A Parigi piove. E non poco. Il meteo odierno segnala 8 gradi e rovesci costanti, con umidità al 72%. La situazione non migliorerà nei prossimi giorni: potremmo avere una schiarita lunedi, ma già dal martedi tornerà a piovere, con temperature massime intorno ai 14-15 gradi. Oggi il programma prevederebbe le qualificazioni: prevederebbe, perchè i giocatori sono scesi in campo ma hanno dovuto subito sospendere i loro incontri. Il tempo è inclemente non solo in Italia (cancellata la tappa odierna del Giro d’Italia), ma anche nel resto dell’Europa. A Strasburgo ieri si è giocato a singhiozzo, tanto che Flavia Pennetta rimanda a oggi la sua partita dei quarti di finale contro Misaki Doi. La situazione non è rosea, anzi: per l’occasione, si è tornato a parlare del famoso tetto. Già: perchè se pare ormai accertato che gli Open di Francia continueranno a giocarsi a Parigi, il campo centrale dello Stade de Roland Garros è ancora senza copertura. Si era parlato di un progetto a termine nel 2018, ma un tribunale amministrativo di Parigi ha bloccato tutto. Tempi duri per il tennis: tutto il programma del torneo rischia di saltare in aria, visto che non si può fare come a Wimbledon dove nella peggiore delle ipotesi si possono recuperare alcuni incontri sfruttando al massimo il campo centrale con il tetto. Il primo giorno a Parigi si giocano 32 incontri del singolare maschile e 32 del femminile: dovessero saltare tutti, sarebbe un problema. Certo: nei giorni seguenti il programma sarebbe compresso, eliminando qualche giorno di pausa. Anche questa però non sarebbe una soluzione all’acqua di rose: chi partecipa al Roland Garros ha fatto una preparazione specifica, ben sapendo che gli Slam sono diversi anche solo dai Master 1000 e i Premier Mandatory, che durano molto meno e quindi richiedono altri allenamenti. In più, bisogna sempre capire se la pioggia permetterà una soluzione simile. Non solo:
Far slittare il programma complica la vita degli tornei che seguono, perchè già il 10 giugno gli uomini vanno a giocare ad Halle e le donne a Birmingham e Norimberga. D’accordo, non tutti e qualcuno si può sempre cancellare: ma questo va a pesare sugli organizzatori, che con la presenza di certi nomi creano pubblicità, aspettative e – soprattutto – pubblico in più (un torneo senza Federer e Nadal non ha certo lo stesso appeal). Insomma: la speranza è che ci sia un miglioramento sensibile e che le previsioni sbaglino (non sarebbe la prima volta), perchè un Roland Garros giocato a spezzoni, con continue interruzioni (già: va considerato l’aspetto delle partite fermate in pieno svolgimento) non è solo una questione di dire“che noia”. Intanto, dopo Andy Murray ha dato forfait anche Juan Martin Del Potro: almeno da questo punto di vista, che non sia un’ecatombe come a Roma.
(Claudio Franceschini)