello di Gibbs è stato un gesto davvero grave”.