Poco prima di riuscire a entrare allo stadio, un capo ultrà è stato arrestato. Nell’auto aveva un ordigno dal potenziale micidiale, una mazza da baseball a 4 coltelli.
In attesa del derby meneghino, Milan-Inter, già di per sé fonte di tensioni non da poco, si aggiunge nelle ultime ore un elemento di forte preoccupazione. Gli agenti della Digos di Milano, infatti, hanno arrestato un capo ultrà che, se fosse riuscito nel suo intento, avrebbe potuto provocare seri danni e mettere gravemente a rischio l’incolumità dei tifosi. Gli agenti hanno messo le manette ai polsi del leader del gruppo milanista Commando Ultra Tigre. A bordo della sua auto sono stati rinvenuti una bomba artigianale (che gli artificieri non hanno esitato a definire dal potenziale micidiale), quattro coltelli, un bomboletta di spray urticante e una mazza da baseball.
Il fanatico tifoso è Marco Righetto, di 35 anni, ed è stato arrestato con l’accusa di detenzione di materiale esplodente e violazione della legge sulle armi. Al momento del fermo si trovava con altri “colleghi” della Curva Sud mentre stava entrando per allestire le coreografie di questa sera.
L’uomo fa parte di una tifoseria organizzata che, a differenza degli altri tifosi, può accedere all’interno dello stadio anche prima delle 18. In ogni caso, a quanto fa sapere la polizia di San Siro, tutto sommato la situazione sarebbe, al momento, relativamente tranquilla. L’arresto del capo ultrà non ha provocato disordini o reazioni tra gli altri tifosi.