Il presidente della Sampdoria Riccardo Garrone ha voluto precisare le sue parole rilasciate ieri a Radio Capital. Di seguito la nota integrale apparsa sul sito della società ligure.
In riferimento ai titoli apparsi sulla prima pagina del “Corriere dello Sport” in data odierna il Presidente dell’U.C. Sampdoria Riccardo Garrone intende precisare quanto segue: In relazione alla prima pagina odierna del ”Corriere dello Sport – Stadio” in cui si fa riferimento ad alcune dichiarazioni rilasciate dal sottoscritto in data lunedì 2 novembre all’emittente “Radio Capital”, intendo precisare come non esista – per quanto di mia conoscenza – nessun fatto grave o dietrologia d’alcun genere dietro le mancate convocazioni di Antonio Cassano nella nostra Nazionale.
Il C.t. Marcello Lippi, nell’esercizio delle sue funzioni che peraltro rispetto in toto, ha l’autorità di chiamare in maglia azzurra chi logicamente meglio crede e reputa maggiormente funzionale al suo progetto. Già in passato ho in più di una occasione manifestato il mio dispiacere nel non vedere il nostro Antonio tra i convocati in azzurro.
Questo pensando e riferendomi a ciò che il ragazzo ha saputo esprimere sul campo nelle sue stagioni con la maglia della Sampdoria. Le frasi da me rilasciate a “Radio Capital” avevano il solo intento – dietro precisa domanda – di cercare di comprendere il motivo, qualora davvero ne sussistesse alcuno, delle scelte del C.t. in merito. Questo sottolineando per l’ennesima volta come forse queste potessero essere condizionate da malelingue capaci, negli ultimi mesi, di gettare ombre sui comportamenti di Antonio.
E proprio per questo oggi provo rammarico pensando a come il mio pensiero, peraltro espresso più da amante del calcio che da Presidente, possa aver scatenato un tale putiferio mediatico. Non era certo mia intenzione mettere in difficoltà la Federazione, Lippi o lo stesso Cassano. Alla nazionale italiana siamo tutti molto affezionati e ne siamo tutti tifosi, proprio per questo tutti gli argomenti che gravitano attorno ad essa scatenano un’attenzione ed una morbosità forse troppo spesso esagerata.
(Riccardo Garrone)