Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, è impegnato a fare il massimo in questo calciomercato per regalare ai tifosi una squadra all’altezza. Di questo e dei progetti futuri ha parlato a La politica nel pallone su Gr Parlamento. Prima di tutto l’argomento portiere «Ne compreremo due, se li troveremo- ha continuato De Laurentiis- De Sanctis può interessare? Assolutamente sì. Marchetti? De Sanctis io lo trovo migliore, e poi la bottega di Cellino è piuttosto cara, perchè certi presidenti pensano che la loro roba sia migliore e così uno non si avvicina neanche»
Poi sul suo ruolo di presidente che lo vedrà più “in prima linea” nei prossimi anni: «Nel primo quinquennio avevamo il limite della risalita da dover fare, e c’era quel voler strafare che non mi ha mai convinto. Adesso però sono nel mio secondo quinquennio. Cosa faremo? Per me c’è un codice comportamentale che chi vuole sposare bene, lo sposi, se no se ne vada, e un marketing da reimpostare. Questo è perché io penso al calcio sostanzialmente come a un business. Nei primi cinque anni ho voluto parlare poco perchè non ero competente in materia calcistica, ma adesso parlerò di più e mi dovranno stare a sentire».
De Laurentiis parla anche dell’allenatore che dovrà risollevare le sorti dei partenopei: «Donadoni l’ho sempre stimato tantissimo perché l’avevo conosciuto cinque anni fa, in tempi non sospetti. Ha dalla sua che è bergamasco, di origini contadine, e crede nelle cose vere. Se ha un difetto è che è spigoloso e lo sono anch’io. Io mi aspetto grande cose da lui. Credo soprattutto nell’uomo Donadoni».