«La cosa importante è far capire ai giocatori il momento che stiamo vivendo. Bisogna far leva sul loro orgoglio. Manca poco per cambiare le cose. Bastano piccoli episodi per uscire, ma anche per entrare in crisi. Difficile lavorare sul fattore fisico, ma non credo che il prblema sia quello». Sono queste le prime parole di Ciro Ferrara da allenatore della Juventus.
«Sono alla Juve dal 1994 – continua Ferrara – e sono profondamemte legato a questa società. Appena ho avuto questa possibilità (la società gli ha telefonato ieri) non ho avuto dubbi, anche se c’è un po’ di emozione. Domani darò indicazioni sul mio staff, ma già da ora vi dico che da venerdì sera saremo in ritiro qui a Torino. Conosco bene i ragazzi, hanno solo bisogno di ritrovare fiducia».
Ma Ferrara è solo un traghettatore? Risponde Jean Claude Blanc: «Per ora, sì. A fine stagione si valuterà». Lo stesso Ferrara ha chiuso parlando di futuro: «Non so quale sarà il mio futuro e se sarò ancora in panchina l’anno prossimo. Se la società decidesse di ingaggiare un altro allenatore non avrei problemi a farmi da parte. Intanto dal 2 giugno lavorerò con Marcello Lippi in nazionale. Per il momento mantengo questo impegno».