E’ la prima volta che un corridore spagnolo si impone nel Giro di Lombardia. E’ stato Purito Rodriguez a vincere la corsa delle foglie morte, involandosi a nove chilometri dall’arrivo di Lecco e mantenendo una manciata di secondi sui suoi inseguitori. Secondo Samuel Sanchez, un altro corridore spagnolo e terzo il colombiano Rigoberto Uran. Un altro importante successo di Rodriguez, già vincitore alla Freccia Vallona, oltre che secondo al Giro d’Italia e alla Vuelta, per una stagione da incorniciare che lo pone in testa al ranking mondiale del World Tour. La corsa era partita da Bergamo, per celebrare i 70 anni di Felice Gimondi, compiuti proprio oggi. C’era stata la caduta importante di Gilbert Fresco campione del mondo che non ha potuto così giocarsi le sue chance di vittoria. C’è stata soprattutto la supremazia di Rodriguez che in una giornata di tempo inclemente, ha avuto la meglio sui suoi rivali più temibile, anche quell’Alberto Contador che alla vigilia era considerato un possibile vincitore. Per parlare del “Lombardia” 2012 abbiamo sentito Michele Bartoli, due volte vincitore della corsa ritenuta da tutti il Mondiale d’autunno, la classica più dura del calendario internazionale con la Parigi – Roubaix e il Giro delle Fiandre. Eccolo in questa intervista a Ilsussidiario.net.
Rodriguez vincitore: giusto questo successo? Direi proprio di sì perché ha vinto il corridore più atteso, quello che con Gilbert è il più forte nelle classiche.
Rodriguez primo anche nel World Tour: ciclista dell’anno? Sono d’accordo perché con un secondo posto al Giro, un secondo alla Vuelta, la vittoria alla Freccia Vallona e al Giro di Lombardia la sua è stata una stagione fantastica.
Cosa è mancato a Contador per vincere? Niente, Rodriguez è stato semplicemente più forte. Contador ha fatto quello che ha potuto, ma ha dovuto arrendersi questa volta.
Gilbert sfortunato. La caduta ha condizionato certamente la sua corsa e gli ha impedito di poter lottare per la vittoria finale.
E gli italiani, un giudizio sui nostri corridori? Hanno deluso è vero ed è anche vero che da alcune stagioni facciamo fatica nelle classiche. Vuol dire che verranno fuori dei giovani che in futuro torneranno a vincere.
Il maltempo, le cadute hanno comunque condizionato questa classica. E’ vero, ma è anche vero che il maltempo è una cosa che ci si può aspettare al Giro di Lombardia, una corsa che cade a fine stagione. Le condizioni atmosferiche negative sono spesso normali per questa classica.
Bello il “Lombardia” di oggi o c’è stato troppo tatticismo? Forse le varie squadre avrebbero dovuto cercare di staccare Rodriguez prima del finale, in pianura, anche se è vero che c’è stato molto tatticismo.
Non sarebbe stato meglio mettere il “muro di Sormano” alla fine di questa gara? A me sinceramente questo “Lombardia” è piaciuto, anche se è vero che mettere “il muro di Sormano” alla fine di questa corsa la renderebbe ancora più interessante. E chissà non è escluso che si possa fare in futuro.
Lei ne ha vinti due di “Lombardia”, c’è un segreto particolare per aggiudicarsi questa classica?
Risparmiare le energie, farsi trovare pronti nel finale, interpretare questa classica nel migliore dei modi possibile. Una classica che è veramente il Mondiale d’autunno, come durezza paragonabile solo al Giro delle Fiandre.
Bei ricordi quindi i suoi… Quando si vince due volte una gara come questa, qualcosa rimane del “Lombardia” per sempre.
(Franco Vittadini)