Sono tanti i temi affrontati da Massimo Moratti negli studi di Inter Channel, passando da Thohir fino ad arrivare ai racconti dei vari trofei. Ma l’argomento che più di tutti ha raccolto l’attenzione dei media e del popolo nerazzurr, è quello relativo alla Top 11 del Presidente, che però ha voluto escludere i componenti della Grande Inter di suo padre e di quella del Triplete perché, a suo dire, sono formazioni perfette che bisogna lasciare immacolate. Spazio, dunque, ad un che vede Zenga in porta, difesa a cinque con Bergomi, Passarella e Cordoba (per il quale, per ragioni affettive, ha deciso di fare uno strappo alla regola) più Brehme e Roberto Carlos sugli esterni; il tedesco giocava sulla fascia sinistra così come il brasiliano, ma sapeva usare bene anche il piede destro: con qello ad esempio tirò il rigore decisivo nella finale di Italia ’90, contro l’argentina di Maradona. A centrocampo Paul Ince e Lothar Mattheus sono i due centrali con compiti sia propositivi che d’interdizione, mentre in attacco spazio alla fantasia di Ronaldo, Ibrahimovic e… Recoba. Una scelta di cuore quella del Presidente nerazzurro, che, al termine, si è giustificato dicendo “Siccome ci sarebbero tanti altri grandi attaccanti, per non fare un torto a nessuno, ho deciso di mettere lui perché sanno tutti che ho una mania nei suoi confronti”. Non figura Javier Zanetti perchè giustamente non è considerato un giocatore del passato: il capitano è ancora in attività, ed anzi sia Mazzarri che tutti i tifosi lo aspettano di nuovo in campo.