Sabato, al teatro La Fenice di Venezia, verrà presentato ufficialmente il 92simo Giro d’Italia. L’evento non sarebbe di per sé una grande notizia: 92 non è una cifra tonda. Però nel 1909 si corse la prima corsa Rosa (ma all’epoca la maglia Rosa del leader non esisteva ancora), e allora il Giro 2009, il Giro del centenario, acquista un grande fascino. Allora vinse un ragazzo di Induno Olona, Luigi Ganna; chi vincerà nel 2009? Tra i partenti è già data sicura la presenza di Lance Armstrong. Il corridore che ha ammazzato di strapotere 7 edizioni consecutive del Tour de France si presenterà per la prima volta al Giro d’Italia dopo 3 anni di inattività: vedremo se questo ritorno tra le terre italiche (abitò a Como quand’era dilettante) coinciderà con un ritorno alla vittoria. Non può nemmeno immaginare cosa lo aspetterà: il Tour ha tappe tirate, ma più prevedibili. Il nostro Stivale offre trabocchetti a non finire, e la fantasia del patròn della corsa, Zomegnan, non ha limiti. Ci sarà anche Basso, vincitore nel 2006, al ritorno ad una corsa a tappe dopo aver scontato la squalifica per i rapporti col dottor Fuentes (ma perché tutti gli altri calciatori, tennisti e ciclisti spagnoli che erano sull’agenda di quel medico calcano ancora le scene dello sport-business come fatine immacolate?). Ci sarà Di Luca, vincitore nel 2007, che saprà scatenare polvere di battaglia sull’asfalto in pendenza, come seppe già fare nel 2006, nel 2007 e nel 2008, sulle Alpi del Finestre, come sull’Appennino di Pescocostanzo. Ci sarà Cunego, per l’ennesima volta con velleità di classifica, e non ci sarà Contador, che per non contrapporsi al nuovo compagno di squadra Amstrong punterà diritto al Tour. Ci sarà anche Cadel Evans, che rischiò di vincere il giro nel 2002, quando sulle dolomiti sembrava invincibile (ma poi prese una legnata da Savoldelli sui tornanti infiniti che portavano all’Alpe Coe), e che nel 2007 e nel 2008 è arrivato secondo al Tour de France. Magari anche altri big si affacceranno al via del Giro del centenario , ma già così il lotto dei partenti è ricchissimo.
Fantagiro tra anticipazioni e amarcord – Quale sarà il percorso? Lavoriamo un po’ di fantasia e proviamo a immaginarlo. Anzi, lavoriamo un po’ di Google, e cerchiamo siti di ciclofili, blog di ciclofissati e ritagli di giornali locali che annunciano visite in loco di Cassani, Zomegnan e compagnia, o proclami di assessori allo sport in cerca di visibilità. Proviamo ad anticipare le tappe “calde” già certe. Sabato 9 maggio 2009, partenza dal Lido di Venezia con una breve cronosquadre. Poi arrivo a Trieste, domenica, prima tappa in linea e arrivo (per velocisti?) nella città ch’è legata a doppio filo alla storia d’Italia, e a quella del Giro: quando Torriani collocò l’arrivò nella città di Italo Svevo, negli anni dell’occupazione del secondo dopoguerra, vennero lanciati chiodi in strada, e fatte rotolare botti per impedire il passaggio ai corridori; poi, quando la corsa raggiunse il velodromo gremito, il tifo degli italiani in festa fu assordante. Il Giro voleva dare un segno: “Trieste è nostra”, anche a costo di ricevere chiodi e botti addosso. Poi il ritorno in Veneto, e quindi l’arrivo a San Martino di Castrozza. Ecco la prima novità del Giro 2009: le montagne, le Dolomiti, arriveranno subito. Pare certa prima dell’arrivo sotto le Pale di san Martino anche la scalata della Croce d’Aune: il passaggio su questa montagna sarebbe un omaggio ad uno dei più grandi artigiani della storia del pedale mondiale: su quelle strade un gregario del ciclismo eroico, il vicentino Tulli o Campagnolo, imprecò contro lo sgancio bloccato della ruota posteriore della propria bicicletta. Incidente fortunato, però, perché dalla rabbia o dal genio scaturirono brevetti sperimentazioni che, dagli anni ’40 ad oggi, hanno portato alle evoluzioni più sofisticate dei cambi e delle ruote da bicicletta (il nuovo Campagnolo Record ha ben 11 rapporti sulla ruota posteriore). Poi un’altra tappona dolomitica, lo sconfinamento in Austria, il rientro con volata in Italia e il week-end con gli arrivi a Bergamo e Milano: domenica 17 maggio è dato quasi certo un maxi circuito nella capitale lombarda per onorare la città-cuore del Giro con una tappa dedicata. Poi ancora montagne: la Cuneo-Pinerolo, resa celebre dalla fuga infinita di Coppi (5 colli scalati in solitaria), e dalla frase con cui cominciò la radiocronaca, “un uomo solo al comando…”. Dopo una tappa interlocutoria pare certa una seconda super-trovata di Zomegnan: giovedì 21, cronometro da Sestri Levante a Riomaggiore: più di 60 km, 2 salite, un’infinità di curvette e controcurvette, strappi e pendenze maligne, lo spettacolo delle Cinque Terre e la picchiata sul borgo ligure. Se confermata, questa tappa si rivelerà ben più di una cronometro: sarà uno show di fatica e bellezza . Dopo tappe in Toscana, in Emilia e in Romagna, il Giro 2009 andrà da Pergola al Monte Petrano. Questi nomi dicono poco ai profani, eppure queste città ospiteranno il tappone del Giro 2009: tante salite fin dal mattino nell’entroterra marchigiano, e poi 3 salitone da far paura, Nerone, Catria e, infine, arrivo in quota sul Monte Petrano. Chi vorrà attaccare dovrà farlo qua. La tappa successiva sarà la terza follia di Zomegnan, ossia la Chieti-Blockhaus. Tappa brevissima (molto meno di 100 km), solo pianura, e gli ultimi 23 km di salita sino alla fine della strada che porta alla Maielletta: da 80 metri slm, a 2142 metri slm: in confronto il Mont Ventoux è una barzelletta. Le ultime emozioni del Giro 2009 saranno date dalla scalata del Vesuvio, davanti al panorama mozzafiato del Golfo di N apoli, e dalla breve cronometro conclusiva a Roma, toccando i Fori Imperiali e i luoghi più suggestivi della capitale. Molti altri dettagli sono noti, ma a questo punto aspettiamo sabato per proporre commenti più precisi. L’impressione è che patròn Zomegnan voglia celebrare il centenario ma non troppo, voglia dare i giusti tributi a tappe storiche del Giro, ma non a scapito dello spettacolo, e ci sembra un’ottima scelta: la retorica, se è troppa, ammazza. La maxi-cronometro, le Cinque Terre, gli arrivi marchigiani , abruzzesi, sul Vesuvio e per i fori romani, paiono fatti apposta per mettere in mostra la bellezza del nostro paese in un Giro 2009 che, pare, avrà una copertura televisiva mondiale. Sabato, la diretta televisiva della presentazione dalla Fenice di Venezia sarà sulla RAI, a partire dalle 16.45.