Dopo la conquista della maglia gialla per un giorno, Tony Gallopin ha vinto anche l’undicesima tappa del Tour de France 2014, da Besancon a Oyonnax. Questa frazione è andata al corridore francese della Lotto-Belisol, che ha vinto battendo il gruppo che l’aveva quasi raggiunto sul traguardo, senza però riuscire a rimontarlo dopo che Gallopin aveva allungato in discesa dopo l’ultimo Gpm: bravi Matteo Trentin e Daniele Bennati, terzo e quarto (clicca qui per la cronaca, l’ordine d’arrivo e la classifica generale). Gallopin quindi sempre più protagonista in un Tour comunque controllato bene da Vincenzo Nibali, che sta gestendo bene la sua leadership e la sua maglia gialla. Il corridore siciliano si mantiene sempre nelle posizioni di testa, in attesa delle grandi salite dove dovrà contenere gli attacchi dei suoi principali rivali in classifica come Richie Porte e Alejandro Valverde, ma sarà anche pronto ad attaccare in prima persona. Per parlare della tappa di oggi abbiamo sentito Vittorio Adorni, grande campione del passato. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Per Gallopin una vittoria meritata? Direi di sì, ha scelto il momento giusto per andarsene e ha vinto meritatamente questa tappa.
E’ una sorpresa del Tour, potrà essere ancora protagonista? Per le vittorie di tappa sì, non certo per la classifica e i tapponi di montagna: in salita non credo proprio che potrà fare grandi cose.
Sagan ha delle colpe per la mancata vittoria? Sagan non ha saputo trovare il momento giusto per stare alla ruota di Gallopin, non ha disputato una grande tappa.
Trentin ancora una volta tra i primi, da elogiare questo corridore? Bravo, molto bravo. Dopo il ritiro di Cavendish ha avuto più libertà e ha mostrato tutte le sue doti.
Bravo pure Bennati quarto… Complimenti anche a lui, che con l’assenza di Contador ha potuto dimostrare di essere un corridore molto valido.
Nibali senza problemi, controlla bene questo Tour? E’ veramente bravo, sta sempre con i primi, ha controllato bene finora. Sta gestendo la corsa, ora dovrà fare bene anche in montagna per mantenere gli oltre due minuti di vantaggio sui suoi più immediati inseguitori. Poi ci sarà la cronometro di 54 chilometri, ma l’unico specialista è Martin che è fuori classifica. Senza Contador e Froome sarà più facile per Nibali.
Da temere per il corridore siciliano le fughe da lontano?
No, non direi, visto che anche le squadre dei suoi rivali più vicini si controlleranno a vicenda, Porte e Valverde si marcheranno.
Domani che tappa sarà? Una tappa nervosa, con possibili fughe, abbastanza simile a quella di oggi. (Franco Vittadini)