Un successo con una volta imperiosa, quella del norvegese Alexander Kristoff nella dodicesima tappa del Tour de France 2014. Il vincitore della Milano-Sanremo sul traguardo di Saint Etienne ha battuto Peter Sagan, ancora una volta secondo in questa edizione della corsa francese (clicca qui per la cronaca, l’ordine d’arrivo e la classifica generale). Successo pienamente meritato per Kristoff, che ha dimostrato tutto il suo valore di sprinter di classe in una frazione che comunque, al di là del duello tra questi due corridori, non ha detto niente di particolare. Vincenzo Nibali ha mantenuto la maglia gialla con tranquillità, aiutato dalla sua squadra Astana in modo sempre positivo. Domani però ci sarà la prima tappa alpina con arrivo in quota a Chamrousse: cosa succederà? Per commentare questa tappa e presentare la prossima abbiamo sentito il direttore sportivo Roberto Damiani. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Come giudica la vittoria di Kristoff? Eccezionale, vincere così nettamente una tappa del Tour indica grande bravura in volata, la capacità di non sbagliare. Del resto Kristoff in questa stagione aveva già dimostrato tutto il suo valore conquistando la Milano-Sanremo.
Quali i meriti della sua vittoria? Non è facile imporsi in queste tappe del Tour dove bisogna avere tanta resistenza, lui l’ha fatto nel migliore dei modi. Del resto avevo visto tutta la sua forza al Giro di Norvegia con la mia squadra. Veramente un grande corridore!
Sagan ancora secondo… E’ un anno no per Sagan, in altre stagioni tutto gli risulterebbe facile ma ci sono periodi negativi anche per i grandi campioni.
Dove sbaglia? Forse quando non si vince si perde convinzione in sé stessi, nelle proprie possibilità.
Magari è la sua squadra che non lo aiuta abbastanza? No, la Cannondale sta lavorando bene, anche se qualche suo compagno di squadra forse non sta attraversando un grande periodo di forma.
Anche oggi una caduta, che ha messo fuori gioco Greipel… L’ho sempre detto, nel ciclismo le cadute sono tante. Come diceva anche Einstein la bicicletta è un equilibrio instabile, non ci si deve meravigliare di quello che succede.
Per Nibali una tappa tranquilla? Ha saputo gestirla nel modo migliore, spendendo poche energie che è una cosa molto importante.
E domani cosa succederà nella prima tappa alpina?
Vedremo se gli avversari di Nibali decideranno di attaccarlo o si sentiranno battuti alla partenza, un po’ come nella parte finale del Giro del 2013.
Come dovrà comportarsi lo Squalo? Dovrà gestire la tappa senza attaccare, compito che spetta ai suoi rivali. Se nel calcio la miglior difesa è l’attacco, nel ciclismo potrebbe essere pericoloso per Nibali voler imporre la sua azione. (Franco Vittadini)