Quarta tappa del Giro d’Italia oggi: la Giovinazzo-Bari è stata vinta in volata dal francese Nacer Bouhanni davanti a Giacomo Nizzolo, terzo l’olandese Tom Veelers e poi altri due italiani, cioè Roberto Ferrari quarto e quinto Elia Viviani in una tappa condizionata dal maltempo e da tante cadute nel finale. Non ha preso il via il tedesco Marcel Kittel, il velocista certamente migliore della corsa rosa. L’australiano Matthews resta leader della classifica generale, anche a causa della neutralizzazione dei tempi nell’ultimo giro. E’ stata una tappa caratterizzata dunque dal maltempo, che ha reso le strade del Giro molto pericolose. Tante cadute, nel finale il plotone si è spezzato in diversi tronconi. Alla fine la giuria ha preso la decisione di neutralizzare i tempi nell’ultimo giro. Domani si attende una corsa molto interessante con una tappa di media montagna, la Taranto-Viggiano: potrebbe esserci qualche novità in classifica. Per parlare della Giovinazzo-Bari abbiamo sentito Ivan Quaranta, ex sprinter di grande valore. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Successo meritato per Bouhanni? Direi di sì, ha meritato questo successo anche se in effetti l’ha favorito l’assenza di Kittel.
Quanto ha pesato questa assenza? Bisogna dire che Kittel era il velocista migliore che c’era al Giro. Dopo due vittorie si è ritirato e mi ha stupito in un certo senso il suo comportamento. Mi sarei aspettato che facesse almeno due o tre chilometri per capire le proprie condizioni, non voglio dire niente però preferisco non pensare che dietro questa sua scelta ci sia qualche cosa di strano…
Quanto perderà il Giro senza il corridore tedesco? Tanto, perché in volata fa veramente la differenza.
Una buona prova dei velocisti italiani, con Nizzolo, Ferrari e Viviani nelle prime posizioni… Hanno disputato tutti un’ottima gara e una buona volata. Soprattutto complimenti a Viviani, che è caduto e poi è arrivato quinto.
A quando una loro vittoria? Quando ci sarà una tappa abbastanza impegnativa potrebbero approfittarne, forse a loro manca l’esplosività di Kittel e Bouhanni.
Troppe cadute? Si correva su strade dove di solito non piove quasi mai, le condizioni del tempo hanno portato ad avere un asfalto che sembrava una lastra di ghiaccio e quindi questo ha portato a tante cadute.
Cosa pensa dell’atteggiamento dei corridori e della neutralizzazione all’ultimo giro?
Condivido tutto, perché rischiare di farsi male inutilmente in questa situazione? Quindi è stato giusto anche neutralizzare i tempi nell’ultimo giro. Non mi sembrava giusto sfavorire chi è stato coinvolto nelle cadute o era rimasto staccato.
Tappa difficile domani la Taranto-Viggiano, potrebbe succedere qualcosa d’importante? No, il Giro quest’anno sarà lungo e molto duro, gli uomini di classifica domani non si muoveranno. Penso piuttosto che potrebbe esserci qualche fuga da lontano che deciderà questa tappa. (Franco Vittadini)